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No, i migranti non salveranno le pensioni: il presidente dell’Inps non sa come funziona l’Inps

by La Redazione
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presidente inps

Roma, 18 apr – Dove ci eravamo lasciati? Ah sì, in Italia nel 2017, con un presidente dell’Inps che pontificava sicuro: “Se chiudessimo le frontiere ai migranti non saremmo in grado di pagare le pensioni”. Dove ci siamo ritrovati? In Italia nel 2023, con un altro presidente dell’Inps che ripropone la medesima litania: “Senza i migranti tra 20 anni i conti Inps saranno critici” e “cambiare la legge Fornero peggiorerebbe ancora il quadro delle pensioni”. Da Tito Boeri a Pasquale Tridico, il refrain è insomma sempre lo stesso: senza immigrati, niente pensioni. Dunque l’Italia deve aprire ancor più le porte, importare manodopera, far lavorare gli stranieri. Un ritornello che ha stufato e che trasuda fissazione ideologica talmente miope da apparire sconcertante.

Certo, è pur vero che da un presidente dell’Inps come Tridico, sempre coccolato dai grillini e nominato da Giuseppe Conte nel 2019, non possiamo aspettarci dichiarazioni molto diverse. Poteva semmai andarci peggio, se consideriamo che l’impareggiabile Luigi Di Maio lo aveva indicato come candidato ministro del Lavoro nella squadra di governo presentata prima delle elezioni politiche del 2018. Sta di fatto che quanto dichiarato da Boeri prima e da Tridico poi, è una colossale sciocchezza.

No, caro presidente Inps, gli immigrati non ci salveranno le pensioni

Come più volte ben spiegato da Filippo Burla su questo giornale, non saranno affatto gli immigrati a puntellare i conti dell’Inps. Al contrario: l’ente rischia di andare gambe all’aria proprio a causa dell’impatto sul lungo termine dei lavoratori stranieri. Difatti l’Inps, spiega Burla, si fonda “ormai in larga parte su un sistema di tipo contributivo, per cui ciò che viene versato sarà prima o dopo chiesto indietro sotto forma delle varie prestazioni assistenziali (ad esempio assegni di disoccupazione) o previdenziali (pensioni)”.
D’altronde se è “ancora vero che, a differenza dei lavoratori italiani, gli immigrati hanno un’età media più bassa e quindi potranno versare l’obolo più a lungo, quando saranno però loro ad andare in pensione, cosa succederà?”. A spiegarlo, già nel 2016, era Gian Carlo Blangiardo, ordinario di demografia all’università Milano Bicocca.

“A partire dal 2030 – spiega Blangiardo, estendendo la prospettiva sul lungo termine – avremo numerose persone non nate in Italia che raggiungeranno l’età per andare in pensione (attorno ai 65 anni). Parliamo di circa 200mila persone all’anno che si aggiungono ai nostri figli del baby boom degli anni ’60. Quindi non solo avremo a che fare con persone nate e invecchiate in Italia, ma anche con stranieri nati altrove e invecchiati qui”. In molti, fra questi 200mila, “si sono regolarizzati in età avanzata – continua Blangiardo – anche a quarant’ anni. Succederà quindi che queste persone avranno diritto alla pensione, ma i loro assegni saranno estremamente bassi, forse sotto i minimi di decenza. Se fra quindici anni ci troveremo tantissima gente in queste condizioni, qualcuno – anche legittimamente – dirà che queste persone non hanno abbastanza, e che si deve intervenire”.

Ragiona il professore: “Oggi il bilancio dell’immigrazione può essere anche positivo, perché abbiamo persone giovani che versano i contribuiti e non incassano. Boeri dice una cosa vera quando sostiene che i soldi degli stranieri servono anche a pagare le pensioni erogate oggi. Ma il ragionamento non può fermarsi qui. Dobbiamo considerare il sistema di competenza. E cioè calcolare che quello che viene versato oggi a fini contributivi è una anticipazione. Gli immigrati non stanno dando un contributo al Paese: stanno versando una somma che sta lì in attesa di essere restituita“. Se sul breve il sistema può essere a posto, sul lungo termine la sua sostenibilità è seriamente in discussione: “Arriveremo al punto in cui il sistema delle pensioni sarà a rischio a causa delle variazioni dei potenziali pensionati. Gli ingressi nel sistema pensionistico tenderanno ad aumentare e crescerà il divario fra chi lascia la pensione (perché muore) e chi ne riceve una”.

La Redazione

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Autonomia strategica, denatalità, immigrazione e “Made in Italy”: Meloni a tutto tondo al Salone del Mobile 18 Aprile 2023 - 4:25

[…] No, i migranti non salveranno le pensioni: il presidente dell’Inps non… […]

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Germano 18 Aprile 2023 - 4:37

Questo corrotto l’unica cosa che ha saputo fare è appena arrivato al INSP a raddoppiarsi lo stipendio a €15.000 al mese in pieno Lockdown quando tutti affamavano

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ovx 18 Aprile 2023 - 7:28

Questa solfa va avanti da decenni, sono ovviamente bufale per alimentare l’immigrazione smisurata.

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