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Di Stefano a Direzione Rivoluzione: “Il fronte sovranista deve essere unito, deciso e inesorabile”

by Cristina Gauri
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Grosseto, 5 set — Seconda e ultima conferenza della terza giornata di Direzione Rivoluzione 2020, la festa nazionale di CasaPound Italia destinata a militanti e simpatizzanti del movimento. Sul palco di Principina a Mare (Grosseto) si sono dati appuntamento Simone di Stefano (segretario di CasaPound Italia) Fabio Barsanti (consigliere comunale di Casapound Italia a Lucca) e Gino Tornusciolo (Consigliere comunale di CasaPound Italia a Grosseto) per la conferenza dal titolo Le sorti di una nazione. Sono intervenuti in diretta Skype il criminologo, psichiatra e collaboratore del Primato Alessandro Meluzzi, il senatore leghista Simone Pillon e il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone.  Cosa significa essere sovrani? Sedersi ai tavoli internazionali con il peso specifico di una nazione forte. Noi, purtroppo, non ci sediamo più a quei tavoli. Il nostro compito è di far capire a tutti in modo chiaro quali sono le nostre idee e proposte per risollevare questa nazione.

Pillon: “La famiglia è in pericolo e noi dobbiamo reagire”

Per l’on. Simone Pillon la distruzione della nazione parte dall’attacco alla famiglia dal punto di vista antropologico, sociale e politico, che è frutto «di 400 anni di ideologia, a partire da Lutero – spiega – che sono andate progressivamente a erodere l’idea di famiglia e della genitorialità, soprattutto della maternità». L’aggressione alla famiglia ha ragioni economiche. «La famiglia si basa su di un sistema di solidarietà interna tra sessi e generazioni, in cui le ricchezze e i possedimenti si passano di padre in figlio. Tutto questo è inviso alla finanza, perché è un sistema che non riesce a controllare. Così si passa decostruire la famiglia: si forma una società di individui e non persone, soli e privati delle relazioni fondative – cioè quelle famigliari, incancellabili e quindi incontrollabili da parte della finanza». Il secondo passo è cancellare l’identità di genere, «poi si passa a promuovere leggi che criminalizzano chi non la pensa così, (Dl Zan-Scalfarotto) poi si legalizzano i matrimoni gay, poi l’utero in affitto e si obbliga ad insegnare il gender nelle scuole, per indottrinare i bambini». Una volta decostruita la famiglia «si passa poi a decostruire l’identità: a quel punto la persona è completamente sola. I primi a farne le spese sono i più deboli e fragili. Chi non la pensa così va estromesso dal consesso sociale ed etichettato in vario modo». Cosa possiamo fare? «Reagire con forza, coraggio e l’esempio. Dare rispetto e pretendere di essere rispettati, evitando di utilizzare le armi degli avversari: altrimenti si rischia di diventare come loro. Usando le armi delle tenebre si diventa tenebra».

Meluzzi: “Dio Patria e famiglia. Le nostre coordinate rimangano le stesse”

Anche Alessandro Meluzzi, che sta per pubblicare la sua ultima fatica editoriale con Altaforte edizioni, parla dell’attacco alla famiglia. Ma non è solo quest’ultima ad essere in pericolo: lo è anche «la patria, il luogo di coloro che ci hanno generato, dove riposano i nostri padri, e senza la quale non vi è trasmissione di valori e identità. Dio, o più in generale il sacro, è il terzo livello senza il quale l’umano diventa solo e disperato». Per la prosecuzione della famiglia ci vogliono il maschile e il femminile, e «anche questo cardine sta per essere smantellato. Ma non dobbiamo far prevalere le forze delle tenebre, e non prevarranno». Meluzzi conclude il suo intervento puntualizzando che «nonostante il clima di disumanizzazione e globalizzazione forzata, il ruolo dell’Italia è più importante di prima. Le altre nazioni guardano con interesse a noi».

Mollicone: “Contro Facebook e la Cina per una sovranità digitale”

«Serve una profonda riforma dell’Agcom: deve poter intervenire in tempo reale in tutti i casi in cui sia necessario tutelare la libertà d’espressione». Lo afferma Federico Mollicone,
che ricorda anche il caso che ha coinvolto Facebook e CasaPound, per il quale era sceso in campo personalmente: «E’ accaduto anche a voi – ha detto rivolgendosi alla platea – CasaPound si è vista cancellare pagina e migliaia di account Fb senza motivo, anche se poi il Tribunale vi ha dato ragione». Ma il problema, secondo il deputato di Fdi, è più generale: «Bisogna mettere ogni nazione nelle condizioni di poter tutelare la propria sovranità digitale, anche di fronte a una potenza straniera come la Cina», ha aggiunto Mollicone, che sta conducendo su questo fronte una vera e propria battaglia di libertà. «O l’etica umana prevale sull’algoritmo oppure finiremo in scenari peggiori di quelli descritti dagli scrittori di fantascienza». Il deputato si è espresso anche contro il «pensiero unico militante che attraversa redazioni, televisioni, la stessa Rai. Ci sono trasmissioni faziose che diffondono fake news». Mollicone ha rivendicato l’impegno suo personale e del partito per contrastare la nuova commissione sulle fake news. «Abbiamo affrontato una dura battaglia in parlamento per impedire che potesse agire contro la libertà di espressione e la libertà di stampa, nonostante quella immaginata da M5s e Pd fosse una sorta di commissione per la verità, come quella che è ben descritta da George Orwell nel suo 1984, un libro che racconta per filo e per segno il mondo che stiamo vivendo, in cui viene esercitato un controllo assoluto sulla verità e sulla posterità».
«Su temi come questi – ha detto rivolgendosi a Simone Di Stefano e agli esponenti di CasaPound sul palco – avete il nostro impegno. L’obiettivo è riuscire a dare al Paese un governo autorevole che sappia rispondere anche sulle nuove grandi questioni del nostro tempo, dalla sovranità digitale alla garanzia del pluralismo».

Barsanti: “Enti comunali abbandonati da uno Stato senza sovranità”

Più spostato sulle problematiche che coinvolgono gli enti comunali l’intervento di Fabio Barsanti: «Potremmo amministrare ottimamente i nostri comuni, ma siamo costretti a rispettare i famosi “parametri” senza poter fare politica di bilancio in deficit e far fronte ai tagli della spesa pubblica. La conseguenza l’abbiamo vista, ad esempio, durante l’emergenza sanitaria: la sanità è stata “ammazzata” da politiche di risparmio della spesa pubblica. Questo ha provocato il sovraffollamento delle terapie intensive con tanti tragiche ed evitabili morti. Il rischio per gli enti comunali che si trovano in carenza di risorse  è l’assoggettamento ai privati». Continua Barsanti: «Gli enti comunali sono letteralmente  “tenuti per gli attributi” dalle fondazioni private, che hanno un potere politico gigantesco intervenendo in assenza di risorse economiche pubbliche. Gestiscono il patrimonio pubblico e pretendono sottomissione politica dalle amministrazioni».

Di Stefano: “Ora tutti i sovranisti devono fare fronte comune contro il globalismo”

Sulle sorti di una nazione Simone Di Stefano ci ha appena scritto un libro. Quale è quindi la direzione? «Avere consapevolezza che occorre una visione e la capacità di analizzare i problemi da vari punti di vista. Per noi, ad esempio, non esiste la famiglia se non abbiamo un tetto da metterle sulla testa e un lavoro sicuro e adeguatamente pagato», spiega. Di Stefano accusa poi i nostri politici di affrontare «i temi superficialmente, mentre noi vorremmo scavare e andare a fondo. Ci piacerebbe travasare le nostre idee all’interno di altri contenitori. Se qualcuno al governo promuovesse le nostre proposte (come il mutuo sociale) e le nostre idee noi saremmo d’accordo».

«Probabilmente il centrodestra andrà a guidare la nazione», prevede Di Stefano. «E noi cosa dovremo fare? Noi non vediamo grandi progetti e idee nel centrodestra, non vediamo la casa, il lavoro, il tema dell’attacco alla famiglia, che non passa solo dalla teoria gender. Ci piacerebbe essere ascoltati di più e che le nostre idee venissero applicate. Noi dobbiamo essere spietati: non sono d’accordo con Pillon. Bisogna entrare nelle casematte occupate militarmente dalla sinistra, come la Rai, e fare tabula rasa, con una “cattiveria agonistica”, con la volontà di non lasciare alcuno spazio all’avversario». Il problema è che «Ci dipingono come demoni, e quindi, per non apparire troppo cattivi, facciamo le cose con garbo. Ma così non si va da nessuna parte», aggiunge l’ex segretario di CasaPound Italia. «Concentriamoci nel creare i nostri strumenti. Se non agiamo con questa lungimiranza, il possibile successo dei partiti sovranisti alle elezioni sarà effimero. Casapound vuole fornire le idee, le visioni, vuole essere presente sui territori e avere un dialogo con le forze politiche amiche. E sostenere queste forze perché l’alternativa è rappresentata da forze politiche criminali e nauseanti. CasaPound c’è, è nell’agone politico e il nostro obbiettivo è sempre lo stesso: riprenderci la nazione».

Cristina Gauri 

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Lucio 5 Settembre 2020 - 7:59

“Inesorabile”. Ecco l’epiteto giusto; che non si è mai dato. Infatti finora si è visto solo il contrario.

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