Roma, 13 feb – “Bertolaso è un uomo concreto che conosce molto bene Roma. La sua discesa in campo è un fatto positivo”. Francesco Aracri, senatore di Forza Italia molto presente sul territorio romano, dà la sua benedizione alla candidatura di Guido Bertolaso, arrivata dopo un periodo di grande confusione per il centrodestra della capitale. Il senatore di Forza Italia spiega al Primato Nazionale come con la candidatura dell’ex capo della Protezione Civile, sia possibile anche fare a meno delle primarie, alle quali lo stesso Aracri aveva annunciato di concorrere.
Dopo il caos che ha attraversato il centrodestra ora è stato trovato un accordo sul nome di Bertolaso. E’ il nome giusto per Roma?
Nell’assoluto rispetto tutti concorrenti sicuramente Bertolaso è un fior di tecnico e non sono io a scoprirlo, ha affrontato problemi anche molto gravi che tra l’altro ha contribuito a risolvere e può fare molto per una Roma che sprofonda nel grigiore e nel degrado. Credo che una figura come Bertolaso che tra l’altro conosce bene Roma e i suoi problemi è in grado di affrontare questi problemi e proporre soluzioni.
Per il centrodestra non sarebbe stato meglio però fare delle primarie, alle quali lei tra l’altro aveva annunciato di partecipare? E’ un’occasione persa ora che il nome del candidato è stato scelto dai vertici?
Io sono stato l’unico di Forza Italia che dieci giorni fa registrando la fase di empasse nella scelta del nostro candidato sindaco, ho proposto le primarie anche a fronte di chi diceva che non fossero un sistema democratico e che ci fosse un forte rischio di brogli. Mi permetto di ricordare che le primarie in Italia non le ha inventate Renzi ma le facemmo noi di An nel lontano 1997 in occasione delle elezioni provinciali di Roma, dimostrando che si possono fare le primarie senza mobilitare zingari, rumeni o cinesi. Detto questo gli americani scelgono i loro candidati alla presidenza degli Stati Uniti, non capisco perché non si potevano fare qua. E’ con questo spirito che mi sono candidato spiegando di voler fare delle primarie delle idee oltre che degli uomini e che anche chi avesse perso avrebbe poi dovuto fare gioco di squadra. Detto questo registro la scesa in campo di Bertolaso, per fortuna è un fatto positivo e ha scongiurato la possibilità di personaggi provenienti dal mondo dello spettacolo, per carità sono brave persone ma non sono adatte a governare una città difficile come Roma. Presunti giornalisti, magistrati, più frequentatori di salotti televisivi più che le nostre strade. Bertolaso è un uomo del fare, concreto, è un accadimento positivo.
Ma con la proposta di nomi televisivi e con il lancio di candidature ritirate in meno di 24 ore, questo centrodestra ha perso definitivamente credibilità o può giocare la sua partita per il Campidoglio?
Sicuramente questa fase di confusione che per altro come tutti sanno accade sempre in prossimità di elezioni, ma più che credibilità penso ci abbia fatto perdere tempo. Dopo di che la credibilità si recupera mettendo in campo persone e progetti seri. Con il profilo scelto siamo in grado di recuperare il tempo perso e dimostrare di amare la nostra città e la nostra nazione, mettendo in luce le balle di quel fancazzista di Renzi.
Forza Italia a Roma è coesa sulla scelta di Bertolaso o ci sono esponenti che magari ammiccano a Marchini?
Interessandomi molto poco dei giochetti di salotto e vivendo la strada a differenza di chi si muove più per comunicati stampa, penso di poter dire che chi fa politica in modo normale e quindi nelle associazioni, nelle sezioni e nei sindacati sicuramente sono coesi. Poi chi pensa più al gossip o a cosa ha in mente Berlusconi che interessarsi della gente quello non mi interessa. Quelli seri sono tutti allineati e coperti.
Giuliano Lebelli