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La realtà degli anziani in Italia

by Redazione
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Roma, 6 sett –  L’attuale fotografia dell’Italia racconta un paese sempre più vecchio e bisognoso di assistenza. L’invecchiamento progressivo della popolazione italiana è un dato di fatto che possiamo leggere da due opposti punti di vista, come i lati di una medaglia. Come indicato  in questo nostro articolo, l’ultimo censimento Istat ci indica che sono in atto una serie di cambiamenti epocali legati all’aumento di stranieri e anziani ed altri fenomeni legati alle conseguenze dello spopolamento del territorio.

Da una parte, possiamo essere lieti di aver raggiunto condizioni tali da permetterci di vivere più a lungo; dall’altro, sono in aumento le persone che necessitano di adeguati interventi di assistenza, trovandosi in uno stato di non autosufficienza.
Nel giro di pochi anni, il nostro Sistema Sanitario Nazionale si è trovato di fronte ad un fenomeno che ha assorbito gran parte delle risorse messe a disposizione per la cura e l’assistenza degli anziani senza, tuttavia, riuscire a rispondere con adeguatezza a tutte le esigenze. Ciò che le erode maggiormente è il gran numero di anziani non autosufficienti che restano sempre più a lungo in tali condizioni, visto l’aumentare della vita media.

Gli Enti locali e i servizi sociali sono in affanno e stentano a dare risposte esaustive a quelle famiglie che hanno un congiunto anziano e bisognoso di assistenza. Inoltre, è proprio in merito a tali questioni che si evidenziano le grandi differenze tra le diverse regioni del nostro Paese poiché è compito delle Giunte regionali quantificare le spese da sostenere e mettere in bilancio risorse finanziarie commisurate.

L’assistenza agli anziani e le leggi messe in campo per affrontare il problema

Come abbiamo visto poc’anzi, Regioni e Enti locali sono chiamati a farsi carico della gestione delle risorse e della programmazione dell’assistenza agli anziani, in particolare per coloro che non sono autosufficienti.</p>
<p>Purtroppo, manca a livello nazionale una legge per la tutela della non autosufficienza che tracci le linee guida per affrontare in modo corretto il problema e preveda risorse economiche adeguate. Tuttavia, i territori cercano di dare risposte attraverso proprie leggi e provvedimenti, facendo riferimento anche alla legge quadro 328/00 e al “Progetto Obiettivo Anziani”. Vediamo di che cosa si tratta.

La 328/00 legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali

Con questa legge dell’8 novembre 2000, si cerca di far convergere competenze e risorse pubbliche e private nella gestione dei servizi sociali e dei relativi interventi. Gli enti del Terzo settore sono chiamati a collaborare, al fine di ottimizzare l’offerta dei servizi, rifacendosi a principi di solidarietà e di autonomia. Attraverso questa legge si delineano quali siano le competenze che comunità territoriale, cittadinanza attiva e settore privato possono mettere a disposizione, e dalle quali i soggetti pubblici possono attingere nell’ottica di una progettazione più efficiente.

Il progetto-obiettivo “Tutela della salute degli anziani”

Tale progetto-obiettivo è stato approvato dal Parlamento il 30 Gennaio 1992 e sancisce come prioritaria l’assistenza domiciliare, oltre alla realizzazione delle RSA, le Residenze sanitarie assistenziali. In questo modo, le USL possono gestire con più efficacia gli anziani non autosufficienti e disporre di specifiche risorse economiche. Inoltre, il progetto prevede l’istituzione delle cosiddette “Unità valutative geriatriche” che hanno il compito di valutare quale sia il tipo di assistenza più adeguata ad ogni caso, smistando gli anziani tra i servizi di Day hospital, le RSA o l’assistenza domiciliare.

Come soddisfare al meglio le esigenze degli anziani che vivono soli

Per quanto le istituzioni pubbliche si prodighino nel tentare di offrire soluzioni che possano dare supporto agli anziani, spesso non arrivano ad aiutarli proprio tutti. Per questo motivo, il numero sempre in crescita di anziani che vivono soli, ma che necessitano di un aiuto per gestire le proprie routine quotidiane, può trovare una soluzione nell’intervento di una badante, in grado di fare un’assistenza misurata in base alle necessità specifiche della persona.

Tuttavia, il rischio di imbattersi in care giver irregolari, senza alcun titolo o reale formazione, che spuntano fuori dal mondo del sommerso, è sempre piuttosto alto. Onde evitare spiacevoli situazioni, è consigliabile rivolgersi a realtà affermate e regolari del proprio territorio, che possono dare garanzie sulla professionalità e le capacità del personale impiegato.Ne troviamo un esempio nella Cooperativa Passione e Competenza, i quali nel loro sito spiegano come individuare e fornire un servizio di badanti a Bologna che abbiano i requisiti adatti per affrontare ogni situazione.

Infatti, è bene sottolineare che alcuni anziani possono aver solo bisogno di una persona che faccia loro compagnia e li aiuti nelle faccende domestiche per qualche ora al giorno, mentre per altri può essere indispensabile un affiancamento continuativo. Per rispondere a queste differenti esigenze occorre conoscere il grado di formazione della badante e saperla impiegare con la giusta attenzione nel contesto più adatto.

Il diritto degli anziani non autosufficienti ad essere curati in maniera adeguata

La non autosufficienza è da considerarsi una condizione patologica e come tale va curata. Per quanto tale principio possa sembrare ovvio, in realtà per molto tempo non è stato recepito in questo senso e le istituzioni non si facevano adeguato carico degli anziani non autosufficienti. Ciò premesso, le cure domiciliari sono ritenute sempre le più funzionali, tanto da avere la priorità sulle altre opzioni, fin quando è possibile. È indubbio che un anziano si trova più a suo agio nel proprio ambiente, a casa propria, ed è un fatto che in queste condizioni risponde meglio alle terapie e alle riabilitazioni.<br />Pertanto, valgono gli sforzi per assisterlo a domicilio anziché ricoverarlo.

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