Islamabad, 2 mar – Il maltempo sta bloccando le operazioni di soccorso di Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi da sei giorni sul Nanga Parbat, in Pakistan.
Il capo del club di alpinismo pakistano, Karrar Haidri, spiega che “al momento non è possibile alcuna operazione a causa delle intense nevicate e della scarsa visibilità“.
“E’ previsto maltempo per i prossimi due giorni, sarà difficile per gli elicotteri decollare“. L’ambasciatore italiano Stefano Pontecorvo conferma via Twitter le cattive condizioni meteo al campo base.
La speranza di trovarli in vita è remota
La speranza di poter trovare in vita i due alpinisti è remota. Da domenica scorsa non ci sono stato più contatto telefonico né segnali Gps. Daniele Nardi e Tom Ballard sono sul Nanga Parbat (8.125 metri) da domenica. Ieri la guerra tra India e Pakistan e le richieste in denaro hanno paralizzato la macchina dei soccorsi. Poi ci si è messa la neve.
Islamabad vuole 60 mila dollari
A fermare i droni pronti a volare il no delle autorità militari e la richiesta di 60 mila dollari in contanti dell’agenzia Askari che ha in concessione ogni tipo di volo in Pakistan, per soccorsi e per lavoro.
L’ambasciata italiana a Islamabad ha sbloccato la situazione nel pomeriggio. Garante lo Stato italiano per le spese e assicurazione anche da parte della famiglia Nardi e dallo sponsor “Montane” di Ballard.
Finché il maltempo non migliorerà, non potranno riprendere i soccorsi.
Ludovica Colli
2 comments
…questo accade dando l’ indipendenza a popoli neanche buoni a rosicar ossa….
Mi spiace, ma non trovo giusto che sia lo Stato italiano a doversi far garante (e quindi quasi sicuramente a pagare) per le spese di soccorso.
Chi si cimenta in questo genere di avventura dovrebbe essere tenuto a stipulare una polizza assicurativa; é assolutamente iniquo nei confronti dei contribuenti addebitare le spese di salvataggio alla collettività.
Naturalmente, ciò vale ancora di piùper quanto riguarda i riscatti chiesti da eventuali rapitori di soggetti incautamente recatisi in zone di guerra/pericolose ecc., come fu il caso per le due “Simone”.