Roma, 24 feb – In Francia lo scorso anno è stata fatta una legge per salvare Alstom, colosso transalpino che opera in tre grandi settori: treni ed infrastrutture ferroviarie, centrali di produzione di energia, trasporto e distribuzionea. In Italia si vende mentre in Francia si interviene con le finanze pubbliche per salvare la Alstom. Da noi se mai Cassa Depositi e Prestiti fosse intervenuta per salvare Ansaldo Breda ci avrebbero immediatamente bacchettato per aiuti di Stato. Tutto questo per rimarcare le dovute differenze di trattamento ricevute in seno all’Europa ma soprattutto per far comprendere come il protezionismo sia una pratica ancora oggi usata, soprattutto quando ci sono di mezzo aziende di settori strategici di interesse nazionale.
Succede così che Finmeccanica, abbandonata più o meno a sè stessa e senza che la politica abbia mosso un dito, per tentare il rilancio abbia dovuto concentrarsi su pochi settori (aerospazio, difesa ed elettronica per la sicurezza), decidendo di cedere la sua divisione trasporti a Hitachi. Il gruppo di piazza Monte Grappa ha infatti sottoscritto oggi con l’azienda giapponese gli accordi vincolanti per l’acquisto da parte di Hitachi “dell’attuale business di AnsaldoBreda, ad esclusione di alcune attività di revamping e di determinati contratti residuali, nonché dell’intera partecipazione detenuta da Finmeccanica nel capitale sociale di Ansaldo Sts, pari a circa il 40% del capitale sociale della stessa”. Così una nota congiunta tra le due società in cui viene spiegato che “la chiusura simultanea delle operazioni di cui sopra è prevista nel corso del corrente anno ed è soggetta alle specifiche condizioni tipiche per tale tipo di operazioni, quali autorizzazioni regolamentari ed antitrust”.
La nota sottolinea che “le suddette operazioni di acquisizione rappresentano un traguardo chiave nella strategia di Hitachi Rail finalizzata a divenire leader globale nelle soluzioni ferroviarie, espandendo in modo significativo la propria attività a livello mondiale. Tali acquisizioni consentiranno ad Hitachi di rafforzare la propria posizione nei sistemi di segnalamento/gestione del traffico, incrementando le operazioni c.d. “chiavi in mano” nonché il portfolio, con prodotti all’avanguardia sui mercati internazionali. I business oggetto dell’acquisizione sono strategici per l’Italia e l’integrazione con Hitachi rappresenta un’opportunità unica per sviluppare il loro potenziale di crescita in nuovi mercati”.
A seguito di queste operazioni il debito netto del gruppo Finmeccanica a fine 2015 si ridurrà di circa 600 milioni di euro, con una plusvalenza netta complessiva pari a circa 250 milioni di euro. Il prezzo di acquisto previsto dal contratto di compravendita delle azioni di Ansaldo Sts è pari a 9,65 euro per azione, per un corrispettivo complessivo pari a 773 milioni di euro. Il corrispettivo totale netto da corrispondere a Finmeccanica in base all’accordo di acquisto dell’attuale business di AnsaldoBreda, comprensivo del patrimonio immobiliare, ammonta invece a 36 milioni di euro.
C’è da dire che l’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, ha tentato alcune strade per non vendere AnsaldoBreda. Alla fine è stato più o meno costretto dalle impellenti priorità economiche e industriali del colosso di piazza Monte Grappa. La politica è stata assente, l’Iri non esiste più e di protezionismo è proibito parlarne. Il dramma economico di questa Italia in vendita e fatta a pezzi passa anche da queste cose.
Giuseppe Maneggio
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