Roma, 6 set – Dalla Francia al Giappone, chi ha il nucleare se lo tiene e quasi sempre lo incrementa con nuovi reattori. Ma se la gran parte delle nazioni che sull’atomo ha sempre puntato non ha mai fatto dietrofront, altre si stanno ricordando adesso di quanto il nucleare sia fondamentale per l’autonomia energetica, a maggior ragione in questa fase critica. Prova ne sia quanto deciso dalla Germania, convinta fino a ieri di poter rinunciare progressivamente al nucleare. Il governo di Berlino ha cambiato idea, annunciando che due delle ultime tre centrali nucleari tedesche verranno tenute in stand by fino ad aprile 2023.
Nucleare, così la Germania ha deciso di mantenerlo
Da programma, era prevista la loro chiusura entro la fine del 2022 nell’ambito del piano di transizione energetica stabilito da Angela Merkel, ma con tutta evidenza la crisi energetica ha fatto cambiare idea alla Germania. Il ministro dell’Economia, Robert Habeck, ha fatto appunto presente che di fronte al rischio di penuria di energia provocata dalla crisi del gas russo, è necessario quantomeno rimandare la chiusura degli impianti in questione. Parliamo di due centrali nucleari – Isar II in Baviera e Neckarwestheim nel land sud occidentale del Baden-Wuerttemberg – che, come precisato dal ministro, verranno lasciate come riserva nel caso in cui siano questo inverno si rivelino necessarie per stabilizzare la fornitura di energia elettrica, nel sud della Germania. Sostanzialmente, dopo che la Russia ha deciso di tagliare le forniture di gas alla Germania, il governo di Berlino ha capito di non poter fare a meno del nucleare di cui dispone.
Alessandro Della Guglia
1 commento
Una cosa è riaprire una centrale chiusa.
Un’altra costruirne delle nuove