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Auto: a ottobre settemila veicoli in meno, mentre l’Europa cresce

by Clearco
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mercato-autoRoma, 5 nov – Anche nell’ultimo trimestre dell’anno la ripresa “latita”. A mandare a fondo le speranze del governo Letta, che aveva puntato molto su una flebile inversione di tendenza al quarto trimestre 2013 ci pensano i dati appena usciti relativi al mercato dell’auto nel mese di ottobre. Un impietoso – 5,58%, corrispondente all’incirca a settemila immatricolazioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La metà di queste va iscritta nel bilancio negativo della Fiat, che registra un calo di poco più contenuto rispetto alla media. “Con la flessione di ottobre” rileva il Centro Studi Promotor, “svanisce la prospettiva di una ripresina del mercato dell’auto italiano già nel 2013, prospettiva legata a un analogo recupero del quadro economico generale, che non c’è stato. Il governo ha presentato una legge di stabilità che non è in grado di dare impulso ad una ripresa”, prosegue il Centro Studi, che ritiene un passo avanti la consulta sull’auto istituita dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, anche se «i tempi non sono coerenti con la gravità della situazione».

A tracciare un quadro d’insieme del mercato automobilistico nazionale ci pensa l’Unrae, in una nota di risposta alla già citata costituzione, da parte del Ministro Zanonato, della “Conulta dell’Auto”: nel comunicato si leggono i migliori auspici affinchè questa  “sia in grado, grazie a risorse adeguate, di intervenire sui costi di gestione e sui carichi fiscali che gravano sul settore, e quindi attivare l’inversione del trend negativo che ci accompagna da 41 mesi”. Nel 2013 intanto, evidenzia l’associazione delle case estere, le immatricolazioni si fermeranno “poco al di sotto di 1,3 milioni di unità, oltre il 7% il meno dello scorso anno, riportandoci sui livelli del 1978-1979”.  E un’ulteriore bacchettata arriva da Federauto, che commenta così le proiezioni relative all’anno in corso: “Il volume di vendite stimato per l’anno in corso non rende giustizia alla realtà delle cose: il mercato italiano dovrebbe esprimere circa 2.000.000 di pezzi, quindi mancano all’appello oltre 700mila immatricolazioni rispetto alla media degli ultimi 5 anni. In altri termini  stiamo performando il 35% in meno rispetto a quanto la filiera, che dà lavoro a 1,2 milioni di persone, necessita per sopravvivere.”

Inversione di tendenza, invece, nei principali paesi europei. + 2,6% in Francia, + 2,3% in Germania. Case produttrici nazionali in netta ripresa (Peugeot segna un aumento di quattro punti percentuali, Renault tocca i sei, dopo un sensazionale + 18% realizzato il mese precedente).  A Madrid, se possibile, si cresce anche di più: complice un poderoso piano di incentivi per salvaguardare la produzione nazionale, si registrano sia per settembre che per ottobre crescite importanti. E all’Italia quando tocca? “Probabilmente dal prossimo anno” sentenzia l’Unrae, specificando che il margine dovrebbe attestarsi intorno al 3%.

Francesco Benedetti

 

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