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Miliardi per l’«inclusione», noccioline per la sanità: ecco il Recovery Plan firmato Draghi

by Valerio Benedetti
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Recovery Plan Draghi

Roma, 26 apr – A quanto pare, la pandemia non preoccupa più di tanto i governanti italiani. Bufala? Fake news? No, basta leggere la bozza del fantomatico Recovery Plan presentata al parlamento dal governo Draghi. Ebbene, si è pensato davvero a tutto: transizione ecologica, digitalizzazione, inclusione ecc. ecc. Peccato solo che la voce più bassa sia proprio quella che, a sentire gli allarmismi mediatici per il Covid-19, dovrebbe invece essere la voce più alta: la sanità. Con circa 19 miliardi, infatti, la sanità è stata messa all’ultimo posto nella lista delle priorità dell’esecutivo.

Recovery Plan Draghi

La sanità vale meno dell’«inclusione»

E pensare che, negli ultimi dieci anni, il Servizio sanitario nazionale ha subìto tagli pesantissimi (circa 40 miliardi). Di conseguenza, i fondi previsti da Draghi con il suo Recovery Plan sono poco più che noccioline. E quindi delle due l’una: o la pandemia – a dispetto delle chiusure e del terrorismo psicologico – evidentemente non preoccupa più di tanto il governo, oppure il «salvatore della patria» è tanto fesso quanto il suo predecessore. Già, colui che doveva mettere la sua (presunta) competenza al servizio della nazione, in realtà sta stanziando una barca di miliardi per transizione ecologica (69), digitalizzazione (46) e «inclusione» (27), fregandosene invece della sanità. E visto che ci hanno annunciato che «siamo entrati nell’era delle pandemie» (Ursula von der Leyen dixit), è in effetti piuttosto bizzarro che, per Unione europea e Draghi, la sanità valga meno dell’«inclusione», cioè della solita fuffa per far contente lobby e minoranze varie.

Leggi anche: Recovery Plan: il libro dei desideri (dell’Ue) di cui non sentivamo il bisogno

Il Recovery Plan di Draghi

Insomma, la «potenza di fuoco» promessa da Conte e poi da Draghi («qua i soldi non si chiedono, si danno») è l’ennesima pistola ad acqua che non servirà a nulla. Con un’unica e non secondaria differenza: buona parte di questi soldi li dovremo pure restituire. Detto in soldoni, la dettagliata bozza del Recovery Plan di Draghi rende manifesto che l’attuale governo e gli eurocrati di Bruxelles vivono sulla luna: pensano di risolvere una crisi economica di proporzioni mastodontiche puntando… sulla digitalizzazione e i diritti delle donne! E meno male che questo doveva essere il governo dei competenti. Pietà.

Valerio Benedetti

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