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Atlantia precipita in borsa e afferma: "prima della revoca vanno accertate le cause del crollo"

by Lorenzo Zuppini
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Milano, 16 ago – Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l’Italia, che a sua volta gestisce il tratto autostradale interessato dal crollo del Ponte Morandi a Genova, non è riuscita a fare prezzo in Borsa all’indomani dell’annuncio da parte del governo di volere revocare la concessione.
All’annuncio del premier Giuseppe Conte di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia, la società ha detto di essere fiduciosa di poter dimostrare il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla concessione e di essere in grado di ricostruire il ponte in 5 mesi. Questa mattina, è stata diffusa una nota di Atlantia, nella quale viene precisato che la dichiarazione del presidente del Consiglio sull’avvio della procedura di revoca non contiene contestazioni specifiche e non si basa su “accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”.
Un’altra nota, di Edizione Srl, holding della famiglia Benetton e azionista di riferimento di Atlantia, mentre spiega che negli ultimi 10 anni sono stati investiti oltre 10 miliardi di euro nell’ampliamento e ammodernamento della rete autostradale italiana, afferma che “farà tutto ciò che è in suo potere per favorire l’accertamento della verità e delle responsabilità dell’accaduto”. Inoltre Edizione “a nome dei suoi azionisti e del suo management, esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico crollo avvenuto a Genova”.
Insomma, Atlantia si mette contro il governo e afferma che in caso di revoca della concessione “spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili”. Infine il monito delle ripercussioni sugli azionisti.
E infatti la Borsa non perdona. In apertura di contrattazioni le azioni di Atlantia segnano un ribasso teorico del 21,4%. Non solo: le obbligazioni di Atlantia con scadenza luglio 2027 sono scivolate del 4,01% a 92,8 mentre il bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 perdevano il 4,3% a 91,79. Giù pesantemente anche le concessionarie autostradali di proprietà del gruppo Gavio: Astm segna un -8,4% e Sias un -12,1%. E siamo solo a inizio di giornata.
Anna Pedri
 
 

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3 comments

Tony 16 Agosto 2018 - 11:15

..”ricostruzione in 5 mesi” magari di cartone e con i soldi dello stato…..i Benetton sono i miglior usurai sulla piazza..vogliono guadagnare un tot prr morto..

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Cesare 16 Agosto 2018 - 2:08

Consiglio vivamente la lettura del seguente articolo sulle privatizzazioni dal sito; maurizioblondet.it
Ma “Segreto di Stato” può voler dire “Tangenti”? (Domanda alla Procura)
Maurizio Blondet 16 agosto 2018 63 commenti
“Poiché i Benetton non forniscono allo Stato missili, armamenti avanzati, radar – perché le concessioni autostradali sono state coperte dal segreto di Stato? E’ una domanda che vorrei porre, da povero cittadino, a giudici, procuratori: quale altro motivo riescono a immaginare per questo segreto – di Stato! – se non occulti scambi e benefici tra i politici che hanno concesso, e quelli che godono della concessione di un monopolio lucrosissimo? Domando sinceramente: perché io non riesco a immaginare altro………”

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Cesare 16 Agosto 2018 - 2:10

Consiglio vivamente la lettura del seguente articolo sulle privatizzazioni dal sito; maurizioblondet.it
Ma “Segreto di Stato” può voler dire “Tangenti”? (Domanda alla Procura)
Maurizio Blondet 16 agosto 2018 63 commenti
“Poiché i Benetton non forniscono allo Stato missili, armamenti avanzati, radar – perché le concessioni autostradali sono state coperte dal segreto di Stato? E’ una domanda che vorrei porre, da povero cittadino, a giudici, procuratori: quale altro motivo riescono a immaginare per questo segreto – di Stato! – se non occulti scambi e benefici tra i politici che hanno concesso, e quelli che godono della concessione di un monopolio lucrosissimo? Domando sinceramente: perché io non riesco a immaginare altro………”

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