Sono trascorsi 36 anni ma il rapporto tra le avanguardie artistiche e i non addetti ai lavori non sembra essere mutato. Lo scorso otto febbraio al Museo dell’Arte di Ravenna, al termine della mostra “Critica in arte”, un muratore ha provveduto a stuccare il foro nella parete realizzato dal riminese Eron, al secolo Davide Salvadei, il quale aveva disegnato l’ombra lasciata da un grande specchio, posizionato sul pavimento come se fosse caduto. Pochi giorni dopo, a Bari, mentre si ultimavano i lavori per l’allestimento della rassegna ‘Display Mediating Landscape’, un’addetta alle pulizie raccoglieva alcuni cartoni e fogli di giornale sparsi sul pavimento e li gettava nei bidoni della spazzatura. Subito dopo terminava il suo lavoro spazzando dei biscotti sbriciolati e spostando un martello poggiato in equilibrio precario, probabilmente imprecando contro gli allestitori della mostra e il loro disordine. In realtà la signora Anna Macchi, questo il suo nome, aveva appena distrutto e consegnato all’Amiu, l’azienda dei rifiuti, buona parte delle opere costituenti la rassegna: installazioni di Nicola Gobbetto, David Jablonowski e Paul Branca.
Achille Bonito Oliva, critico d’arte e fondatore della Transavanguardia, ha liquidato gli ultimi episodi come “situazioni di sana ambiguità tra arte e vita”. Sul fatto che tale ambiguità possa essere o meno sana, ci sarebbe da discutere; resta il fatto che la strada intrapresa in Italia sembra allontanare il grande pubblico da mostre e musei, e la soppressione dell’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole sembra confermare questo indirizzo. L’arte del futuro prossimo continuerà a godere di un pubblico di nicchia, autoproclamatosi elite culturale, che si crogiolerà tra un happening e un vernissage e, attraverso i muri e le tele squarciate, osserverà i Remo Proietti che continueranno a dire “noi nun potemo capì”.
Francesco Pezzuto
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[…] Ma il ruolo per cui tutti noi lo ricordiamo di più è sicuramente quello di Don Bastiano ne Il marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981); l’invettiva di Don Bastiano prima della sua esecuzione capitale è rimasta nella storia del cinema e val la pena rivederla […]
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