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Finmeccanica, piano di assunzioni per 1500 giovani

by Cesare Garandana
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Finmeccanica-arruola-1000-giovani Roma, 7 nov – Si chiama “Progetto 1000 giovani per Finmeccanica”, anche se i posti a disposizione inizialmente previsti sono saliti a 1500, la campagna di assunzioni avviata da Finmeccanica in tutto il territorio nazionale (ripartiti approssimativamente in 40% tra Piemonte, Liguria e Lombardia, 15 % tra Lazio e Toscana ed il restante 45% tra Puglia e Campania).

La campagna  avrà durata di 18 mesi rd è diretta a tutti i giovani al di sotto dei 30 anni in possesso di lauree ingegneristiche o altre discipline tecnico-scientifiche oppure ai periti aeronautici, industriali, meccanici, elettronici e anche informatici. Verrà anche avviato un piano pluriennale di formazione dei giovani diplomati per creare un  base di manodopera qualificata per affrontare le sfide di un mercato in sempre più rapida evoluzione.

“La decisione di avviare un processo per la formazione e la futura assunzione di 1500 giovani qualificati al di sotto dei 30 anni rappresenta una risposta tanto concreta quanto strutturale al problema della disoccupazione giovanile “ ha affermato Gianni di Gennaro, il nuovo presidente di Finmeccanica.

Tenendo conto che tra le aziende che assumeranno di più figurano nomi come Alenia Aermacchi, Agusta Westland e Selex Es appare evidente che la possibilità offerta farà sicuramente gola a tutti quei giovani ormai sfiduciati da un lavoro che sembra sempre più un miraggio, tanto più che si tratta di occupazioni stabili. “Il contratto di lavoro è l’apprendistato professionalizzato” – ha spiegato Alessandro Pansa, Ad del gruppo. “Non inseguiamo forme di flessibilità a tutti i costi che considero un errore. Sono posti veri e qualificati, non lavori precari. Finmeccanica è il primo gruppo industriale italiano ad alta tecnologia, dunque ci siamo chiesti: possibile che non riusciamo a fare nulla di serio per questo Paese?”.

La risposta a questa domanda sembra essere questo progetto ed ancora una volta arriva dall’industria e non da un governo che non riesce a trovare le risposte di cui il Paese ha bisogno. “Questa iniziativa ce la facciamo da soli – spiega Pansa – senza ricorrere a fondi pubblici”.

Cesare Dragandana

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