Roma, 9 feb – Dal Canada protesta dei camionisti si estende alla Nuova Zelanda. Dal Nord America all’Oceania, seguendo una sottile linea rossa di rabbia per le restrizioni imposte dai rispettivi governi, va in scena la rivolta dei “truckers”.
Nuova Zelanda come Canada: camionisti in rivolta
A Wellington un convoglio di camion e camper hanno bloccato ieri le strade limitrofe al parlamento della capitale neozelandese. L’edificio, altrimenti noto come The Beehive (l’alveare) per via della sua singolare somiglianza a un nido di api, è stato di fatto circondato da centinaia di veicoli.
“Ridateci la nostra libertà”, gridavano i manifestanti infuriati con il governo per le misure restrittive anti Covid imposte.
Stu Main, uno degli organizzatori della protesta, ha fatto sapere che i manifestanti sono contrari alle restrizioni in vigori perché ledono i loro diritti e non vengono ascoltati dal governo. “In realtà sono vaccinato, ma sono contrario a imporre alle persone di essere vaccinate“, ha dichiarato all’Afp. “Penso che sia vergognoso, costringere la vaccinazione a persone che non la vogliono”.
Il premier: “Minoranza marginale, nessun confronto”
Ai camionisti si sono uniti poi migliaia di cittadini che a piedi o con le proprie auto hanno bloccato il centro di Wellington: clacson a tutto volume e cartelli con scritto “la coercizione non è consenso”. La protesta è stata del tutto pacifica e le forze dell’ordine non hanno segnalato alcun incidente.
Il primo ministro neozelandese, Jacinda Ardern, ha definito i manifestanti una minoranza marginale. “Penso che sarebbe sbagliato caratterizzare in alcun modo ciò che abbiamo visto fuori come una rappresentazione della maggioranza”, ha dichiarato la Ardern alla stampa. “La maggior parte dei neozelandesi ha fatto tutto il possibile per proteggersi a vicenda” dal Covid.
Lo stesso premier ha poi precisato di non avere alcuna intenzione di avviare un dialogo con i partecipanti alla manifestazione anti restrizioni.
“Il 96 per cento dei neozelandesi si è vaccinato, il che ci ha permesso di vivere ora con meno restrizioni a causa della protezione aggiuntiva che ha fornito”, ha detto a Radio New Zealand. Stando invece a Our World in Data, in Nuova Zelanda il 77,4% della popolazione ha ricevuto due dosi e il 32,3% anche la terza.
In Nuova Zelanda il vaccino anti Covid è obbligatorio per il personale sanitario, le forze dell’ordine, e il personale scolastico. Nella nazione oceanica è poi in vigore una sorta di green pass, ovvero un sistema di tessere che attestano le vaccinazioni effettuate, per accedere a ristoranti e grandi eventi. Nessun certificato è invece richiesto per accedere a supermercati, scuole, servizi sanitari e mezzi pubblici.
Alessandro Della Guglia
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