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Gas, ora l’Algeria aumenta i prezzi. Cosa succede all’Italia

by Eugenio Palazzini
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Roma, 4 lug – Rompere con la Russia per ritrovarsi comunque ricattati, in questo caso da una nazione nordafricana non propriamente affidabile. L’Algeria intende infatti aumentare i prezzi del gas, consapevole di essere indispensabile per l’Europa in questa cruciale fase storica. Ad annunciare l’incremento dei prezzi è la compagnia statale di idrocarburi Sonatrach, la quale afferma di aver già avviato contatti con i partner europei per rivedere le clausole contrattuali delle forniture. Il tutto, a detta della compagnia algerina, è necessario a causa dell’impennata dei prezzi sui mercati internazionali.

Durante una conferenza stampa ad Algeri, l’ad di Sonatrach, Toufik Hekkar, ha dichiarato che con tre partner europei è già stato raggiunto un accordo, mentre con gli altri sono in corso le trattative. “L’aumento delle esportazioni algerine di idrocarburi è stato del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”, ha detto Hekkar. Per poi specificare: “Sonatrach ha deciso di attivare la clausola di revisione dei prezzi alla luce del forte aumento dei prezzi del gas sul mercato internazionale”.

L’Algeria aumenta i prezzi del gas. Quanto riguarda l’Italia

Sulla carta, al momento, l’aumento dei prezzi deciso dall’Algeria non dovrebbe riguardare l’Italia. Come mai? Perché Eni si è mossa in anticipo, garantendosi nuovi approvvigionamenti e contratti con la società algerina fino al 2027. Dunque, in linea teorica, per altri cinque anni non dovremmo subire impennate di prezzi relativamente alle forniture algerine. Ricordiamo che l’Algeria è al momento il primo fornitore di gas dell’Italia ed era il secondo già nel 2021, dopo la Russia. Esempio emblematico: soltanto sabato sono entrati in Italia 54 milioni di metri cubi di gas dall’Algeria, a fronte dei circa 30 dalla Russia.

Dopo gli accordi siglati lo scorso aprile dal governo italiano (9 miliardi di metri cubi aggiuntivi all’anno entro il 2023-24), a maggio un’altra intesa raggiunta vede l’Eni attore protagonista in Algeria nello sviluppo di giacimenti scoperti dalla compagnia Sonatrach. Un ruolo fondamentale che dovrebbe assicurarci, in prospettiva, altri 3 miliardi di metri cubi di gas. Tutto questo ci rassicura però relativamente, perché è molto probabile che il governo di Algeri provi ad alzare la posta e ad avviare un braccio di ferro anche con l’Italia.

Eugenio Palazzini

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3 comments

Lappola 4 Luglio 2022 - 12:04

NOI POTREMMO DIMINUIRE GLI AMBIENTALISTI CHE SI OPPONGONO ALLE PERFORAZIONI. SAREBBE COSA BUONA E GIUSTA.

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Lappola 4 Luglio 2022 - 12:08

Retate per gli algerini e miliardi di metri cubi di riscatto

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