Trento, 29 nov – “Nonostante la censura e i tentativi di boicottaggio, il pensiero critico e non conforme preferisce rimanere in piedi”. Potremmo sintetizzare così la rocambolesca serata di ieri a Trento che ha visto protagonista il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo e Lorenzo Cafarchio di Altaforte Edizioni. Le polemiche non sono mancate, ma non poteva essere altrimenti in questi tempi dal sapore orwelliano. Due giorni prima il Comune del sindaco Ianeselli, dopo aver addotto motivazioni inesistenti, aveva improvvisamente cancellato la prenotazione – regolarmente richiesta e pagata – del teatro “Gigi Cona”. A poco erano servite le richieste di spiegazione e l’interesse di alcuni consiglieri comunali di Fratelli d’Italia.
Trento, così Borgonovo batte la censura
Ieri invece, pochi minuti prima dell’inizio, il muro eretto dall’hotel che doveva ospitare in extremis la presentazione dell’ultimo libro di Borgonovo Conservare l’anima. Manuale per aspiranti patrioti. E così, per permettere a tutti di assistere nel rispetto delle penalizzanti e strampalate disposizioni sul green pass, si è optato per parlare all’aperto. Una scelta sorprendente che ha visto partecipare quasi 150 persone che hanno ascoltato con interesse e trasporto, nonostante il freddo e la pioggia, quella che più che una conferenza si è trasformata in un momento fondativo, comunitario.
Un ritrovo – evidentemente pericoloso – perché composto da italiani che semplicemente si pongono delle domande, che non accettano il dogma del pensiero unico.
La forza dell’identità
La necessità di moltiplicare e supportare oasi di pensiero critico, perché mai come oggi la battaglia culturale e dell’informazione è centrale rispetto al Nulla che avanza. La forza dell’identità e del mito da contrapporre all’appiattimento, al fatalismo, alla decostruzione dei valori fondanti della nostra civiltà: comunità, famiglia, confini, tradizione, storia. Sono solo alcuni dei temi toccati da Borgonovo che ha accesso la folla e riscaldato con le sue invettive la fredda serata trentina.
Una trincea che deve ricordarci da dove veniamo, il sacrificio di chi ci ha preceduto e che non può chiaramente essere barattato con un ricatto. Perché la Patria che i nostri avi ci hanno tramandato è frutto di quella volontà che ha saputo superare difficoltà e pericoli in nome di un’idea sola: l’Italia. Per questo c’è ancora chi, nonostante tutto, preferisce rimanere in piedi.
Alfredo Degasperi
3 comments
che c’e’ ve siete svejati all’improvviso?
l’Italia se la stanno vendendo.
Ma che dico ?
Se la stanno scendendo.
Per un piatto di lenticchie.
Svendendo, ovvio.