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Celentano si scopre salviniano e ne ha per tutti

by Paolo Mauri
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salvini-celentano-kRdC-U43090155191679vvB-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443Roma, 29 mag – Il pomeriggio non è più troppo azzurro e sta cominciando ad avere tinte “verdi” per Adriano Celentano.

Il Vate di Galbiate fa sapere sul suo blog “Il mondo di Adriano” che sta “cominciando a pensare a Salvini, rinfacciando alla politica di governo di aver perso di vista i veri problemi del Paese. L’occasione gli è stata fornita dalla recente vicenda dell’auto pirata che ha travolto nove passanti a Roma uccidendo una donna.

Dure le parole di Celentano che sul blog scrive “Ciao GrillòRenzi! Mentre voi ve la battete sul tavolo dei “VOTI”, nel frattempo a Roma c’è un’ auto che sfreccia a 180 km all’ora e, con noncuranza travolge 9 passanti, trascinandosi per 50 metri una giovane donna che poi MUORE. Otto i feriti di cui quattro in modo grave. Ma voi, così concentrati nella lotta a chi arriva primo, vi dimenticate di parlare del problema “non più importante” ma VITALE che è la CERTEZZA della PENA. Perché la gente dovrebbe consumare di più se ha paura anche a uscire di casa? E chi se ne frega degli 80 Euro o del diritto di cittadinanza se poi arriva una macchina e ti travolge. Poveri illusi, la tanto invocata “crescita” di cui parlano gli economisti e l’accecata massa politica, non ci sarà mai. Nessuno ha capito che il famoso aumento dei consumi e’ strettamente legato a un disegno artistico che può scaturire solo attraverso il sorriso dei cittadini. Ma se i cittadini hanno paura e si sentono abbandonati, non sorridono. E se non sorridono, non consumano. Quindi?… Sto cominciando a pensare a Salvini attaccando frontalmente quelle forze politiche e di governo che, a suo dire, sono ree di essersi concentrate solamente sul problema della crescita senza aver risolto la questione basilare della sicurezza dei cittadini; problema che ha tra le sue cause le continue tensioni sociali che questa politica garantista e progressista che pensa solo ai diritti, in primis quelli degli immigrati, ha scientemente dimenticato.

Certo si impone una riflessione sulla reale sicurezza e sul senso comune che ne deriva, ma crediamo che, stante i continui casi di mancanza di fermezza da parte delle autorità giudiziarie allorquando si trovino di fronte al dover condannare gli innumerevoli casi di microcriminalità che stanno avendo una vera e propria escalation negli ultimi anni, questa visione di abbandono da parte dello Stato delle tutele del cittadino non sia così errata. La vera domanda è: cui prodest? Di certo non giova a chi lotta quotidianamente e legalmente per “arrivare a fine mese” e che si vede sistematicamente messo da parte dallo Stato che preferisce concedere diritti anche a chi non ne avrebbe i titoli invece che ricordare e far valere i doveri del vivere civile. Perché il punto fondamentale è proprio questo: la vera guerra tra poveri, che i soliti benpensanti schierati più o meno a sinistra attribuiscono a quei movimenti politici identitari che volgarmente vengono definiti “estrema destra” (tra cui anche la Lega di Salvini), in realtà è frutto di questa politica statale che ha come corollario la mancanza di certezza della pena.

Celentano quindi sembra essere finalmente approdato, spinto da questo nuovo vento “identitario”, a più miti e sensati consigli, dopo anni in cui sembrava aver sposato la filosofia buonista e radical chic che veniva più volte espressa sia nelle sue dichiarazioni online che nei vari programmi televisivi in cui era protagonista. Bene così Adriano, adesso (forse) sei davvero “rock” anche tu.

Paolo Mauri

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