Eppure quest’amnistia appare come una tardiva presa di coscienza, anche un po’ colpevole se vogliamo ย perchรฉ vuole trovare la soluzione partendo dalla punta dell’iceberg senza rendersi conto che il vero problema non รจ a pelo d’acqua ma molto piรน in profonditร . In Italia il sistema carcerario non segue neanche la metร di quelli che dovrebbero essere i criteri standard in materia di strutture penitenziarie, e se รจ vero che la civiltร di un paese si giudica anche da come questo tratta i propri detenuti beh, c’รจ da mettersi le mani nei capelli. La galera in Italia non ha alcuna funzione rieducativa ma somiglia molto di piรน a una vendetta continua da parte dello Stato e il reinserimento degli ex detenuti in un contesto lavorativo normale รจ spesso appannaggio esclusivo di qualche cooperativa sociale, meritevole ma non certo sufficiente per tutta la popolazione carceraria. Attualmente i detenuti ammontano a circa 65 mila in tutta Italia a fronte di una capienza massima di circa 47 mila posti a disposizione, il personale medico e sociosanitario รจ insufficiente e spesso inadeguato, i suicidi in cella aumentano ogni anno in maniera esponenziale.
A cosa serve l’amnistia in un paese dove il 40% dei detenuti non sono ancora stati giudicati colpevoli da un tribunale? Magari a far bella figura con l’UE dopo la condanna del 2010 per “trattamenti inumani e degradanti” ma non certo a risolvere il problema alla radice, con buona pace di Alberto Sordi e Nanni Loy che denunciarono nel 1971 questa gravissima falla del sistema giudiziario nazionale nel meraviglioso film “Detenuto in attesa di giudizio”.
Basta con provvedimenti che servono esclusivamente a nascondersi dietro a un dito. Il sistema detentivo italiano deve essere scardinato pezzo per pezzo per poi essere ricostruito dalle fondamenta e quello giudiziario subito dopo, magari partendo dalla depenalizzazione di reati che in altri paesi prevedono pene alternative a quella detentiva.
Un’amnistia e un indulto non ristruttureranno prigioni fatiscenti, non risolveranno la vita di otto detenuti in una cella da tre, non eviteranno vessazioni e prepotenze da parte di una polizia carceraria troppo spesso sulle pagine di cronaca e non restituiranno la libertร di chi รจ stato dimenticato in cella come un animale prima di venire riconosciuto innocente e assolto dopo qualche anno.
Restituiamo quindi all’amnistia e all’indulto quella che รจ la loro vera natura: una concessione di grazia, non l’unica soluzione possibile all’arretratezza e alla drammatica inadeguatezza dei sistemi giudiziario e carcerario italiani.
Michele de Nicolay
Ti รจ piaciuto lโarticolo?
Ogni riga che scriviamo รจ frutto dellโimpegno e della passione di una testata che non ha nรฉ padrini nรฉ padroni.
Il Primato Nazionale รจ infatti una voce libera e indipendente. Ma libertร e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.