Studiare bene senza averne voglia puòesserepossibile, ma a patto e condizione che si seguano alcune strategie per raggiungere l’obiettivo desiderato. Spesso ci vuol cimentare nello studio, senza però averne la propensione.
Ciò inciderà negativamente sui risultati di apprendimento. Ma qual è il segreto per riuscire a studiare anche quando sembra impossibile volerlo?
Abbiamo quindi deciso di scrivere questo articolo insieme al team di Efficacemente.com, così da fornirti una guida estremamente dettagliata sul come studiare una qualsiasi materia anche quando non si ha voglia.
Come studiare combattendo il senso di svogliatezza
Spesso le cause della svogliatezza di uno studio, possono dipendere da tanti fattori. Non aver le giuste ambizioni, voler cambiare argomenti, trascorrere un periodo buio, oppure aver cambiato ideali e cimentarsi in altro, come ad esempio il lavoro.
Spesso gli universitari non hanno un metodo di apprendimento che li aiuti a memorizzare bene. Indipendentemente dai motivi per cui non ci siano riusciti (distrazione o poca volontà di studiare), il punto è sempre lo stesso: non si rendono conto degli errori.
Qualcuno di loro confessa che gli esami di laurea sono troppo difficili, altri ancora ammettono le proprie colpe e sostengono di voler migliorare. Chi si ritrova nella seconda categoria, allora può prendere atto di queste strategie per poter studiare pur non avendo voglia:
- Think different: diversi studi affermano come molti studenti non credano in sé stessi. Ripetere continuamente (talvolta anche non si pensa per davvero) frasi come “non fa per me; penso di non farcela; è un esame troppo complesso”, alimentano pensieri ricorrenti negativi. La soluzione? Agire e pensare in modo differente. Trasformare queste frasi in concetti esclusivamente positivi.
- Ambizione: sembra una frase piuttosto scontata e ripetuta fintroppe volte. La verità è che la maggior parte di universitari non inseguono un sogno, si iscrivono all’università solo per avere un diversivo su cosa fare nella vita. Non bisogna studiare per “superare gli esami”, ma per ottenere quel posto di lavoro tanto desiderato, grazie al titolo di studio che è il mezzo per averlo.
- Programmare lo studio: i materiali di studio e approfondimento spesso sono tanti e confusionari, quindi la prima cosa che viene in mente da fare è mollare e rinviare l’impegno. Questo succede perché manca una vera e propria programmazione. Si ritiene di fondamentale importanza, comprendere il reale tempo da investire quotidianamente in una o più materie, e mettersi sotto.
- Intervalli di tempo: spesso scandire i tempi di studio con pause da cinque minuti, aiuta a studiare bene ed in modo efficiente. Ebbene sì, vale anche quando non si è del tutto motivati o non si ha particolare voglia.
Imparare a studiare conoscendo sé stessi
In psicologia viene definito “stile cognitivo”. Si tratta di un comportamento differente assunto da ciascuno di noi, che assume forme e apprendimenti diversi. Di conseguenza, ciò influirà sui metodi da studiare e sua volta da applicare, per migliorare la capacità di memorizzazione.
E cosa c’entra con la poca voglia di studiare? Questa è sicuramente la prima cosa che potrebbe saltare in mente. La verità però, è che si tratta di una attinenza più grande rispetto a quel che si possa pensare. Conoscere la propria personalità, permetterà di comprendere la strada e tecnica di studio più giusta per il proprio carattere.
Anche quando non si ha la giusta motivazione o voglia, conoscendo sé stessi e il proprio stile cognitivo, si ha la possibilità di trovare una attitudine allo studio più favorevole rispetto alla condizione in cui si disconosce completamente il proprio carattere.
Sviluppare un piano personale di apprendimento è una tecnica poco conosciuta e troppe volte, sottovalutata. La realtà dei fatti è differente, in quanto tale strategia è davvero una delle poche che consentirà di cambiare i risultati e passare da uno stato di svogliatezza a forte ambizione e voglia di fare.