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Trump pronto con la Francia ad attaccare la Siria "entro 48 ore"

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Washington, 10 apr – Sono sempre più minacciosi i venti di un’altra guerra che soffiano in Siria. Trump afferma che gli Stati Uniti prenderanno “qualche decisione importante nelle prossime 24-48 ore”. L’annuncio è arrivato nel corso di una riunione di governo alla Casa Bianca, nella quale Trump ha parlato con i leader militari e ha riferito di non escludere alcuna opzione in seguito all’attacco di Douma, che gli Usa attribuiscono al presidente siriano Bashar al Assad.
L’ipotesi che circola è che l’attacco venga coordinato insieme alla Francia. Dopo la telefonata di domenica tra Trump e il numero uno dell’Eliseo Emmanuel Macron, ne è seguita un’altra. Lo ha riferito la Casa Bianca che ha anche precisato come i due presidenti si tengano in contatto per confrontarsi sulle opzioni da mettere in campo in Siria contro Assad.
“Non possiamo lasciare che atrocità” come quella in Siria “si verifichino”, ha dichiarato Trump ribadendo che gli Stati Uniti risponderanno “con forza” all’attacco chimico di Douma. In quali termini, modi e tempistiche, ancora non si sa. Trump lo annuncerà forse entro la fine della giornata di oggi. Non si sa nemmeno se l’intervento americano sia finalizzato a punire l’ultima strage, o quantomeno i presunti colpevoli, oppure se sia un mezzo per favorire la caduta di Assad e mettere un freno a Russia e Iran che in Siria sono direttamente coinvolti a fianco del governo e contro il terrorismo. Nel mirino di Trump questa volta finisce anche il presidente russo Vladimir Putin: “Se è stato responsabile, sarà molto dura. Molto dura – h affermato Trump – Ognuno pagherà un prezzo. Lui lo pagherà. Tutti lo faranno”.
Quel che si profila è un nuovo raid come quello che gli Stati Uniti condussero un anno fa contro la base di Shayrat in seguito alla strage di Khan Shaykhun. Del resto la Sesta Flotta americana vede schierate nel Mediterraneo due lanciamissili della classe Arleigh Burke. Un lancio di Tomahawk nel giro di poche ore potrebbe essere cosa facile. Ma l’intervento potrebbe essere di portata più ampia e coinvolgere anche zone che Assad ha strappato ai ribelli. Il che presupporrà un maggiore impegno delle truppe americane, in netta contrapposizione ai piani di ritiro ventilati da Trump solo pochi giorni fa.
Anna Pedri

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1 commento

Tony 10 Aprile 2018 - 1:40

…trump è solo un pupazzo..giudicare la ‘politica di aggressione degli USA, tramite le chiacchiere del parrucca gialla, è assurdo….
Le mosse del ”deep state ” USA ricalcano le vecchie strategie: infiltrazioni, provocazioni, , aggressione…hanno utilizzato tale sistema durante le guerre indiane, per poi perfezionare, copiando Hitler….

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