Tutti i grandi uomini politici della storia hanno capito la chiave essenziale per il successo duraturo: avere dalla propria parte la produzione culturale. Prendiamo ad esempio Augusto, primo imperatore romano. Il giovane Ottaviano si trovò, alla morte del padre adottivo Giulio Cesare nel 44 a.C., in una situazione disperata, ovvero nel pieno di una guerra civile. Eppure il ragazzo, all’epoca poco meno che ventenne, seppe muoversi con astuzia. Dapprima schierandosi contro i cesaricidi al fianco di Marco Antonio e Lepido, poi facendo piazza pulita dei rivali e rimanendo padrone della scena. Fino all’investitura del titolo di Augustus nel 27 a.C.
Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di luglio 2021
Durante questa scalata, conscio dei propri limiti in campo bellico, delegò al fido Agrippa le cruciali questioni militari. Insomma, un capolavoro di strategia che, tuttavia, aveva bisogno di una terza colonna portante da affiancare alla politica e alla forza: la cultura. Così l’imperatore si servì del consigliere Mecenate, attorno al quale sorse un vero e proprio circolo di letterati. Un vezzo, penserete. Niente affatto. Augusto sapeva che, per rendere duratura la propria vittoria, aveva necessità di plasmare un nuovo mondo, attraverso una rinnovata visione della propria figura e di Roma stessa. Poeti e autori come Orazio, Ovidio e Tito Livio aiutarono a portare questa nuova visione in ogni angolo dell’Impero. L’Eneide, opera commissionata a Virgilio, fu l’apice di questa propaganda culturale: le radici dell’Urbe si legavano ora all’epica omerica e la gens Iulia di Augusto ne diventava la progenitrice. La cultura esaltava e consolidava il potere imperiale.
Cosa insegna Augusto
La genialità di Augusto dovrebbe insegnare qualcosa al mondo sovranista e, in generale, a chiunque si ponga di traverso alle barbarie globaliste. Credere che la battaglia in cui tutti noi ci troviamo possa essere vinta esclusivamente attraverso la politica è sbagliato, tremendamente sbagliato. Possiamo dar vita a nuovi partiti agguerriti, certo, ma l’azione rimarrà limitata e inefficace se…
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