Roma, 23 Ott – Tra Novembre e Dicembre le imprese italiane dovranno pagare ben 25 differenti imposte. Che a conti fatti sono una scadenza da onorare ogni due giorni. Un vero e proprio salasso che vale circa 91 miliardi di euro, secondo la Cgia di Mestre, che aggiunge:
“Si tratta di una pioggia di scadenze che potrebbe mettere in seria difficoltà moltissime piccole imprese a causa della cronica mancanza di liquidità. Un periodo, quello di fine d’anno, molto delicato per le aziende: oltre all’impegno con il fisco, devono corrispondere anche le tredicesime ai propri dipendenti. E con il perdurare della crisi, questo impegno economico costituirà un vero e proprio stress test“.
E a proposito di lavoratori e contribuenti in generale, anche per loro quest’ultimo scorcio di 2014 non sarà per niente dolce: nel corso dell’anno infatti, sempre stando alle rilevazioni Cgia, gli italiani hanno dovuto mettere mano al portafoglio un centinaio di volte, per pagare tasse a volte davvero fantasiose, come l’addizionale regionale all’accisa sul gas naturale (praticamente una tassa sulla tassa) o l’imposta provinciale di trascrizione, prevista per l’acquisto di una macchina nuova, o ancora “l’imposta sulle riserve matematiche”, la “sovraimposta di confine” su fiammiferi.
Una lista lunghissima di tasse che porterà a un incasso finale (per lo Stato e le Autonomia locali) di 487,5 miliardi di euro. Che, sommati ai 216 miliardi dei contributi sociali, permetteranno alle amministrazioni (centrali e periferiche) di festeggiare la fine dell 2014 con un gettito fiscale complessivo di quasi 704 miliardi di euro.
Francesco Benedetti