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Sole 24 Ore, continua la protesta: ma lo sciopero non era uno strumento “antiquato”?

by Nicola Mattei
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sede sole 24 oreRoma, 13 mar – Anche oggi Il Sole 24 Ore non sarà in edicola. Continua infatti la protesta della redazione, in scontro apertissimo con il direttore già da mesi, conflitto acuitosi negli ultimi giorni dopo le perquisizioni nella sede di via Monte Rosa e l’iscrizione nel registro degli indagati di Roberto Napoletano ed altri fra dirigenti ed ex dirigenti per i reati di false comunicazioni sociali ed appropriazione indebita.

Il foglio di inizio settimana è un’edizione di approfondimento che viene scritta il venerdì, ma l’impressione è che anche da martedì in avanti il quotidiano non prenderà la via delle rotative. E così sarà almeno fino a quando Napoletano – come richiesto dai giornalisti del finanziario – non rassegnerà le proprie dimissioni. Si vocifera di una proposta che sarà sul tavolo del cda straordinario convocato per mercoledì, con il direttore disposto a fare un passo ‘di lato’ autosospendendosi fino a data da destinarsi. Ipotesi, quest’ultima, che non risolverebbe lo stallo dato che il comitato di redazione ha esplicitamente chiesto la sua testa.

Prosegue così lo sciopero ad oltranza, non senza alcune note ‘di costume’ che, non fosse per i 50/60 milioni di passivo del 2016 e per i 350 di rosso accumulati negli ultimi anni – con Confindustria chiamata ad un aumento di capitale da almeno 100 milioni per salvare la società – farebbero quasi sorridere. A partire dall’astensione dal lavoro per protesta contro la gestione, circostanza sempre messa in croce sulle colonne del Sole 24 Ore come fosse qualcosa di antiquato e non idoneo ad una realtà globale. Celebri, per restare negli ultimi mesi, i reportage da Parigi in occasione dell’approvazione della riforma del lavoro francese, con l’inviato Marco Moussanet che non lesinava critiche ad un modo di fare relazioni industriali che danneggiava il sistema-paese, parlando senza mezzi termini di ricatti e agitando lo spettro dell’attrattività della Francia di fronte agli investitori. Perché allora ciò non dovrebbe valere anche per i giornalisti del Sole? Mistero. Ed è un mistero anche perché per il quotidiano confindustriale non dovrebbe valere la ricetta che sempre da quelle colonne è stata sponsorizzata a tamburo battente, valida per tutte le stagioni: aumentare le vendite e tagliare i costi. Sulle vendite c’eravamo, peccato fossero numeri fasulli e gonfiati con l’uso di società-schermo. Sui costi anche, dato che il piano di ristrutturazione prevederà licenziamenti e riduzioni del personale. Solo che a questo giro, quando cioè tocca a loro, arrivano le proteste. Benvenuti nel mondo reale anche ai giornalisti del Sole 24 Ore.

Nicola Mattei

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Roberto 13 Marzo 2017 - 10:41

Godo come ho goduto con l’Unità.

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