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Terremoto nella sanità toscana, bandi truccati e corruzione: indagato il direttore del Meyer

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 5 set – Il terremoto nella sanità toscana – già travolta da tagli e scandali vari – si allarga con nuove, forti, scosse. L’indagine sui concorsi truccati a medicina, iniziata un anno fa con 40 perquisizioni a docenti, tra cui l’ex rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, investe adesso altri nomi illustri. Una concorsopoli ipotizzata dalla Procura che si abbatte pure sull’ospedale Meyer e in particolare sul suo direttore, Alberto Zanobini. Quest’ultimo è stato infatti incluso nella presunta associazione per delinquere che avrebbe avuto come preciso obiettivo quello di pilotare i bandi, con tanto di vincitori prestabiliti. Una sorta di “sistema”, legato a doppio filo alla politica locale.

Sanità toscana, le accuse al direttore del Meyer

Gli inquirenti, stando a quanto riportato da Repubblica, avrebbero depositato nuove richieste di interdizione da pubblico ufficio o servizio con l’ipotesi di corruzione nei confronti delle seguenti persone: “il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini (12 mesi), il direttore del dipartimento di Scienze della salute dell’Università di Firenze, Paolo Bonanni (9 mesi), e l’immunologa Chiara Azzari (9 mesi), questi ultimi due finora mai sfiorati dalle indagini”.
I giudici evidenziano un presunto accordo finalizzato a “cofinanziare la posizione di professore ordinario settore pediatria generale, specialistica e neuropsichiatria infantile”, settori di eccellenza nazionale e internazionale dell’ospedale Meyer di Firenze. Secondo i pm, “Bonanni sarebbe stato il corruttore, Zanobini il pubblico ufficiale corrotto e ‘proponente l’accordo’, la professoressa Azzari, presidente della commissione del concorso per professore ordinario di pediatria, ‘istigatrice, intermediaria e garante’ del presunto scambio di favori”.

Al direttore dell’ospedale pediatrico fiorentino verrebbe contestata, inoltre, l’associazione per delinquere per aver lavorato “alla preordinata individuazione dei vincitori dei concorsi pubblici per professore associato e ordinario banditi dall’università in aderenza a un condiviso intento di gestione preordinata della res publica”, tutto “in totale dispregio della normativa di settore e dei principi di perseguimento delle finalità istituzionali proprie degli atenei e delle direzioni generali delle aziende ospedaliere” e “gestendo conseguentemente le risorse finanziarie disponibili per finalità evidentemente privatistiche”.

Nuova “concorsopoli”?

Secondo i giudici Zanobini sarebbe coinvolto anche in casi di abuso d’ufficio. Tra questi anche uno che vede coinvolti altri nomi legati all’inchiesta come “l’ex prorettore Paolo Bechi, l’ex direttore del dipartimento oncologico e primario dell’urologia oncologica, Marco Carini, e l’ex direttore del dipartimento di medicina sperimentale e clinica dell’Università di Firenze, Corrado Poggesi”. Nello specifico le accuse sarebbero legate a un concorso per docente ordinario di oncologia medica, vinto il 7 agosto 2018 da Massimo Dominici, al momento non indagato. Per i pm, il direttore generale del Meyer avrebbe avuto un ruolo significativo nelle nomina di Dominici, organizzando incontri con il rettore e favorendolo, al punto da trovare pure una “commissione esaminatrice adeguata”.

Alessandro Della Guglia

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2 comments

Prof. Massimo Sconvolto 13 Settembre 2022 - 11:25

La sanità regionale in uno Stato che si definisce unitario è la più grande stronzata mai partorita.

Prima di tutto perché in uno Stato unitario la normativa sanitaria ergo i servizi prestati devono essere uguali per tutti ovunque non che in Emilia-Romagna esiste un pronto soccorso odontoiatrico pubblico mentre ad esempio se sei in Veneto devi andare da undentista privato a pagamento per citare qualcosa che conosco.

Secondo e non ultimo la centralizzazione dei contratti rende molto più semplici il controllo e aumenta l’economia di scala.

Vi faccio un esempio di una multinazionale tedesca.

Gli acquisti di determinato materiale, vedi ad esempio rame sono centralizzati, fatti dall’Italia, per tutti gli stabilimenti del gruppo proprio per ottimizzare i costi.

E’ ora di finirla con lo sperpero di denaro pubblico tanto pagano tutti e pochi, come nel caso de qua, ci guadagnano parrebbe pure illecitamente.

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fabio crociato 14 Settembre 2022 - 8:36

Dunque… Gruppo Nazionale d’ Acquisto, peccato però che ci siamo fatti mettere i piedi in testa dai commercianti finanziari Eu-Usa, Germania in testa e adesso per recuperare devi tornare a produrre in loco senza lacci e laccetti già posti al collo di prossimi, molto prossimi impiccati.

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