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Non solo gas, la crisi Ucraina-Russia fa salire il prezzo del grano a danno dell’Italia

by Ludovica Colli
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Roma, 26 gen – Non solo gas, la crisi Ucraina-Russia fa aumentare di quasi il 10% in un sola settimana il prezzo internazionale del grano. Con tensioni sul mercato alimentare e il rischio di carestie. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, con un’analisi sull’andamento delle quotazioni al Chicago Board of Trade (Cbot), punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole.

Allarme Coldiretti: crisi Ucraina-Russia fa aumentare il prezzo del grano

“L’Ucraina – fa presente la Coldiretti – oltre ad avere una riserva energetica per il gas ha un ruolo importante anche sul fronte agricolo con la produzione di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale (quinto posto nel mondo) e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane (settimo posto al mondo)”. Ancora,
la Russia è il principale Paese esportatore di grano a livello mondiale mentre l’Ucraina si colloca al terzo posto“. Questo spiega “la preoccupazione che le tensioni tra i due Paesi possano bloccare le spedizioni dai porti del Mar Nero. Con un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali che ha fatto impennare i listini, già sui livelli di massimo storico con effetti sull’inflazione”, sottolinea la Coldiretti.

I rincari colpiscono soprattutto l’Italia

Una emergenza mondiale che colpisce direttamente l’Italia, che è “un Paese deficitario ed importa il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti. Nel 2021 – ricorda sempre la Coldiretti – ha importato oltre 120 milioni di chili di grano dall’Ucraina e circa 100 milioni di chili di grano dalla Russia, che peraltro ha già annunciato di limitare dal 15 febbraio al 30 giugno prossimo le proprie esportazioni di grano”.

Il rischio di nuove sanzioni contro l’Italia

L’allarme per i rincari del grano va ad aggiungersi a una situazione già critica per l’Italia. Le esportazioni agroalimentari made in Italy in Russia hanno perso 1,5 miliardi di euro negli ultimi 7 anni e mezzo a causa dell’embargo deciso da Putin nel 2014, e da allora sempre prorogato. Misura in risposta alla sanzioni decise dall’Ue, dagli Usa ed altri Paesi per la vicenda Ucraina. L’agroalimentare – fa presente la Coldiretti – è, fino ad ora, l’unico settore colpito direttamente dall’embargo che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti made in Italy. Dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma a quello San Daniele, ma anche frutta e verdura. Al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia si aggiunge – conclude la Coldiretti – la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti taroccati.

Inutile dire che con nuove sanzioni da parte della Ue contro Mosca a causa della crisi con l’Ucraina colpirebbero ulteriormente l’Italia.

Ludovica Colli

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