Roma, 14 apr – Il silenzio assordante che ha avvolto la questione dei dirigenti incaricati delle agenzie fiscali, dichiarati illegittimi dalla Consulta, periodicamente viene interrotto da boati improvvisi che dimostrano come vi sia una frenetica attività sotterranea che vede distintamente formati due opposti schieramenti: da una parte il ministero dell’Economia che punta ad un riordino organizzativo delle agenzie, in particolare dell’Agenzia delle Entrate -la più interessata dalla sentenza con 800 decaduti su 1.100 dirigenti totali- nonché al concorso per 403 dirigenti senza riconoscimento di punteggi aggiuntivi per gli incarichi illegittimi; dall’altra i vertici dell’Agenzia delle Entrate stessa ed una parte dei parlamentari della maggioranza di governo che puntano a far passare soluzioni ponte (con la riconferma per legge degli incaricati decaduti) che, di fatto, aggirerebbero le decisioni della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato che si sono pronunciati univocamente contro gli incarichi dirigenziali ad personam.
Giovedì scorso il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, rispondendo ad un’interpellanza dell’onorevole Causi, del Pd, che incalzava il ministero a trovare una soluzione insinuando, in sostanza, il dubbio che il governo non volesse o non sapesse gestire una vera emergenza, ha accusato le agenzie fiscali “di una sostanziale incapacità […] di provvedere alla copertura, in termini strutturali e definitivi, delle funzioni dirigenziali che in quelle Agenzie debbono essere garantite”. Parole estremamente gravi, che indicano come l’abuso del sistema degli incarichi fosse andato ben al di là dei limitati casi in cui la legge prevedeva l’istituto della nomina diretta a dirigente.
Nella mattinata odierna, poi, il sottosegretario Zanetti ha rilasciato una dichiarazione altrettanto inequivocabile affermando che è “chiaro che, in attesa di concorsi finalmente inattaccabili, lavoreremo ad una soluzione ponte ma certamente non con misure che rappresenterebbero palesi aggiramenti della sentenza della Corte Costituzionale, come sono alcune bozze francamente imbarazzanti che continuano a circolare e che, sono certo, se venissero portate alla luce diventerebbero magicamente senza padri e madri un secondo dopo l’inevitabile bocciatura da parte di Palazzo Chigi”. Fonti del ministero dell’Economia riferiscono, infatti, che il sottosegretario intendeva riferirsi ad un tentativo di colpo di mano, da effettuare nel corso del Consiglio dei ministri di venerdì 17 aprile, attraverso una bozza di decreto da sottoporre a votazione a sorpresa e che, come facilmente intuibile, aveva come scopo ultimo la restaurazione dello status quo ante sentenza di incostituzionalità. Bozza che, peraltro, avrebbe messo in seria difficoltà il governo perché in aperta violazione delle linee demarcate dalla Consulta.
Sull’altro schieramento è di oggi un’intervista al direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, che, incurante delle pronunce dei massimi organi giurisprudenziali in materia amministrativa e costituzionale ha dichiarato “Noi per anni abbiamo formato in maniera selettiva dirigenti di punta, che sono stati capaci di assicurare eccellenti risultati nella riscossione, nell’accertamento, nella creazione di strumenti innovativi come la fattura elettronica e anche nell’assistenza al contribuente. Fare senza è un grave vulnus. Per noi, ma anche per l’Italia”. Parole che potrebbero anche essere condivise, ma che non tengono conto di un aspetto: l’agenzia è stata accusata apertamente dalla Corte Costituzionale di aver “aggirato” le leggi che regolano l’accesso alla dirigenza pubblica. Accusa che suona ancor più beffarda e paradossale se si pensa che uno dei compiti precipui dell’Agenzia delle Entrate è il contrasto all’elusione fiscale, ovvero proprio l’aggiramento della norma fiscale al solo scopo di ottenere un indebito vantaggio di natura tributaria.
La guerra fredda creatasi all’indomani della sentenza del giudice delle leggi sta iniziando a riscaldarsi pericolosamente. Non ci resta che cercare di individuare ed interpretare i rari segnali che escono in superficie, in attesa di una resa dei conti che pare avvicinarsi velocemente.
Walter Parisi
10 comments
Restituire agli evasori e ai corrotti il malloppo recuperato di svariati miliardi di euro con il lavoro e l’impegno e i sacrifici di questi dirigenti infelicemente chiamati falsi mentre c’è gente che soffre la fame, gente che muore sulle barelle per mancanza di posti letto, non ci sono soldi per i pensionati e gli incapienti , senza considerare la disperazione dei disoccupati e degli esodatiureati vincitori di concorso pubblico con qualifica direttiva, sono stati estromessi con una sentenza della Corte Costituzionale emessa dopo mezzo secolo dalla nascita della Carta Costituzionale. Dai dati statistici risulterebbero essere decine e decine e decine di migliaia coloro che sono stati assunti nelle Pubbliche Amministrazioni senza alcun concorso e né tanto meno prova calligrafica e non capisco quale possa essere il motivo per cui per questi dipendenti dello Stato non si possa cercare una equa e giusta soluzione in considerazione che proprio dallo Stato sono stati chiamati ad assumere quelle funzioni altamente di grossissime responsabilità e sono stati distribuiti in altre sedi con allontanamento dai propri affetti familiari e attualmente ancora a servire gli interessi dello Stato e in uno stato di disagio morale e materiale per il decurtamento dello stipendio senza aver avuto nemmeno un centesimo per il trasferimento in altra sede.
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Dirigenti decaduti sono dipendenti delle Agenzie delle Entrate vincitori di concorso pubblico con la qualifica di direttore e quindi indirizzati alla carriera direttiva. Si parla di scandalo dopo aver sempre auspicato la meritocrazia. Con tanti consulenti fiscali che si leccano i baffi e sperano di fare affari d’oro con i ricorsi per far restituire magari all’evasore i soldi che lo Stato gli ha chiesto tramite il lavoro del cosiddetto dirigente illegittimo. Non permettere ad un impiegato dello Stato ad aspirare a diventare dirigente e appiattire la loro carriera, le loro aspettative, significa mortificarli e demotivarli. Questi dipendenti pubblici tutti laureati anche con con 110 e lode, vincitori di concorso dopo tanti sacrifici, dopo tanto pendolarismo, non sanno quale sarà il loro destino, esclusivamente per aver coperto un ruolo di dirigente affidatogli dallo Stato e a cui non potevano rifiutarsi. Hanno organizzato la loro vita in funzione di questo incarico, hanno lasciato le loro famiglie, non sanno più come pagare il mutuo , come mandare i soldi alla propria famiglia per il suo sostentamento , dato che l’attuale emolumento non è nemmeno bastevole per mantenersi in albergo e pagarsi il vitto essendo stati assegnati in sedi diversi dalla loro residenza. Se basta una semplice laurea ovunque e comunque conseguita per togliere il posto a chi ha competenza specifica decennale in materia fiscale, avendo magari la fortuna di rispondere ad una manciata di quiz, altrettanto dovrebbe essere per il giovane medico da poco laureato ad aspirare a vincere il concorso per primario ospedaliera con tanti rischi connessi e annessi, e via di seguito, e ancora via di seguito, e vorrei sapere a quanti ammontano, se esistono, coloro che senza alcun concorso ma nemmeno prova calligrafica occupano posti di lavoro in enti statali o enti locali. Il tutto anche considerando che questa sentenza della Cassazione è datata 2015 ossia dopo circa mezzo secolo dalla nascita della Costituzione Italiana e dopo mezzo secolo di assunzioni nelle Enti statali o Pubblici o Parastatali. Se si vuole attaccare e ingiustamente l’Agenzia delle Entrate solo perché sta scovando uno ad uno gli evasori con il lavoro proficuo ed i sacrifici di questi dirigenti lo si dica. I responsabili del Ministero dell’Economia hanno il diritto ed il dovere di difendere e premiare questi lavoratori da loro stessi scelti tra i più capaci e che attraverso il lavoro stanno ottenendo successi inimmaginabile, stanno murando tutte le scorciatoie fiscali agli evasori e recuperando miliardi di euro dagli evasori che vanno nelle casse dello Stato per utilizzarli per le necessità soprattutto dei più bisognosi.
E alla fine arrivò Alice dal Paese delle Meraviglie, nelle vesti di tal vittorio Benedetto, a raccontarci che in Agenzia delle Entrate vige la meritocrazia, che i dirigenti incaricati erano tutti valenti e valorosi e che alla fin fine la sentenza della Corte Costituzionale altro non èa che un attacco ad un fulgido esempio di efficienza ed efficacia nella Pubblica Amministrazione italiana.
Ma siccome il nostro vittorio Benedetto ha omesso qualche particolare, non si sa quanto volutamente, allora sarà bene completare il suo intervento.
I funzionari della cosiddetta “carriera direttiva” sarebbe tali se esistesse la cosiddetta “vicedirigenza” che però, pur prevista legislativamente, in Agenzia non è mai stata introdotta. L’Accesso alla dirigenza vera e propria è sempre stato su concorso esterno mentre l’istituto degli “incarichi” è previsto dalla norma solo per casi urgentissimi ed indifferibili con l’obbligo, da parte dell’amministrazione, di ricoprire nel più breve tempo possibile il posto con un dirigente di ruolo. Cosa che non è stata fatta assolutamente. E perchè?
Semplicemente perchè il sistema degli incarichi non è divenuto un sistema per selezionare i migliori come dice Benedetto, bensì per selezionare il personale più confacente alle necessità di coloro che scelgono e che non sempre equivale all’interesse pubblico.
Così abbiamo assistito a decine, se non centinaia, di assegnazioni per meriti sindacali, per meriti politici, per meriti familiari e per meriti di leccaculismo. Tra l’altro non scordiamoci che i dirigenti incaricati erano molto utili perchè, come rammenta anche la Corte Costituzionale, erano facilmente ricattabili, “o fai come dico io oppure ti scordi il rinnovo dell’incarico”. Cosa che non poteva avvenire con chi la nomina a dirigente l’aveva ottenuta su concorso e nessuno avrebbe potuto togliergliela.
Peraltro è possibile che nessuno degli 800 incaricati sia mai stato ritenuto non adeguato e retrocesso al rango di funzionario? Incredibile! Tutti eccellenti dirigenti, nemmeno uno scarso da sostitutire. Un sistema di reclutamento meraviglioso e a prova d’errore!
Si aggiunga anche che qualche decina di incaricati non avevano neppure la laurea, ma solo il diploma (la legge vieta l’accesso alla carriera direttiva col solo diploma), quindi il 110 e lode lo ha visto soltanto il nostro amico Benedetto.
Non metto in dubbio che tra i dirigenti incaricati ce ne siano tantissimi bravi e competenti, ci mancherebbe altro, ma allora sapranno giocarsela al pari degli altri nei concorsi. Concorsi (come quello per 403 dirigenti bandito l’anno scorso) che prevedono un’aliquota del 50% riservata ai dipendenti dell’Agenzia. Quindi caro Benedetto non spari fregnacce in merito al rischio dell’arrivo del “ragazzino” appena laureato che viene a fregare il posto al dirigente super-esperto, anche perchè il concorso prevede almeno 5 anni di anzianità della PA. Quindi si tratta di fregnaccia che si accavalla a fregnaccia.
La verità è che l’Agenzia è passata dall’uso all’abuso nella ingiustificata convinzione di una impunità che non si capisce da dove le derivasse.
E per favore, evitiamo la beatificazione dei dirigenti, che poverini pare si siano spostati con la valigia di cartone come l’emigrante che abbandona la propria terra. A questo link trovate le retribuzioni dei dirigenti:
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Agenzia/Amministrazione+trasparente/Personale/Dirigenti+cartella/Curricula+e+dati+retributivi+dirigenti/xls_pdf1/DIRIGENTI+dati+retributivi+Internet+2011.pdf
Un dirigente di seconda fascia, quarto livello retributivo (il livello più basso in assoluto), va a prendere come minimo 67.868,73 euro lordi che, netti, equivalgono a 45.372,73 euro, ossia 3.781,06 euro per 12 mensilità. Per non contare poi del rimborso per le spese della casa qualora si venisse trasferiti lontano dalla propria residenza! Sbaglio o trattasi di 900 e 1.500 euro al mese a seconda del livello dirigenziale?
Direi che si tratta proprio di poveri sacrificati che lo fanno solo per spirito di servizio!
Caso mai dovrebbero ringraziare dio che finora hanno percepito uno stipendio del genere (mediante incarico illegittimo, non se lo scordi) quando i loro colleghi funzionari hanno il contratto scaduto da 6 anni ed hanno perso circa il 9% di potere d’acquisto del proprio salario, cioè per uno stipendio di 1.500 euro al mese si tratta di 132 euro al mese persi in 6 anni.
E secondo lei, caro il mio Benedetto, i risultati di cui la Dottoressa Orlandi è andata a vantarsi sono merito degli incaricati (che adesso minacciano pure di bloccare gli uffici e di restituire le deleghe di firma) o dei 38.000 dipendenti che nonostante le offese, i bistrattamenti e la consapevolezza di non rientrare tra i “predestinati” per gli incarichi si sono fatti un mazzo tanto incuranti della perdita monetaria che stavano subendo?
Caro Benedetto, questa storiella degli incaricati splendidi e senza macchia la vada a raccontare alle cene con i suoi colleghi ormai scaricati (e non più incaricati) ed eviti di far passare da vittime coloro che invece hanno semplicemente svolto il proprio lavoro ben retribuito ma che dovevano essere consapevoli che prima o poi questo sistema, illegale, sarebbe venuto giù.
Saluti.
E’ un sacrosanto diritto di tutti commentare una notizia , esponendola secondo il proprio punto di vista e i propri sentimenti o risentimenti ma conflittualizzare con chi la pensa diversamente, senza essere nominato o immaginato potrebbe apparire quanto mai di dubbio gusto oltre che infantile per come viene descritto il suo interlocutore. Non siamo in presenza di un dibattito pubblico e ognuno ha diritto di esprimere il proprio parere senza provocare il suo prossimo. Non metto assolutamente in dubbio che nella vita non tutti ci sentiamo gratificati e avvertiamo con maggiore rabbia e altri sentimenti la nostra esclusione . E’ umana e comprensibile la sua frustrazione, la sua intolleranza, che potrebbe anche sfociare in altri sentimenti. E’ quanto mai umano. E mi dispiace quanto ci si possa sentire maledettamente perdente. !Ecco perché è importante che la carriera si faccia internamente perché ognuno s’impegni di più per far valere giustamente le proprie capacità ed avere il giusto premio. Chiaramente è più facile fare carriera rispondendo a dei quiz e alle volte magari con l’aiuto del telefonino o dello smartphone e magari e possibilmente con l’aiutino di qualche amico degli amici che ha curato il concorso piuttosto che attraverso la dimostrazione dei propri meriti professionali e risultati conseguiti. Quanto si trattano determinati problemi con un anonimo è difficile sapere se siamo in presenza di soggetto che secondo lui ha subito ingiustizie ( e in questo caso lo capisco e lo comprendo ) o in presenza di qualche grosso evasore che tende alla restituzione del malloppo magari accumulato in modo fraudolente o di chi spera di accumulare delle lucrose consulenze mediante ricorsi alle Commissioni Tributarie. Ed è tutto umano e comprensibile. Chi non riconosce l’efficienza ed i passi da gigante dell’Agenzia delle Entrate, chi parla di emolumenti faraonici quando lo stipendio supera di poco i 1500 euro in più al mese appena sufficiente per mantenersi fuori sede, senza aver ricevuto nemmeno un euro per il trasferimento di sede, nemmeno un euro per il trasloco o cambio sede. Confondendo in buona o mala fede il lordo col netto in busta. Non metto in dubbio che ci possa essere chi intende snaturare l’Agenzia delle Entrate privandola del proprio patrimonio professionale e sostituendoli magari con chi , per aver gestito altri settori , non sa nemmeno la differenza tra patrimonio e reddito. Si parla di pensioni d’oro anche dal momento che chi si sente maledettamente perdente sa benissimo che i contributi che lo Stato versa per loro sono contributi equipollenti a qualsiasi funzionari e quindi la loro pensione è uguale anche a chi non ha avuto la possibilità di farsi valere o che giustamente o ingiustamente è stato messo da parte. Quando si fanno determinate affermazioni bisogna essere corretti e non farsi sbugiardare . Io conosco solamente dirigenti laureati con 110 e lode, se poi qualcuno conosce dirigenti nominati tali semplicemente col diploma abbia la cortesia di fare nome e cognome e far valere le sue ragioni e le sue capacità. E’ un suo diritto farlo presentando i propri titoli e le proprie credenziali. Lo faccia , nessuno le potrà dare torto se ha ragione. Troverà anche me a difenderlo. Questa divergenza fraticida massimamente consente di esporre la solitudine e la sofferenza dei Dirigenti illegittimi Agenzia delle Entrate. Dopo mezzo secolo dalla nascita della Costituzione italiana, i magistrati della Corte Costituzionale hanno sentenziato che per essere assunti negli Enti Pubblici abbisogna essere vincitore di concorso. Nel frattempo sono centinaia di migliaia le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, negli enti locali, negli enti parastatali senza concorso e nemmeno prova calligrafica e nemmeno dettatura. ecc. mentre sfortunatamente chi ci stanno lasciando le penne sono i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, dipendenti dello Stato, tutti laureati e vincitori di concorso nella Pubblica Amministrazione con qualifica di direttore e quindi indirizzati alla carriera dirigenziale, scelti tra chi ha dimostrato di avere maggiori capacità e professionalità. Ripetiamo già vincitori di concorso pubblico indetto dallo Stato. Questo problema è stato trattato esclusivamente dal punto di vista fiscale, anche se fa rabbia pensare che da questo vuoto legislativo ne potranno godere i grossi evasori e i corrotti che hanno portato nelle Banche estere milioni di euro sottratti al fisco mediante stesura di bilanci annacquati con fatture false. Sottraendo allo Stato risorse destinabili agli incapienti, ai disoccupati, agli esodati, ai pensionati e all’istituzione del reddito di cittadinanza. Una delle attività più praticate in questo periodo è la caccia del nome del dirigente illegittimo. Vengono scambiati i nomi come se fossero figurine Panini e manca solo che al suo nome e alla sua foto seguisse lo scritto wanted. Tralasciamo il lato fiscale e trattiamo quello umano. Nessuno ne parla, a nessuno interessano, questi servitori dello Stato abbandonati a se stessi in completa solitudine e sofferenza. A nessuno interessa difendere chi è stato chiamato dallo Stato a ricoprire compiti così gravosi e delicati con mediamente 40 dipendenti da gestire con un compenso che supera di poco il vecchio stipendio e con contributi da semplici dipendenti.. Nessuno parla di questi dipendenti a cui sono state assegnate sedi lontani dai loro affetti e spostati a centinaia di kilometri e anche ai confini d’Italia, che si son dovuti organizzare per una nuova sistemazione senza ricevere alcun contributo di trasloco o di missione, allontanandosi dai propri affetti ascendenti e collaterali e alle volte con effetti devastanti sullo sviluppo dei propri figli allontanati in modo violento dal loro mondo, nessuno parla del pendolarismo settimanale a proprie spese di altre centinaia di dirigenti per raggiungere le loro famiglie e i propri affetti a spese proprie dopo aver soggiornato, sempre a spese loro, in alberghetti o motel e arrangiarsi a mangiare in posti economici, nessuno parla della drammaticità di questi dirigenti che devono tornare ai loro posti di lavoro e non troveranno la propria sedia perché occupata da un altro cui sono state affidate le vecchie mansioni, nessuno parla della mortificazione di questa gente che hanno sempre rappresentato il fiore all’occhiello dell’Agenzia delle Entrate. Nessuno parla dello scetticismo dei non addetti ai lavori quando dovranno spiegare ai parenti e amici che sono ritornati indietro per una sentenza emessa per la prima volta in Italia, nessuno parla che a loro spese devono trovarsi un altro alloggio con stipendio dimezzato. . Esseri umani abbandonati a se stessi. Chiamati ora illegittimi, ora decaduti, ora falsi ecc. Abbandonati da tutti proprio da tutti, con grande gaudio di chi si sente maledettamente perdente e in completa solitudine e sofferenza. sia dai sindacati che hanno per anni incassato la loro percentuale sui guadagni con l’impegno di tutelarli, , dalla stampa troppo impegnata a discuterne esclusivamente dal punto fiscale ed addirittura dai stessi vertici del Ministero dell’Economia che li ha assunti , e sia dalla Politica magari speranzosa di sostituirli con propri raccomandati. ..
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E’ un sacrosanto diritto di tutti commentare una notizia , esponendola secondo il proprio punto di vista e i propri sentimenti o risentimenti ma conflittualizzare con chi la pensa diversamente, senza essere nominato o immaginato potrebbe apparire quanto mai di dubbio gusto oltre che infantile per come viene descritto il suo interlocutore. Non siamo in presenza di un dibattito pubblico e ognuno ha diritto di esprimere il proprio parere senza provocare il suo prossimo. Non metto assolutamente in dubbio che nella vita non tutti ci sentiamo gratificati e avvertiamo con maggiore rabbia e altri sentimenti la nostra esclusione . E’ umana e comprensibile la sua frustrazione, la sua intolleranza, che potrebbe anche sfociare in altri sentimenti. E’ quanto mai umano. E mi dispiace quanto ci si possa sentire maledettamente perdente. !Ecco perché è importante che la carriera si faccia internamente perché ognuno s’impegni di più per far valere giustamente le proprie capacità ed avere il giusto premio. Chiaramente è più facile fare carriera rispondendo a dei quiz e alle volte magari con l’aiuto del telefonino o dello smartphone e magari e possibilmente con l’aiutino di qualche amico degli amici che ha curato il concorso piuttosto che attraverso la dimostrazione dei propri meriti professionali e risultati conseguiti. Quanto si trattano determinati problemi con un anonimo è difficile sapere se siamo in presenza di soggetto che secondo lui ha subito ingiustizie ( e in questo caso lo capisco e lo comprendo ) o in presenza di qualche grosso evasore che tende alla restituzione del malloppo magari accumulato in modo fraudolente o di chi spera di accumulare delle lucrose consulenze mediante ricorsi alle Commissioni Tributarie. Ed è tutto umano e comprensibile. Chi non riconosce l’efficienza ed i passi da gigante dell’Agenzia delle Entrate, chi parla di emolumenti faraonici quando lo stipendio supera di poco i 1500 euro in più al mese appena sufficiente per mantenersi fuori sede, senza aver ricevuto nemmeno un euro per il trasferimento di sede, nemmeno un euro per il trasloco o cambio sede. Confondendo in buona o mala fede il lordo col netto in busta. Non metto in dubbio che ci possa essere chi intende snaturare l’Agenzia delle Entrate privandola del proprio patrimonio professionale e sostituendoli magari con chi , per aver gestito altri settori , non sa nemmeno la differenza tra patrimonio e reddito. Si parla di pensioni d’oro anche dal momento che chi si sente maledettamente perdente sa benissimo che i contributi che lo Stato versa per loro sono contributi equipollenti a qualsiasi funzionari e quindi la loro pensione è uguale anche a chi non ha avuto la possibilità di farsi valere o che giustamente o ingiustamente è stato messo da parte. Quando si fanno determinate affermazioni bisogna essere corretti e non farsi sbugiardare . Io conosco solamente dirigenti laureati con 110 e lode, se poi qualcuno conosce dirigenti nominati tali semplicemente col diploma abbia la cortesia di fare nome e cognome e far valere le sue ragioni e le sue capacità. E’ un suo diritto farlo presentando i propri titoli e le proprie credenziali. Lo faccia , nessuno le potrà dare torto se ha ragione. Troverà anche me a difenderlo. Questa divergenza fraticida massimamente consente di esporre la solitudine e la sofferenza dei Dirigenti illegittimi Agenzia delle Entrate. Dopo mezzo secolo dalla nascita della Costituzione italiana, i magistrati della Corte Costituzionale hanno sentenziato che per essere assunti negli Enti Pubblici abbisogna essere vincitore di concorso. Nel frattempo sono centinaia di migliaia le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, negli enti locali, negli enti parastatali senza concorso e nemmeno prova calligrafica e nemmeno dettatura. ecc. mentre sfortunatamente chi ci stanno lasciando le penne sono i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, dipendenti dello Stato, tutti laureati e vincitori di concorso nella Pubblica Amministrazione con qualifica di direttore e quindi indirizzati alla carriera dirigenziale, scelti tra chi ha dimostrato di avere maggiori capacità e professionalità. Ripetiamo già vincitori di concorso pubblico indetto dallo Stato. Questo problema è stato trattato esclusivamente dal punto di vista fiscale, anche se fa rabbia pensare che da questo vuoto legislativo ne potranno godere i grossi evasori e i corrotti che hanno portato nelle Banche estere milioni di euro sottratti al fisco mediante stesura di bilanci annacquati con fatture false. Sottraendo allo Stato risorse destinabili agli incapienti, ai disoccupati, agli esodati, ai pensionati e all’istituzione del reddito di cittadinanza. Una delle attività più praticate in questo periodo è la caccia del nome del dirigente illegittimo. Vengono scambiati i nomi come se fossero figurine Panini e manca solo che al suo nome e alla sua foto seguisse lo scritto wanted. Tralasciamo il lato fiscale e trattiamo quello umano. Nessuno ne parla, a nessuno interessano, questi servitori dello Stato abbandonati a se stessi in completa solitudine e sofferenza. A nessuno interessa difendere chi è stato chiamato dallo Stato a ricoprire compiti così gravosi e delicati con mediamente 40 dipendenti da gestire con un compenso che supera di poco il vecchio stipendio e con contributi da semplici dipendenti.. Nessuno parla di questi dipendenti a cui sono state assegnate sedi lontani dai loro affetti e spostati a centinaia di kilometri e anche ai confini d’Italia, che si son dovuti organizzare per una nuova sistemazione senza ricevere alcun contributo di trasloco o di missione, allontanandosi dai propri affetti ascendenti e collaterali e alle volte con effetti devastanti sullo sviluppo dei propri figli allontanati in modo violento dal loro mondo, nessuno parla del pendolarismo settimanale a proprie spese di altre centinaia di dirigenti per raggiungere le loro famiglie e i propri affetti a spese proprie dopo aver soggiornato, sempre a spese loro, in alberghetti o motel e arrangiarsi a mangiare in posti economici, nessuno parla della drammaticità di questi dirigenti che devono tornare ai loro posti di lavoro e non troveranno la propria sedia perché occupata da un altro cui sono state affidate le vecchie mansioni, nessuno parla della mortificazione di questa gente che hanno sempre rappresentato il fiore all’occhiello dell’Agenzia delle Entrate. Nessuno parla dello scetticismo dei non addetti ai lavori quando dovranno spiegare ai parenti e amici che sono ritornati indietro per una sentenza emessa per la prima volta in Italia, nessuno parla che a loro spese devono trovarsi un altro alloggio con stipendio dimezzato. . Esseri umani abbandonati a se stessi. Chiamati ora illegittimi, ora decaduti, ora falsi ecc. Abbandonati da tutti proprio da tutti, con grande gaudio di chi si sente maledettamente perdente e in completa solitudine e sofferenza. sia dai sindacati che hanno per anni incassato la loro percentuale sui guadagni con l’impegno di tutelarli, , dalla stampa troppo impegnata a discuterne esclusivamente dal punto fiscale ed addirittura dai stessi vertici del Ministero dell’Economia che li ha assunti , e sia dalla Politica magari speranzosa di sostituirli con propri raccomandati.
Quindi, caro il mio Vittorio Benedetto (peraltro complimenti per il nome di fantasia) alla fin fine pretendere di restare nella legalità, rispettando le norme che regolano l’accesso alla dirigenza pubblica è da invidiosi, incapaci e rosiconi?
Beh, la faccia poco lunga: il sistema degli incarichi ha favorito solo clientelismi di tipo sindacale, partitico e familistico.
Come le ho già scritto, non metto in dubbio che siano stati selezionati anche eccellenti dirigenti, ma quegli stessi dirigenti sarebbero emersi lo stesso anche con un qualsiasi quiz o concorsone. Il problema è per tutti gli altri, quelli che sono emersi all’ombra dei propri santi protettori, interni o esterni all’Agenzia. E che adesso non sanno più come fare, perchè consapevoli che tra i 38.000 funzionari che non avevano possibilità di carriera, in quanto più impegnati a lavorare ed ad aggiornarsi che a leccare qualche deretano, ci sono persone che in una procedura concorsuale corretta, trasparente e lineare hanno molte più probabilità di diventare dirigenti di loro.
Peraltro, è inutile che la metta sul piano umano: gli incaricati sapevano benissimo che questa era una situazione illegittima e temporanea. Pensavano che sarebbe stata ratificata a posteriori? Non veniva loro il dubbio che l’Agenzia delle Entrate non aveva il fiocchetto rosso al culo e che, prima o poi, sarebbe stata ricollocata nell’alveo della legalità e del rispetto del diritto?
Si rende conto che lei sostiene, storipiando una vecchia massima machiavelliana, che poco importa aver violato la legge, l’importante era raggiungere gli obiettivi? Si rende conto che l’Agenzia dovrebbe essere un esempio per tutti di rispetto della legge proprio perchè deve avere quella autorevolezza che si richiede a chi deve imporre agli altri il rispetto di leggi, importanti, come quelle tributarie?
Era dalla sentenza del TAR del Lazio del 2011 che gli incaricati sapevano di essere illegittimi e dal novembre del 2013 l’illegittimità degli incarichi era stata suggellata con la sentenza del Consiglio di Stato. E lei mi viene a raccontare che i dirigenti decaduti sono letteralmente cascati dal pero? Via, per favore, siamo seri una volta tanto.
Dovrebbero piuttosto ringraziare di aver preso finora uno signor stipendio (a meno che per lei 4.000 euro al mese come minimo sia uno stipendio da fame) quando i loro colleghi funzionari restavano con lo stesso stipendio dal 2009.
Umanamente sono dispiaciuto anch’io per quello che stanno passando tanti incaricati che da un giorno all’altro si sono visti retrocedere al rango di funzionari, ma ci vogliamo rendere conto o no che tutto il sistema di incarichi dirigenziali si poneva, consapevolmente, al di fuori della legge? E secondo lei, Vittorio Benedetto, i dirigenti incaricati non lo sapevano? Erano diventati dirigenti sulla base di una procedura illegittima a loro insaputa?
E per quanto riguarda i 110 e lode….per favore, la smetta con questa retorica a dir poco patetica: prima che venissero cancellati i nomi di tutti gli incaricati dal sito internet dell’Agenzia sono riuscito a salvare il curriculum di 6 dirigenti col solo diploma. E se ne ho salvati 6 quando oltre 700 erano già stati cancellati, quanti saranno stati in tutto? Anzi, oltre ai diplomati ho trovato anche incaricati con laureee che ben poco hanno a che spartire con il nostro lavoro: uno in lingue moderne ed uno in lettere. Mi dia una sua mail e le spedisco i curriculum in PDF. Io non parlo a vanvera, non faccio i nomi in pubblico solo perchè non è corretto verso quelle persone, ma i curriculum ci sono e li ho salvati.
E adesso continui pure nella retorica dei poveri “limoni strizzati e gettati via”.
Per quanto mi riguarda continuerò a lavorare ed a studiare come ho sempre fatto, almeno adesso con la speranza di poter gareggiare alla pari in un concorso piuttosto che farmi prendere in giro da selezioni per dirigenti in cui tutti sapevano già il risultato ben prima della pubblicazione dei prescelti.
La saluto dal basso della mia invidia, incompetenza e acredine.
Signor Maledetto Perdente o Perdente Maledetto , sono impossibilitato a decifrare quale è il suo nome eil suo cognome dal momento che lei asserisce che altri hanno nomi di fantasia non puà immaginare quanto dispiace a me che sono vecchio conflittualizzare con chi è convinto di aver subito ingiustizie. Le posso garantire che conosco dirigenti laureati con 110 e lode sia in economia e commercio e sia in ingegneria. Se lei dice che ci sono soggetti che non hanno i requisiti per ottenere il posto da dirigente e tiene finanche i nomi li faccia, non abbia paura li faccia. Li dica nel corso di questo dibattito che lei stesso ha procurato senza essere chiamato in causa e senza autorizzazione. Non abbia paura : meglio un atto di coraggio che momenti di frustazione dal momento che lei ritiene di essere più bravo e meritevole degli altri. Ci presenti nle sue credenziali, i suoi titoli , il posto che lei occupa : non abbia paura altrettanto farò io con chi rappresenta tutta la mia vita e le giuro in nome di quel Dio che ci affraterna oltre ad avere il famoso 110 e lode, oltre ad aver partecipato a infiniti master,con i soldi ricevuti in più non bastano per mantenersi fuori sede a centinaia e centinaia di kilometri di distanza dalla propria residenza e dai propri affetti con un pendolarismo quando mai faticoso e costoso che è tra l’altro per me motivo di ansia. E quindi lei nella sua onestà deve convenire che quel posto viene occupato in attesa di una sistemazione definitiva e andarsene con una mano indietro e una davanti, non perchè sostituito da vincitori di concorso, ma da una sentenza che è stata emessa dopo mezzo secolo dalla Carta Costituzionale quando sono milioni di persone in questo periodo tra sanità, scuola, ed altri ministeri sono stati assunti senza alcun titolo e senza alcun concorso, senza prova calligrafica e nemmeno aver fatto un dettato. le posso garantire , e glielo giuro su Dio, che mi rappresenta non ha avuto nessuna raccomandazione, nessun aiutino , lavora ed ha sempre lavorato 12 ore al giorno . Fa benissimo a studiare soprattutto se lei ritiene che deve completare la sua preparazione e sono convinto che prima o poi anche lei avrà il suo premio ma stia convinto che ci saranno gente come lei o peggio di lei che si sentiranno frustati, e invidiosi della sua nomina ritenendola a torto o a ragione causata da leccaculismo e anche a lei daranno dell’illegittimo, falso e finanche del mascalzone. Spero infinitamente che lei indovina i quiz per far carriera ma stia accorto che non ci sia chi usa lo smartphone per fregarla durante il concorso come spesso accade.
Dibattito procurato senza essere chiamato in causa e senza autorizzazione? Scusi, ma chi si crede di essere?
Arriva a commentare un articolo facendo passare per santi e martiri funzionari che ricoprivano illegittimamente dei posti dirigenziali assegnati con procedure tutt’altro che trasparenti e io me ne dovrei stare zitto?
Piuttosto lei, che usa un nome di fantasia al pari mio, come si permette di distorcere la realtà a suo uso e consumo facendo passare per capri espiatori coloro che in realtà in questo sistema illegale ci hanno marciato alla grande?
I nomi li ho fatti: li ho fatti a chi di dovere, prova ne sia che tutti i tentativi di salvare gli incaricati con una soluzione normativa da parte della dirigenza dell’Agenzia hanno trovato un muro di gomma. Proprio perchè a chi ho segnalato i nomi e le circostanze ha ravvisato che la situazione era talmente grave da non poter essere sanata come aveva fatto, incostituzionalmente, il governo Monti.
Ma poi mi faccia capire un’altra cosa: i soldi in più non basterebbero per sostenere il pendolarismo? Ma vuole prendermi in giro o cosa?
Un dirigente di II fascia, IV livello retributivo, cioè il livello più basso in assoluto nella dirigenza, ritenuto appena sufficiente nel rendimento andrebbe a prendere 67.870,57 euro lordi contro i 26.000 di un funzionario III Area, F1. 41.000 euro lordi in più le creano ansia?
Pensi allora a tutti quei disgraziati che dal 2009 hanno lo stesso stipendio, fanno i pendolari come lei e percepiscono almeno 40.000 euro lordi in meno. E ripeto: almeno 40.000 euro lordi perchè in caso di rendimento eccellente gli euro in più diventano oltre 47.000. E se per caso lei è un terzo livello retributivo, ritenuto appena sufficiente, lo stipendio è di 77.825,27 euro, cioè 51.000 euro lordi in più dei suoi colleghi, invidiosi ed incapaci che non hanno saputo far carriera con il sistema degli incarichi e che ora ghignano nell’assistere alle sue disgrazie.
Via su, di ragioni ne avete anche voi, ma il ruolo di vittime di un sistema crudele non vi si addice proprio.
Già che ci siamo le vorrei anche far notare la sentenza delle Cassazione Civile Sez. Lavoro del 14 aprile 2015, n. 7495, in merito alle nomine dirigenziali di funzionari senza una chiara e trasparente procedura di selezione.
Possibile che l’intero sistema giudiziario italiano (Civile, amministrativo e costituzionale) ce l’abbia con voi e con l’Agenzia? Manca solo il sistema penale, ma non ho dubbi che tra poco sarà anche il suo turno.
Prima di chiudere, solo per la cronaca, vorrei precisarle due cose: sono laureato con 110 e lode, ho due abilitazioni professionali, un master a pieni voti, faccio docenze interne ed esterne (autorizzate) e pubblico libri. Ciò nonostante, non essendo un yes man sono sempre rimasto al palo. Ma forse è solo perchè sono un incapace, rabbioso e frustrato.
Per quanto riguarda i concorsi non si preoccupi, agli ultimi a cui ho partecipato viene prevista la schermatura dei telefonini in tutta la zona grazie alla polizia postale. Probabilmente lei è rimasto alla prova calligrafica o al dettato, ma la tecnologia ha fatto passi da gigante, non solo per favorire i furbi ma anche per contrastarli.
Saluti.
A MIO AVVISO SEI SOLO UN NEGATIVO ESSERE MALEDETTAMENTE PERDENTE COSI’ COME TI DEFINISCI ANCHE NU POCO SFIGATO
….. NON SARANNO TUTTI BRAVISSIMI MA LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DI LORO E’ PERSONALE PREPARATISSIMO … LA VEDO COME UN ATTACCO AD UNA ISTITUZIONE CHE DA’ MOLTO FASTIDIO….
Io sarò un maledettamente perdente, te caro MIMMI sei il solito paraculo che gli rode aver perso uno stipendio faraonico.
Se un’istituzione dà fastidio non deve porsi fuori dalla legge e poi pretendere di farla rispettare dagli altri.
Ma ti è troppo difficile capirlo, vero?
E scrivi in italiano per favore…se ne sei capace.
sENTI mALEDETTO. pARACULO LO DICI A TUA MOGLIE E A TUA SORELLA. lORO SI CHE SONO PARACULI.