Home » Cartastràccia, Zeev Sternhell: lo storico delle idee che comprese la rivoluzione

Cartastràccia, Zeev Sternhell: lo storico delle idee che comprese la rivoluzione

by Lorenzo Cafarchio
0 commento
sternhell, storico

Cartastràccia, il libraio di Altaforte racconta Zeev Sternhell

Roma, 24 giu – “La rivoluzione non è il caos, non è il disordine, non è lo sfasciamento di ogni attività, di ogni vincolo della vita sociale, come opinano gli estremisti idioti di certi paesi; la rivoluzione ha un senso e una portata storica soltanto quando rappresenta un ordine superiore”. Innumerevoli studiosi hanno trovato refrigerio abbeverandosi alla fonte di Zeev Sternhell. Lo storico israeliano, di origine polacca, nato il 10 aprile 1935 a Przemysl, è stato professore presso l’Università ebraica di Gerusalemme guidandone il dipartimento di Scienze Politiche.

Zeev Sternhell, lo storico israeliano senza paraocchi

Ha vergato infinite pagine sul Fascismo storicizzando e ricostruendo, in maniera maniacale, la nascita e la genesi dell’ideologia fascista. La frase citata in apertura è di Benito Mussolini. Pronunciata nel luglio 1917. Essa mostra l’assenza di ambiguità di quello che, passato poco più di un lustro, sarebbe divenuto il Duce d’Italia. Un’analisi lucida, senza i paraocchi ossessionanti dell’antifascismo, è stata la base dell’opera di Sternhell sulla più audace, più originale, più mediterranea ed europea delle idee.

Il pensatore israeliano ha lasciato parlare le intenzioni e gli autori. Quando a prendere parola è Camillo Pellizzi – nel capitolo Mussolini: un itinerario ideologico contenuto nel testo Nascita dell’ideologia fascista – professore di filosofia e discepolo di Giovanni Gentile, il quadro concettuale dell’eresia prende forma. Il Fascismo è la “negazione pratica del materialismo storico, ma più ancora negazione dell’individualismo democratico, del razionalismo illuministico, e affermazione dei principi di tradizione, di gerarchia, di autorità, di sacrificio individuale verso l’ideale storico”. Le pagine scorrono negli interstizi di quella che è il frutto di tutto meno che di un incidente della storia. Come ricorda Marco Revelli il Fascismo è stato “la cultura specifica del Novecento, prodotto della crisi e dallo sfaldamento delle due ideologie dominanti nel secolo precedente: il liberalismo e il socialismo”. Un viaggio di analisi alle pendici della forma più pura dell’idea nata dal genio rivoluzionario di Mussolini.

La lettura di Sternhell

“Negli anni Trenta, il Fascismo appare assai spesso come il solo sistema di pensiero che si situi veramente nella logica del XX secolo”. Così scrive Sternhell in una delle sue opere fondamentali dal titolo Né destra né sinistraNi droite, ni gauche in francese – nella versione portata in Italia nel 1984 da Marco Tarchi. Da quest’ultimo tradotta con la collaborazione di Giuseppe Sommella. Nel mondo sommerso, voluto dai vincitori del secondo conflitto mondiale, emergono le voci e gli scritti di chi fra sinistra e destra, fra capitalismo e socialismo ha cercato innanzitutto una terza via. Perché, come ricorda Henri de Man in Au delà du marxisme, “lo scopo della nostra esistenza non è paradisiaco ma eroico”. Mai come oggi le idee vengono plasmate per essere deviate, infatti la dipartita, avvenuta poco più di un anno fa, il 21 giugno 2020, di Zeev Sternhell è un grave lutto per chi attraverso il religioso studio scava tra le radici della verità.

Lorenzo Cafarchio

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati