Il Gattopardo ci ha restituito un’immagine pigra e sorniona della Sicilia, che non sempre corrisponde a verità. Perché i siciliani, che sono un po’ Greci, hanno capito che se in greco la parola moneta (nomisma) e la parola legge (nomos) hanno la stessa radice, un motivo deve esserci. Così, da uno studio di Giuseppe Pizzino, imprenditore di Brolo, in provincia di Messina, è nato “Progetto Sicilia” che ha come scopo l’introduzione nella regione di una moneta complementare, il Grano.
Pizzino ha capito che la politica non può essere impostata dalla finanza e così ha ancorato il grano all’economia regionale rendendolo indipendente dal mercato finanziario. “In prospettiva si tratta di eliminare dalla scena economica quell’elemento di freno rappresentato dalla riserva di valore e di basare la ricchezza sulla terra e sul lavoro”, si legge nel testo della proposta di legge popolare scritta dall’imprenditore messinese. Secondo il “Progetto Sicilia”, il Grano dovrebbe essere emesso da un banca complementare, che deve essere “ “un’istituzione che opera in sinergia col governo, senza fine di lucro” . Accanto alla banca complementare possono coesistere le altre banche, ma con finalità finanziarie e non direttrici dell’economia regionale. Il progetto di Pizzino poi, non viola né la Costituzione italiana né le leggi regionali perché l’euro può tranquillamente convivere con il Grano. L’introduzione del grano permetterebbe inoltre agli enti locali di esigere le tasse in moneta complementare, in modo tale da svincolarsi dal patto di stabilità.
Nei prossimi anni la Sicilia dovrà affrontare la perdita di altri posti di lavoro per oltre 120.000 persone, il calo del reddito delle famiglie da € 13.000 a € 11.500, una nuova decrescita del PIL da € 82 a € 78 miliardi, una riduzione entrate € 2 miliardi, aumento della spesa € 0,5 miliardi. Il tutto a causa di una crisi economica causata dallo strapotere della finanza e di una politica tanto insolente quanto incapace. Anche nel resto d’Italia si iniziano a vedere proposte simili di movimenti politici o di singoli imprenditori. Di sicuro, quando Ezra Pound, che si batté per tutta la vita contro l’usura delle banche, disse: “L’economia si radica nella/direzione della volontà”, si riferiva proprio a progetti come questo di Giuseppe Pizzino.
Roberto Guiscardo
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