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Feltri a Direzione Rivoluzione: “CasaPound non va sgomberata” (Video)

by Cristina Gauri
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Grosseto, 4 set — «Se vengo eletto in consiglio comunale a Milano mi batterò contro i luoghi comuni della sinistra. Come le piste ciclabili e i monopattini elettrici, problema diventato grottesco a Milano». Esordisce così Vittorio Feltri intervistato dal vicedirettore del Primato Nazionale Eugenio Palazzini. In collegamento web nel corso della terza giornata di Direzione Rivoluzione — la festa nazionale di CasaPound Italia in programma fino a domani a Grosseto — il giornalista orobico non risparmia nemmeno una delle sue sferzate caustiche a ministraglia varia, politicamente corretto, ddl Zan, ius soli e Pd.

Feltri: “Lamorgese è intimidita dal suo stesso ruolo”

Il primo degli affondi di Feltri è dedicato al ministro dell’interno Luciana Lamorgese. «Non so perché Draghi non cacci la Lamorgese, probabilmente è per una questione di equilibri all’interno della maggioranza. A me sembra una signora intimidita dal suo stesso ruolo, non in grado di prendere una decisione seria», spiega ricordando cosa è successo al rave di Valentano, nel viterbese, dove «sono arrivate 8mila persone, 8mila fuorilegge a combinare quel casino che tutti abbiamo visto. Lei non ha detto una parola. Questo dimostra che Lamorgese non è all’altezza del suo ruolo. E lei è stata anche un buon prefetto, ma un conto è fare il prefetto, un conto il ministro», prosegue.

«E a me sembra che non abbia le capacità per mandare avanti il Viminale, che non è un ministero di facciata. Quando c’era Salvini — pur con tutti i suoi difetti — il ministero funzionava molto meglio. Tanto è vero che con Lamorgese gli sbarchi sono aumentati e questo ci sta mettendo in ginocchio». La conclusione di Feltri non ammette repliche: «Un ministro come lei andrebbe accompagnato alla porta con garbo e mandato fuori dai cogli*ni alla svelta, perché qui le cose intanto vanno a ramengo».

A ruota libera contro tutti

Ma il fondatore di Libero ne ha per tutti: per Di Maio («dovrebbe perfezionare il suo inglese che è comunque meglio del suo italiano. Gli converrebbe sostenere qualche corso per l’uso del congiuntivo, che non è solo un fatto estetico»), Speranza («mi fa tenerezza e proprio per questo io lo manderei all’asilo e non al ministero», e le sardine («andrebbero date al gatto, e forse anche il gatto si rifiuterebbe perché i gatti sono animali raffinati»).

C’è spazio anche per bastonare Letta, che si candida a Siena senza simbolo del Pd: è più Letta che si vergogna del Pd o è il Pd che si vergogna di Letta? «Mi pare che sia uno scambio alla pari. In tanti nel Pd si sono accorti del fatto che questo signore si è dimostrato di essere assolutamente incapace. La sua prima proposta è stata di dare 10mila euro a chi compie 18 anni.Per fare cosa? Per aiutare i giovani ad acquistare la droga o un ciclomotore? Non capisco la ratio di questo provvedimento». Oppure il rilancio dello ius soli. «E’ un altro argomento devastante. Tutti sanno che l’Italia è il Paese che concede più facilmente la cittadinanza. Mi sembra che Letta si perda in rivoli che portano al mare e mi dispiace solo che nel mare non finisca lui».

Feltri: “Il reddito di cittadinanza va alle persone sbagliate”

Con il reddito di cittadinanza, afferma Feltri lapidario, «si è fatto un gran caos. A Milano i clochard — che pure non sono un numero sterminato — dormono all’aperto in condizioni pietose, fanno la fame ma per loro non arriva alcun sostegno: andrebbero aiutati e non prendono un euro». Invece i disoccupati (o chi nemmeno prova a cercare un’occupazione) percepiscono il reddito di cittadinanza, quando gli viene offerta un’occupazione la rifiutano e nonostante il rifiuto continua a percepire il sussidio». Al contrario, «all’estero c’è sì il reddito di cittadinanza ma se rifiuti il lavoro ti vedi sospeso l’aiuto in denaro».

Il ddl Zan è una boiata pazzesca

Il ddl zan: è più una boiata in sé o lo è più il fatto che il Pd si sia affidato a Fedez per propagandarla? A questo proposito Feltri lascia il suo strale contro il politicamente corretto, «una cosa che mi disgusta quanto le sardine e non riesco a capire per quale motivo si voglia fare la guerra al dizionario. In Italia si può prendere in giro chiunque ma se dici “frocio” a un omosessuale con il ddl Zan andrai in galera», attacca. «Ma che cacchio di legge è questa qui? Perché gli omosessuali devono essere così privilegiati, hanno per caso l’aureola? Quando ho davanti una persona non mi chiedo mai quali siano i suoi gusti sessuali — anche perché io sono già indaffarato a tenere a bada quello che succede sotto le mie di lenzuola — mica mi posso occupare di quello che succede sotto le lenzuola degli altri! Non me ne frega assolutamente nulla!».

CasaPound non va sgomberata

Feltri ne ha anche per i talebani: «Quando vedo un talebano con la barba foltissima e i capelli lunghi penso: troppi peli per un coglione solo». Infine, trova anche il modo di spezzare una lancia in favore di CasaPound Italia. Alla domanda «per lei il palazzo di via Napoleone III va sgomberato?», la sua risposta è chiarissima: «Non capisco per quale motivo CasaPound non avrebbe diritto di cittadinanza mentre ai centri sociali è consentito occupare senza pagare l’affitto in eterno. Quando in un Paese si fanno delle lotte alle idee — conclude infine — significa che qualcosa non funziona. Nel caso di CasaPound danno fastidio le idee, chi ne ha una diversa passa subito per un delinquente».

Cristina Gauri

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Feltri a Direzione Rivoluzione: “CasaPound non va sgomberata” (Video) - 5 Settembre 2021 - 5:23

[…] Feltri a Direzione Rivoluzione: “CasaPound non va sgomberata” (Video) proviene da Il Primato […]

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fabio crociato 5 Settembre 2021 - 4:00

L’ ospite è sacro quindi nessun appunto “critico”.
Grande e nobile è stato comunque ricordando lo stato di abbandono dei clochard (alla faccia della buffonesca gestione del rdc), che rappresenta tristemente bene lo stato di degrado collettivo raggiunto nelle sbandierate civiltà cittadine. Nella famosa Parigi di una volta il clochard non avrebbe chiesto il rdc, avendo comunque il rispetto, la vivibilità, la considerazione.

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