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Ripopoliamo i borghi: cinquemila euro per chi va a viverci

by La Redazione
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Palermo, 10 mag – Cinquemila euro per chi si trasferisce a Petralia Soprana. L’avviso dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Macaluso nasce dalla disponibilità economica relativa alle somme rimanenti dal “Fondo di sostegno ai comuni marginali” per l’annualità 2021. Le somme non spese sono state quindi destinate, come previsto dal bando, alla “concessione di contributi a favore di coloro che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, a titolo di concorso per le spese di acquisto e di ristrutturazione di immobili da destinare ad abitazione principale del beneficiario nel limite di 5 mila euro a beneficiario”. Possono fare richiesta tutti coloro che decidono di trasferire la residenza nel paese abbarbicato sulle Madonie, catena montuosa siciliana di cui è il Comune più alto con i suoi 1.147 metri sul livello del mare, ed uno dei più alti in tutta la Sicilia, e che oggi conta meno di 3 mila abitanti (2.975, agosto 2022). Il contributo viene riconosciuto per acquisto di un immobile o per adeguamenti di impianti in un immobile di proprietà, ubicato nel territorio di Petralia Soprana in cui sarà trasferita la residenza. Inserito nel circuito dei borghi più belli d’Italia è, però, tra i centri in maggiore sofferenza (quasi mille residenti in meno nell’arco di un trentennio) ed ha un reddito che si discosta dalla media degli altri comuni italiani di oltre tremila euro.

Una risposta al fatalismo dei borghi fantasma

Un famoso spot televisivo di altri tempi iniziava così: “contro il logorio della vita moderna”! E noi aggiungiamo: “contro bislacche ipotesi di un ripopolamento operato da culture che non ci appartengono”; “contro un fatalismo che sta trasformando i nuclei abitativi in luoghi fantasma” ecco una proposta che ci piace (anche per i requisiti che il nuovo residente deve avere, in primis la cittadinanza italiana o di un Paese della Comunità Europea, n.d.r.). Non sarà certo la soluzione a tutti i mali ma si inizia a pensare in maniera costruttiva e non distruttiva delle piccole e medie comunità, in Sicilia come in Lombardia, che sono i custodi perenni di usi e costumi di cui si nutrono le nostre radici. Cancellarle significherebbe spazzare via secoli di storia, e con essi perderemmo la vera identità di un Popolo.

Cos’è il fondo di sostegno ai comuni marginali?

Cos’è, dunque, nello specifico questo fondo di sostegno ai comuni marginali? Con i suoi 180 milioni di euro, distribuiti a 1.187 Comuni sostiene queste comunità selezionate per condizioni di particolare svantaggio, con un tasso di crescita della popolazione negativo sia nel lungo sia nel breve periodo, con un Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale (IVSM) superiore alla media e con un livello di redditi della popolazione residente inferiore alla media. Il Decreto ha individuato 1.101 comuni del Sud, ai quali sono andati oltre 171 milioni di euro (il 95,2% del totale), 52 comuni dell’Italia centrale (per 5,5 milioni di euro) e 34 del Nord (3,1 milioni di euro). Nello specifico a Petralia Soprana sono toccati 167 mila e 398 euro.

Contro la grande fuga dall’Italia

Non è un caso unico in Sicilia, infatti altri Comuni, particolarmente “accoglienti”, li segnaliamo in provincia di Messina: San Piero Patti e Montalbano Elicona. E non finisce qui, ad onor del vero negli ultimi anni stanno aumentando iniziative similari. Ricordiamo infatti che nel 2019 presero corpo tre direttive d’intervento volte a valorizzare i centri storici con la vendita delle case ad 1 euro (Sambuca di Sicilia, pioniera e con ottimi risultati, Saponara, Gangi, Novara di Sicilia); i 26 milioni di euro finanziati per interventi di riqualificazione e messa in sicurezza dei Comuni con meno di 15 mila abitanti, ed infine la novità targata Agenzia Entrate con flat tax al 7% per i pensionati che risiedono all’estero e decidono di rientrare a vivere in Italia. Come noto, infatti, altro fenomeno, in aggiunta ai giovani che cercano all’estero una qualità di vita e di lavoro più gratificante, è quello dei pensionati che decidono di vivere oltre confine, in Paesi dove la pressione fiscale è più bassa. E al pari dei nostri paesini anche gli anziani rappresentano quello di scrigno di sapere che una comunità non può permettersi di perdere.

Emanuela Volcan

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2 comments

Evar 11 Maggio 2023 - 12:57

Se li avranno abbandonati, sti caxxi di borghi, un motivo ci sarà, no?
Una mancetta di 5000 eur per una fregatura che costerà 4 volte tanto per ristrutturarla e “vivere” poi in un paesino fantasma, appollaiato in montagna, magari senza manco l’ufficio postale.
Ma anche no, grazie.

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fabio crociato 11 Maggio 2023 - 6:55

La questione “borghi” è un po’ più complessa del solo fattore fiscale od elemosina “accalappiacani”.
Si va dalle questioni burocratiche agli stati debitori immobilizzanti, dalla mancanza di personale tecnico sul loco ai costi di mobilità, senza parlare dei prezzi in euro…
Sostanzialmente in quei luoghi possono andare solo persone libere e liberate, materialmente e spiritualmente, che già siano in grado di formare un minimo di comunità autosufficiente. Quindi esseri forti, legati, cosa piuttosto rara di questi tempi ultra individualistici.
Abbondiamo, nel migliore dei casi, di super specializzati, necessitanti di essere serviti e riveriti. Altrimenti siamo agli impossibilitati a vita… grazie a formazione, culture e sistema a dir poco deficitari. Non a caso molti foresti ci mettono i piedi in testa.
La soluzione: cambiare radicalmente il modo, i valori e parecchie normative che impediscono persino alle nuove generazioni di saltarne fuori. Altro che RdC o versioni modificate. Estremizzo ai fini di fornire uno spunto riflessivo: gratis pro tempore serio a chi sa far da solo sul proprio territorio senza alcun laccio o lacciuolo modernista, men che meno di questa europa ladra.
Paga o pagherà solamente per quello che non sa far da solo. Ci sono aree, meno male, lasciate agli albori della storia che non possono essere assolutamente gestite con politiche di una storia (in fase “avanzo-scarto”), oggigiorno sviluppata in modo abnorme, con tratti disumani che si evidenziano nei suoi parecchi sottostati degenerati.
Ovvio che i pochi o tanti che già hanno “oltremodo”, devono star ben lontani dal giocar sporco.

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