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Grecia, Tsipras e l'Ue non perdono tempo: subito l'austerità

by Filippo Burla
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Atene, 22 set – “L’accordo con i creditori verrà applicato”. Tsipras ha immediatamente messo in chiaro che le velleità pseudo-rivoluzionarie, sopravvissute il tempo di qualche mese fino al referendum da lui stesso convocato e da lui stesso disatteso, sono ormai riposte nel cassetto.
Per la Grecia si riapre quindi, dopo la firma del nuovo memorandum, la stagione dell’austerità. Nel mirino ci sono le pensioni e le tasse, gli sconti fiscali, le privatizzazioni.
Pensioni e tasse
Il tema della previdenza era il più controverso, quello sul quale Tsipras sembrava voler fare le barricate ad oltranza. Forse era solo un modo per tener buona la minoranza interna a Syriza, ma ora che il partito dei frondisti é rimasto fuori dal parlamento si può procedere senza indugi. Ecco allora già in rampa di lancio l’abolizione delle pensioni anticipate e l’eliminazione delle agevolazioni previste per le categorie produttive che più han sentito la crisi, come gli agricoltori.
Si tratta di due misure che, se da una parte contribuiranno certamente e ridurre il deficit pubblico secondo gli obiettivi programmati, dall’altra rischiano invece di aggravare la crisi ellenica. Alzare (pur indirettamente) l’età pensionabile porterà infatti -come già successo in Italia con la legge Fornero- ad aumentare il numero di disoccupati, soprattutto giovani, visto che impedirà il ricambio generazione nei posti di lavoro. E in Grecia la disoccupazione giovanile supera abbondantemente il 50%. Per quanto riguarda l’eliminazione delle agevolazioni all’agricoltura, la motivazione alla base della decisione sarebbe che in molti approfittano delle maglie larghe del sistema per accedervi. Un controsenso logico che punisce anche chi ne ha effettivamente diritto, in uno dei settori una volta trainanti ma ora martoriato.
Sconti fiscali per le isole
Le isole greche hanno sempre goduto di un trattamento fiscale privilegiato, dovuto alla loro posizione geografica ed ai conseguenti disagi. L’ipotesi, già allo studio da tempo, è di ridurre questi trattamenti agevolati. Il rischio è però quello di andare a colpire il turismo, settore ormai divenuto una delle prime voci del Pil greco (quasi il 20%) e che non è praticamente stato toccato in questi anni di difficoltà.
Privatizzazioni
Il tema dell vendita delle proprietà pubbliche è all’ordine del giorno da quando la crisi ha cominciato a mordere nel lontano 2009. Nonostante le promesse, il piano ha sempre proceduto in ordine sparso, con notevoli ritardi sulle tabelle di marcia. E’ servito Tsipras per cominciare a fare sul serio, anche se nella migliore delle ipotesi più che di cessioni si parlerà di svendite. Nella lista della spesa sono inclusi la rete elettrica, i porti e gli scali aeroportuali. Questi ultimi sono già stati messi nel mirino dalla tedesca Fraport, società che gestisce l’aeroporto di Francoforte. Casualmente, il via libera agli aiuti da parte del Bundestag è arrivato quando il precedente esecutivo ha pubblicato in gazzetta ufficiale l’annuncio della firma dell’accordo per la concessione in gestione per quarant’anni. Un tempismo più che perfetto, anche se l’intesa non è ancora perfezionata ma si attende che venga conclusa entro l’anno.
Filippo Burla

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