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Ciao Libero De Rienzo. Il sorriso melanconico della commedia all’italiana

by Adolfo Spezzaferro
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libero de rienzo

Roma, 16 lug – Addio a Libero De Rienzo: l’attore, regista e sceneggiatore napoletano trapiantato a Roma ci lascia a 44 anni, stroncato da un infarto. Interprete di pellicole molto popolari, da Santa Maradona a Fortapàsc fino a Smetto quando voglio, De Rienzo era un volto inconfondibile per il suo sorriso melanconico, per il suo sguardo a metà tra il triste e il canzonatorio. Incarnazione archetipica insomma della commedia all’italiana, che fa piangere e poi ridere, e avanti così.

Libero De Rienzo stroncato da un infarto a 44 anni

Il corpo senza vita è stato ritrovato all’incirca alle 21 di ieri nella sua casa in zona Madonna del Riposo, a Roma. A trovarlo un amico, preoccupato perché non rispondeva al telefono da ore. Sul corpo di De Rienzo non ci sarebbero segni di violenza. Le indagini, coordinate dalla procura di Roma, sono ancora in corso. L’attore e sceneggiatore abitava a Roma dall’età di due anni, ma era molto legato alla città di Napoli. Era sposato con la costumista Marcella Mosca, e lascia due figli di 6 e 2 anni. Dopo i funerali – la data non è stata ancora fissata – sarà sepolto in Irpinia, accanto alla mamma.

Una carriera sulle orme del padre

Nato a Napoli il 24 febbraio 1977, Libero De Rienzo aveva intrapreso la carriera dello spettacolo sulle orme del padre, Fiore De Rienzo, che è stato aiuto regista di Citto Maselli. Aveva vinto il David di Donatello nel 2002 per la sua interpretazione nel film generazionale Santa Maradona. Nel 2004 è stato protagonista insieme a Vanessa Incontrada di A/R Andata+Ritorno. È stato anche sceneggiatore, nonché regista e attore, nella pellicola sperimentale Sangue – La morte non esiste con cui ha vinto il Ciak d’oro

Ha lavorato anche in alcune produzioni televisive, tra cui il film tv Più leggero non basta (1998) e le miniserie tv Nassiriya – Per non dimenticare (2007) e Aldo Moro – Il presidente (2008).

Da Fortapàsc a Smetto quando voglio

Nel 2009, nel film Fortapàsc di Marco Risi, ha interpretato il giornalista napoletano assassinato dalla camorra Giancarlo Siani. Nel 2011 ha recitato nel film di Ivan Cotroneo La kryptonite nella borsa. Tra i suoi lavori successivi, il campione d’incassi Smetto quando voglio, girato nel 2014, una commedia diretta da Sydney Sibilia sulla vicenda di una banda di giovani laureati che si improvvisano spacciatori. Il suo personaggio era quello di un economista in disgrazia che sbarca il lunario con il poker. La pellicola ha avuto due fortunati seguiti. Tra gli ultimi film segnaliamo Dolceroma dove interpreta un camorrista a dir poco sui generis e A Tor Bella Monaca non piove mai, il suo ultimo ruolo da protagonista, del 2019.

Il cordoglio di istituzioni e colleghi

“La notizia della morte improvvisa di Libero De Rienzo è terribile e ci lascia tutti senza parole. Perdiamo un giovane talento, un protagonista del cinema italiano – dice Dario Franceschini, ministro della Cultura -. Il mondo della cultura italiana si stringe con affetto e cordoglio alla sua famiglia, ai suoi piccoli figli, alla moglie e a tutte le persone che lo hanno amato, stimato e apprezzato”. Moltissimi i colleghi del mondo dello spettacolo a ricordare De Rienzo, così come i social. Da Stefano Accorsi, coprotagonista nel piccolo capolavoro Santa Maradona (“Ciao Picchio, mi stringo alla tua famiglia”) allo sceneggiatore di Fortapàsc Andrea Purgatori (“Ciao, Picchio. Mannaggia a te”) agli interpreti della trilogia Smetto quando voglio, come Edoardo Leo (“Quante risate Picchio. Quanto mi hai fatto ridere. Nel dolore voglio pensare solo a questo. Riposa in pace”).

Il suo sguardo, beffardo, ironico ma sempre con un fondo di tristezza rifletteva spesso i suoi personaggi e come amava recitare, con quell’indolenza napoletana, commista ai lampi, ai guizzi del folle fuori di testa. Una volta ebbe a dire: “Io sono per il calcio nello stomaco. A dire che va tutto bene ci pensa già la tivù“. Ora quel calcio l’ha dato a tutti i suoi cari e a chi ama il cinema. Ma sempre con il sorriso.

Adolfo Spezzaferro

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4 comments

fabio crociato 16 Luglio 2021 - 7:17

E c’è di mezzo ancora la droga… Sveglia, sveglia e sveglia per chi ancora riesce a svegliarsi!

Reply
Evar 17 Luglio 2021 - 4:25

Pare Noel Gallagher negli anni 90.

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Evar 17 Luglio 2021 - 4:38

Crociato, ma “Micu G. dalla terra di ‘nduja” che fine avrà mai fatto?
Credi che potrà decidere prossimamente (in sua piena e totale autonomia, beninteso) di farsi risentire?

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fabio crociato 17 Luglio 2021 - 7:58

Vallo a sapere. Anche noi non siamo mica eterni! Scrivevano anche tanti altri in modo interessante…

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