Roma, 21 apr – Il taglio delle accise per la benzina in scadenza il 2 maggio sarà molto probabilmente prorogato fino al 30 giugno. A questo sta lavorando il governo con il decreto in arrivo la prossima settimana, alimentato dai sei miliardi di spazio fiscale ritagliato dal Def appena approvato da Camera e Senato. L’idea del governo a quanto pare è di estendere fino al 30 giugno il taglio di 25 centesimi delle accise per benzina e diesel. Taglio che per gli automobilisti è valso un risparmio di 30,5 centesimi alle pompe per via dell’effetto anche sull’Iva, che si applica sul prezzo accisa inclusa.
Caro benzina, verso proroga taglio accise fino al 30 giugno
A rassicurare su un prossimo intervento in questo senso da parte del governo ci ha pensato ieri il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. “La dinamica dei prezzi dei carburanti resta un tema di primo piano su cui è massima l’attenzione del governo”, ha detto Giorgetti. Attenzione che “proseguirà, implementandola, nell’attività di monitoraggio, oltre che nella valutazione delle misure necessarie a calmierare i prezzi, fra cui la proroga del taglio delle accise disposta nell’ultimo decreto legge”. Così il titolare del Mise al question time alla Camera, ribadendo “tutta la volontà e l’impegno per garantire la trasparenza dei prezzi di mercato” dei carburanti.
Giorgetti: “Priorità monitorare andamento prezzi ed evitare speculazioni”
Giorgetti ha sottolineato inoltre che sul fronte del caro benzina “il monitoraggio dell’andamento dei prezzi, al fine di prevenire ed evitare eventuali fenomeni speculativi, rappresenta una priorità per il governo”. Questo “anche in ragione della necessità di verificare che i recenti tagli delle accise, disposti con il decreto 21/2022 per calmierare i prezzi in vertiginosa ascesa, si traducano in un effettivo e reale vantaggio per i consumatori”. E anche la recente audizione del Garante per la sorveglianza dei prezzi “ha confermato l’efficacia dell’intervento di riduzione delle accise sui prezzi dei carburanti che si è tradotto in un effettivo vantaggio per i consumatori”.
Il nodo risorse
Il taglio delle accise è stato finora una piccola boccata d’ossigeno per i cittadini, come risulta dalle rilevazioni settimanali del ministero della Transizione ecologica. Il prezzo della benzina infatti – nonostante i rincari – è passato dai 2,184 euro del 14 marzo a 1,765 euro dell’11 aprile, segnando un calo del 19,2%. Tuttavia il nodo principale resta quello delle risorse. Finora allo Stato il taglio è costato 588 milioni di euro, ci cui 568 per la sola riduzione delle accise e 60 per gli effetti a cascata sull’Iva. Due mesi di ulteriore proroga della misura potrebbero quindi costare allo Stato più di 1,1 miliardi di euro. Una fetta della copertura della proroga arriverà dall’extragettito Iva. A disposizione c’è però solo quello di marzo, per cui questa soluzione è destinata ad assorbire una fetta del deficit disponibile.
Caro bollette, il bonus diventa automatico per chi ha i requisiti Isee
Sull’altro fronte che preoccupa aziende e famiglie, il caro bollette, il governo lavora alla replica delle principali misure attivate finora. Tra gli oltre 1.400 correttivi del cosiddetto decreto taglia prezzi spicca quello a firma Mise. In cui si prevede che chi ha i requisiti Isee e procede nell’anno in corso alla relativa dichiarazione, ha diritto automaticamente per tutto il periodo anche all’applicazione del bonus luce e gas. Infatti l’Isee ha efficacia per tutto l’anno in corso. Attualmente l’automatismo è previsto per i percettori del reddito di cittadinanza. Una condizione che il Mese vuole estendere a tutti i cittadini che hanno diritto, con tanto di effetto retroattivo dall’inizio dell’anno.
Risoluzione maggioranza: “Governo dovrà valutare ipotesi scostamento bilancio in caso di peggioramento dello scenario economico”
Per quanto riguarda le coperture, il governo dovrà valutare l’ipotesi di scostamento di bilancio se lo scenario economico dovesse peggiorare. E’ questo l’impegno contenuto nella risoluzione della maggioranza sul Def approvata nella tarda serata di ieri in entrambi i rami del Parlamento.
Ludovica Colli
1 commento
Sarebbe ora di toglierle del tutto certe accise altro che tagliarle temporaneamente.
Finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936 € 0,000981
Finanziamento della crisi di Suez del 1956 € 0,00723
Ricostruzione post disastro del Vajont del 1963 € 0,00516
Ricostruzione post alluvione di Firenze del 1966 € 0,00516
Ricostruzione post terremoto del Belice del 1968 € 0,00516
Ricostruzione post terremoto del Friuli del 1976 € 0,0511
Ricostruzione post terremoto dell’Irpinia del 1980 € 0,0387
Finanziamento della guerra in Libano del 1983 € 0,106
Finanziamento della missione in Bosnia del 1996 € 0,0114
Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 € 0,02
Acquisto di autobus ecologici nel 2005 € 0,005
Terremoto de L’Aquila del 2009 € 0,0051
Finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali nel 2011 € 0,0073
Arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011 € 0,04
Alluvione in Liguria e Toscana nel novembre 2011 € 0,0089Decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011 € 0,082 su benzina ed € 0,113 su gasolio
Finanziamento post terremoto dell’Emilia del 2012 € 0,02
Non ho dati più recenti.
Che dici #Marione ?
Le togliamo?
Almeno quelle fino alla missione in Bosnia.
Paiono un attimo anacronistiche e parimenti in assenza di presupposto.