Firenze, 26 mag – Dalla Grecia all’Italia, la schizofrenia delle sinistre di governo si diffonde inarrestabile come una pandemia.
Come la Syriza dell’evanescente Tsipras annunciava ieri il blocco dei rimborsi al Fondo monetario internazionale (Fmi), per smentirsi subito dopo con un patetico “Anzi no, faremo del nostro meglio”, evidentemente sommerso dal panico per il crollo annunciato del castello di carta dell’Eurozona l’economista e deputato del Pd Giampaolo Galli annunciava su Twitter che “default o exit sarebbero devastazione per loro [i Greci] e per UE. Non possiamo consentirlo. Occorre una tassa per la Grecia”.
Abbiamo letto bene? Una tassa per la Grecia? Forse viviamo nel mondo delle meraviglie di Alice e Galli è il cappellaio matto, quello che non riusciva a portare a termine un discorso sensato.
Dovremmo quindi pagare, secondo l’economista piddino, una tassa aggiuntiva rispetto alla corrente insopportabile pressione fiscale e foriera di ulteriori disastri su tutti i piani – industriale, sociale, così come fiscale – in poche parole incentivo sicuro per peggiorare ancora il disastro economico in cui ci hanno precipitati gli ultimi governo sostenuti dal Pd. E – beffa oltre al danno – una tassa per sperare che la Grecia rimborsi quanto abbiamo già sborsato per tentare di salvarla (o condannarla per sempre, per dirla tutta) attraverso il Fmi stesso e il fondo salva-Stati.
Cioè, finanziare il debitore affinché ci restituisca un credito comunque inesigibile anche perché concesso a condizione di riforme tali – come quelle italiane, per altro – da precipitare in una spirale senza fondo l’economia del paese ellenico. La cui colpa ultima e forse la sola vera colpa è quella di aver dato fiducia agli incantatori di Syriza.
A restituirci il buon umore, almeno per un attimo, la replica di Claudio Borghi Aquilini, pure lui economista, alfiere dell’uscita dal condominio forzato dell’Euro e candidato leghista alla presidenza della Regione Toscana, reduce ieri da una vera e propria lezione di sovranità monetaria, economica e politica ai ricercatori del Cnr di Firenze insieme al candidato consigliere Andrea Barabotti, in un incontro organizzato dall’Associazione Sovranità, che dal suo account risponde ironicamente al collega: “yuhuuuu! Io ne metterei una anche per Cipro e una per lo Zaire”, aggiungendo in un altro messaggio: “come si sta nel vedere il castello di carte che traballa? Si impazzisce a quanto vedo…”.
Francesco Meneguzzo