Roma, 22 feb – โDoveva essere il governo dei migliori, ma i migliori non sono in parlamentoโ. E invece eccovi servita la mediocrazia. E’ quanto si legge su una locandina lanciata dal profilo Twitter di CasaPound Italia. Lo stile รจ cinematografico, con il faccione di Mario Draghi che emerge sopra la schiera dei ministri italiani, in un incrocio apocalittico tra Predestination e The Last Days. Il titolo e l’hashstag che accompagna il flyer รจ schizzato al terzo posto nelle trending topics (le tendenze del giorno) di Twitter: #Mediocrazia. E’ un termine che da solo incuriosisce, perchรฉ ribalta con piglio ironico la presunta aristocrazia evocata dalla grancassa mainstream con l’avvento del โMessiaโ Draghi.
Benvenuti nella mediocrazia
โSenti come suona bene? Perchรฉ impegnarsi a essere migliori quando puoi essere semplicemente un mediocre cittadino… Perchรฉ rischiare? Se ti arrendi, questo puรฒ essere un paese magnifico. Oppure noโ, scrive Cpi su Twitter. Mediocrazia dunque, ovvero bando ai migliori. โTutti uguali, allo stesso livello. Tutti immobili e sorridentiโ. E infatti nessuno contesta, tutti all’improvviso vanno a braccetto, amici e nemici, sodali di un esperimento politico che esperimento non รจ. Si piacciono ma non troppo, come se l’Italia in piena crisi economica e sanitaria avesse bisogno di un tuffo nel limbo della mediocritร , appunto. A ben scrutare e scorrere la lista dei ministri scelti dal โsalvatore della patriaโ, non c’รจ nulla di strabiliante. Si fa i conti soltanto con un banalissimo deja vu, con una fredda selezione che accontenta tutti per non accontentare davvero nessuno.
L’ordine dei mediocri
E’ un pentapartitismo 2.0, ancora piรน ampio, ancora piรน frenante. Uno scongiurar cambi di passo sovente annunciati e mai davvero compiuti. Se come sosteneva Shakespeare โl’ordine รจ la virtรน dei mediocriโ, questo รจ un ordine perfetto. Perchรฉ ti inchioda all’accettazione supina, all’acquiescenza acritica, all’osservazione incapacitante. Siamo di fronte alla plastica rappresentazione di un momento storico ingessato e ingessante, dove nessuno osa contestare realmente. Al massimo si arrabbia e sproloquia sui social, quasi a disinnescare una rivolta sconsiderata.
Mediocrazia รจ il contrario di aristocrazia, dicevamo. Ma รจ anche piรน svilente di meritocrazia, termine abusato negli anni novanta, giร piuttosto triste e comunque scomparso dai radar. Non siamo piรน in bilico tra gli scapestrati ’80 e il terzo millennio da scoprire. Siamo nei meno ruggenti anni venti della storia. In un asettico prato svizzero, privati della benchรฉ minima verve. Per questo regna sovrana la mediocrazia, perchรฉ รจ il perfetto recinto che racchiude questo microcosmo piatto e disincantato.
Eugenio Palazzini