Roma, 16 ago — Lo abbiamo capito da tempo, a Bruxelles non dormiranno la notte finché non smetteremo di mangiare carne rossa e ci metteremo tutti in fila con il nostro bel cartoccio di spiedini di larve, il tutto all’insegna dell’«alimentazione sostenibile»: ecco dunque che arriva lo spot pro insetti sul canale Twitter della Commissione europea. Dopo l’ok alla farina di larve, alle locuste, i grilli, ci voleva l’imbeccata ufficiale Ue per sollecitare i cittadini europei a «prendere coscienza» sulla necessità di salvare il pianeta, mettersi una mano sul cuore e una sullo stomaco e nutrirsi di bacarozzi come voluto dal Vangelo secondo Schwab.

Le Ue vuole farci mangiare insetti a tutti i costi

Il messaggio a corredo della locandina, di un bel giallo vivace e costellata di insetti e vermi, risuona come la voce del venditore di pentole televisivo che ti comunica l’imperdibile occasione: «Che si tratti di uno spuntino o di un ingrediente alimentare, sapevi che attualmente ci sono tre insetti autorizzati nel “nuovo cibo” dell’Ue? Il “grillo domestico”, il “verme della farina gialla” e la “locusta migratoria” sono i tre tipi di insetti autorizzati sul mercato Ue», esordisce la Commissione europea. Poi passano alle rassicurazioni: «La Fao indica che gli insetti sono una fonte di cibo altamente nutriente e salutare. Gli insetti contengono un alto contenuto di grassi, proteine, vitamine, fibre e minerali e possono facilitare il passaggio a diete sane e sostenibili». 

Mangiare bacarozzi è sicuro, parola di Bruxelles

Mangiare insetti, spiegano da Bruxelles, «è sicuro», e se lo dicono loro dobbiamo per forza fidarci. I «nuovi cibi possono essere autorizzati solo se non presentano alcun rischio per la salute umana. Devono essere sottoposti a una valutazione scientifica prima dell’autorizzazione per garantirne la sicurezza». Peccato non leggere rassicurazioni sulla provenienza e tracciabilità della merce in oggetto, considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni nel mirino dei Nuclei anti sofisticazione per le continue violazioni delle norme igienico sanitarie delle derrate alimentari importate.

E non scordiamoci dell’ambiente

E per incentivare le beghine ecologiste a passare dalla fesa di tacchino alle cavallette flambé, la Commissione europea chiosa sottolineando «I benefici ambientali dell’allevamento di insetti a scopo alimentare», cioè «alta efficienza di conversione del mangime degli insetti, minori emissioni di gas serra, minor uso di acqua e seminativi, uso della bioconversione a base di insetti per ridurre gli sprechi alimentari». Voilà, le coscienze ambientaliste sono soddisfatte. E poi, vuoi mettere? «L’uso degli insetti come fonte alternativa di proteine non è nuovo e gli insetti vengono regolarmente mangiati in molte parti del mondo. Proviamo?». Giustissimo: se in molte parti del mondo si mangiano la mer*a e la trovano buona, perché non dovrebbero farlo pure gli europei?

Cristina Gauri

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