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Ventimiglia, gli amici del massacratore di Nizza tornano sulle barricate

by Roberto Derta
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ventimigliaRoma, 5 ago – “No Borders” e immigrati ancora pronti a dare battaglia a Ventimiglia. Nonostante le indiscrezioni circa la presenza del massacratore di Nizza tra i “profughi” aiutati in passato dai centri sociali al confine con la Francia, Ventimiglia torna a essere teatro di proteste di chi vorrebbe cancellare i confini nazionali. Circa 150 immigrati hanno infatti raggiunto il piazzale davanti alla scogliera. Il rischio è che si verifichi una nuova emergenza sanitaria e umanitaria, per tacere di quella relativa alla sicurezza, simile a quella dello scorso anno.

Attualmente a Ventimiglia si trovano circa 600 immigrati, 300 dei quali ospitati nel centro di prima accoglienza temporanea allestito da Croce Rossa e prefettura e gli altri allo sbando in città e presso le strutture della Caritas. La circolazione ferroviaria tra Italia e Francia sulla linea internazionale Ventimiglia-Nizza è interrotta per l’investimento di una persona da parte di un convoglio regionale francese avvenuta nella zona del confine. Il macchinista ha bloccato il treno dopo aver urtato un uomo, probabilmente un immigrato che stava cercando di passare il confine. L’uomo è ferito, probabilmente in modo grave, e c’è mobilitazione di ambulanze e di vigili del fuoco. Il confine di Ponte San Ludovico si trova in stato di allerta.

La contestazione è nata nella notte, quando “un gruppo di 300 ragazzi ha abbandonato il campo di accoglienza della Croce rossa, in polemica su come viene gestito, e ha deciso di riprendere la protesta per la riapertura del confine”, racconta una degli attivisti No Borders che li hanno accompagnati. Memori delle esperienze del passato, tuttavia, i centri sociali stavolta sembrano decisamente prudenti: “Questa volta noi volontari c’entriamo poco: hanno deciso tutto da soli”.

Roberto Derta

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Dino Rossi 6 Agosto 2016 - 8:02

…poverini questi manzi subsahara, e che buoni i “no borders ” gli comprano pane formaggio acqua e li applaudono, ricambiati dai negretti invasori con baci ed abbracci.
Sono i sostenitori europei della sostituzione a dover essere messi sotto processo.
Fuck no borders fuck Boldrini fuck Papa argentino.

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Martino 7 Agosto 2016 - 10:32

Il sigillo del senso di colpa collettivo che agli europei è stato incollato con le menzogne del processo di Norimberga ci impedirà sempre di fare quello che andrebbe fatto secondo logica: sparare ad alzo zero contro questa marmaglia di sovversivi e invasori.

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