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Pensioni di reversibilità: se il governo tassa pure le vedove…

by Filippo Burla
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inps pensioni di reversibilitàRoma, 14 feb – Raschiare il fondo del barile tassando anche i morti, le vedove e le loro pensioni di reversibilità. Non è uno scherzo: il governo ci starebbe seriamente pensando. La proposta, contenuta in un disegno di legge delega, è attualmente in commissione Lavoro alla Camera e non mancherà di far discutere. Soprattutto perché la legge, almeno nelle intenzioni, avrebbe quella di contrastare la povertà. Ma rischia, al contrario, di accentuare situazioni già al limite.

Oggetto del contendere sono le pensioni di reversibilità, quello strumento tramite il quale chi ha versato contributi previdenziali può – semplificando – garantire, in caso di decesso anzitempo, un assegno ai propri famigliari. Fino ad oggi questa prestazione è stata di tipo previdenziale, quindi universale a prescindere dalle condizioni economiche del nucleo. Con le novità che il governo si appresta ad introdurre, invece, la trasformazione sarà in prestazione assistenziale. Cosa significa? Significa che le pensioni di reversibilità non saranno più un diritto spettante a tutti (fra chi ne possiede i requisiti), ma verranno legate al famoso Isee, l’indicatore che misura la situazione economico-patrimoniale delle famiglie.

Poco male, si dirà: i più ricchi non graveranno più sulle casse dell’Inps. E invece no, perché le soglie Isee sono così basse da far sorgere il dubbio – quasi la certezza, anche se le asticelle non sono state ancora fissate  – che la stragrande maggioranza delle vedove (e figli a carico, insieme al resto della platea dei beneficiari) si vedranno togliere l’assegno mensile. Assegno che non è però una prestazione di assistenza, ma resta previdenziale dato che fonda la sua ragion d’essere sui contributi versati dal lavoratore nel corso della sua vita.

“Una rapina legalizzata. Perpetrata soprattutto ai danni delle donne perché l’età media degli uomini è più bassa e la reversibilità è quindi una prestazione che riguarda soprattutto loro. Donne che oltretutto sarebbero doppiamente colpite perché, come è a tutti noto, hanno una pensione mediamente inferiore a quella degli uomini. E che in futuro rischiano quindi di impoverirsi ulteriormente”, è il duro commento Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi, l’organizzazione dei pensionati della Cgil.

Filippo Burla

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Anonimo 14 Febbraio 2016 - 11:54

Ci hanno importato con le bombe democratiche la democrazia dove il governo decide senza mai chiedere al popolo
ma dai che forse la guerra era solo per non farci vincere il terzo campionato mondiale di calcio 1934 1938 e 1942 🙂 🙂

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Giuseppe Castronovo 1 Marzo 2016 - 4:18

TAGLIO PENSIONI DI REVERSIBILITA’: ECCO COSA SUCCEDE NEGLI STUDI MEDICI E NEGLI OSPEDALI.
Marco: Lino… anche tu qui al Centro Unico Prenotazioni esami dell’ospedale? Come mai?
Lino: mia moglie, a mia insaputa, s’è recata dal nostro medico di famiglia – che tra l’altro è anche il tuo – per farmi prescrivere tutta una serie di esami.
Marco: che disturbi hai?
Lino: veramente mi sento bene.
Marco: e allora?
Lino: tu, caro Marco, lo sai che mia moglie è stata da sempre casalinga. Non voglio affatto dire che non abbia lavorato! Anzi, forse ha lavorato più lei che alcune sue amiche che andavano in fabbrica.
Marco: come la mia. E non poteva essere diversamente per entrambe. Tre figli avete messo al mondo voi e tre figli abbiamo messo al mondo noi. E’ ovvio che hanno dedicato tutte le loro energie alla famiglia. Ma ancora non ho capito cosa c’entri tutto questo con le visite che ti ha prescritto il medico.
Lino: c’entra, eccome! Ascolta e capirai. Mia moglie, non avendo, come ti dicevo, mai lavorato non gode di alcuna pensione. Però, con la mia pensione e qualche risparmio che negli anni abbiamo messo da parte, non posso lamentarmi e viviamo dignitosamente.
Marco: caro Lino, siamo amici da una vita e certe cose ce le possiamo dire. Anche la mia situazione familiare è identica alla tua. Però ancora non riesco a capire il perché di queste visite mediche.
Lino: le dichiarazioni di autorevoli esponenti del Partito Democratico e di esponenti del Governo Renzi sull’intenzione di eliminare le “pensioni di reversibilità” l’hanno seriamente preoccupata.
Marco: se è per questo altrettanto preoccupata è mia moglie. L’altra sera anche mio cognato Rodolfo, che come tu sai lavora al C. A. F., ci spiegava che la proposta governativa , se approvata, renderà di fatto molto difficile per una vedova usufruire della pensione di reversibilità: sarà infatti legata al reddito familiare e all’indicatore I. S. E. E. che tiene conto anche della proprietà della casa dove si abita. Con il disegno di legge del Governo, così com’è attualmente formulato, sarebbero penalizzate le nostre mogli dal momento che entrambi siamo proprietari della casa dove abitiamo. Scusa se ti ho interrotto.
Lino: non ti preoccupare, tanto il display ci avverte che davanti a noi ce ne sono quaranta. Ti stavo dicendo che mia moglie proseguendo il suo discorso con tono pacato ma deciso mi ha detto: “caro Lino, immaginiamo per un attimo che tu da un momento all’altro dovessi venire a mancare; ebbene, se Renzi realizza il suo progetto io non saprei di cosa vivere. E tutto ciò dopo 49 anni di dedizione assoluta alla famiglia, alla crescita dei nostri tre figli. Tu in 40 anni di lavoro sei stato assente dal posto di lavoro per malattia o per motivi di famiglia non più di 40-50 giorni. E questo sicuramente anche per merito mio che mi son dedicata alla famiglia 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, compreso il trecentosessanteseiesimo degli anni bisestili. Stai sicuro che se io fossi andata a lavorare le cose per te sarebbero andate diversamente, nel senso che, per motivi di famiglia avresti dovuto fare molte più assenze .Vedi, mio caro Lino, io che oggi vivo con la tua pensione dopo la tua morte come farei a pagare la T.A.R.I. la luce, l’acqua, l’ascensore la televisione, il condominio per non parlare delle spese mediche…etc. etc.. In altri termini a vivere. Marito mio è meglio che ti curi per bene così da essere tu a campare più a lungo di me”.
E così mi ha consegnato queste tre ricette mediche dove sono prescritti altrettanti esami clinici. Ed è per questo, mio caro Marco, che mi trovo qui.
Marco: ho l’impressione che quelle due vecchie volpi (scusami, volevo dire amiche) delle nostre mogli si siano messe d’accordo.
gcastronovo.blogspot.it

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