A tracciare un quadro d’insieme del mercato automobilistico nazionale ci pensa l’Unrae, in una nota di risposta alla già citata costituzione, da parte del Ministro Zanonato, della “Conulta dell’Auto”: nel comunicato si leggono i migliori auspici affinchè questa “sia in grado, grazie a risorse adeguate, di intervenire sui costi di gestione e sui carichi fiscali che gravano sul settore, e quindi attivare l’inversione del trend negativo che ci accompagna da 41 mesi”. Nel 2013 intanto, evidenzia l’associazione delle case estere, le immatricolazioni si fermeranno “poco al di sotto di 1,3 milioni di unità, oltre il 7% il meno dello scorso anno, riportandoci sui livelli del 1978-1979”. E un’ulteriore bacchettata arriva da Federauto, che commenta così le proiezioni relative all’anno in corso: “Il volume di vendite stimato per l’anno in corso non rende giustizia alla realtà delle cose: il mercato italiano dovrebbe esprimere circa 2.000.000 di pezzi, quindi mancano all’appello oltre 700mila immatricolazioni rispetto alla media degli ultimi 5 anni. In altri termini stiamo performando il 35% in meno rispetto a quanto la filiera, che dà lavoro a 1,2 milioni di persone, necessita per sopravvivere.”
Inversione di tendenza, invece, nei principali paesi europei. + 2,6% in Francia, + 2,3% in Germania. Case produttrici nazionali in netta ripresa (Peugeot segna un aumento di quattro punti percentuali, Renault tocca i sei, dopo un sensazionale + 18% realizzato il mese precedente). A Madrid, se possibile, si cresce anche di più: complice un poderoso piano di incentivi per salvaguardare la produzione nazionale, si registrano sia per settembre che per ottobre crescite importanti. E all’Italia quando tocca? “Probabilmente dal prossimo anno” sentenzia l’Unrae, specificando che il margine dovrebbe attestarsi intorno al 3%.
Francesco Benedetti