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L’Islanda non permetterà alle banche di creare moneta

by Giuseppe Maneggio
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L’Islanda fa da precursore. Le banche non potranno creare denaro e trasferirlo alla banca centrale. Addio assicurazioni sui depositi. Nella foto il Premier Sigmundur David Gunnlaugsson.

Reykjavík, 3 apr – La terra del fuoco e del ghiaccio continua nel bene e nel male a far parlare di sé. Dopo aver impedito che i contribuenti islandesi pagassero per una crisi finanziaria scatenata dagli azzardi dei due principali istituti bancari dell’isola, oggi si appresta a prendere in seria considerazione una riforma monetaria che avrà del rivoluzionario.

Il governo di Reykjavík, difatti, sta vagliando una serie di leggi che toglierebbero alle banche commerciali il potere di creare moneta e trasferirla alla banca centrale.

Il piano prevede la cancellazione dell’assicurazione sui depositi e dei prestiti di riserva frazionaria. Due pratiche ampiamente usate da tutti gli istituti di credito occidentali e causa di molte delle recenti bolle finanziarie.

Qualora questa proposta di legge dovesse passare, così come è stato annunciato dall’esecutivo centrista attualmente al potere, rappresenterebbe un terremoto all’interno del mondo finanziario. “L’esperimento offrirà un contributo importante alle discussioni future, qui e altrove, sulla creazione di moneta e sulle politiche monetarie”, ha annunciato il primo ministro islandese Sigmundur David Gunnlaugsson.

Il testo di legge che porta la firma di Frosti Sigurjonsson, economista e parlamentare islandese, si intola “Un sistema monetario migliore per l’Islanda” ed è stato commissionato dallo stesso premier che si è posto l’obiettivo di mettere fine a un sistema monetario “che è in vigore da ormai troppo tempo e che è sopravvissuto alle ultime crisi finanziarie, l’ultima nel 2008”.

Secondo uno studio condotto da quattro banchieri centrali, l’Islanda ha avuto “più di venti tipi diversi di crisi finanziarie dal 1875 a oggi”, con “sei episodi di crisi finanziarie gravi che si sono ripetuti in media a 15 anni di distanza” l’uno dall’altro. Il problema è sempre stato lo stesso: un’immensa bolla del credito formatasi durante un ciclo economico positivo per tutte le borse mondiali.

La responsabilità per la creazione della moneta in Islanda passerebbe, a legge approvata, ad un pannello di esperti che per i liberisti critici rischierebbe di essere troppo politicizzato e per questo poco propenso ad appoggiare le politiche delle banche.

L’idea, a nostro avviso, appare eccellente proprio per scongiurare il ripetersi di altre crisi innescate da bolle finanziarie dettate dalla voracità di un sistema creditizio troppo libero di agire senza alcun controllo.

La pratica di prestare la riserva frazionaria, la percentuale di depositi bancari che per legge la banca è tenuta a detenere sotto forma di contanti o di attività facilmente liquidabili, consente alle banche di prestare un ammontare di denaro infinito, senza di fatto alcun cuscinetto finanziario di protezione.

Con questa legge l’Islanda si porrebbe all’avanguardia anche se il peso finanziario del piccolo paese a livello mondiale è talmente irrilevante da far apparire remota ogni qualsiasi possibilità per le altre nazioni di potersi liberare dal giogo delle banche.

Giuseppe Maneggio

 

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L’Islanda non permetterà alle banche di creare moneta | Informare per Resistere 3 Aprile 2015 - 4:05

[…] Fonte: Il Primato Nazionale […]

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