Bologna, 6 lug – Dopo l’entusiasmante esperienza delle Sardine, Bologna potrebbe fungere da laboratorio per una nuova avventura politica: la candidatura a sindaco della città di Cathy La Torre. E’ la stessa attivista Lgbt ad annunciarlo in una intervista a Repubblica: “Potrei dirvi me l’hanno chiesto in tanti ma la verità è che me lo chiede una voce dentro. Renzo Imbeni diceva: se la politica non la fai tu, qualcun altro la farà per te”. Insomma l’avvocato La Torre, già animatrice della fallimentare campagna “odiare ti costa”, è pronta a lanciarsi in questa nuova sfida. L’obiettivo, non troppo nascosto, è quello di diventare una sorta di Ada Colau de ‘noantri, la “sindaca” femminista e pro Ong di Barcellona.

Non solo Lgbt

Già mesi fa Cathy La Torre aveva ammesso: “Fare la sindaca sarebbe il mio sogno”. Ovviamente il programma è abbastanza prevedibile, infarcito della solita retorica dell’estrema sinistra sul coinvolgimento dal basso, la vicinanza alle occupazioni e agli spazi autogestiti etc. Ci tiene però a sottolineare che non sarà “solo” la candidata della comunità Lgbt: “Non vorrei mai passare come la candidata di un mondo o di un movimento, sono anni che ho capito il valore della trasversalità, delle intersezioni. Io domenica (ieri ndr) vado in piazza a Roma con Aboubakar Soumahoro in difesa dei braccianti, degli invisibili. La vera sfida per me è conoscere quello che mi è lontano”. Insomma grazie al potere dell’intersezionalità la La Torre non sarà solo la candidata di gay etc ma anche degli Aboubakar Soumahoro. Il perimetro politico è sempre quello.

Cathy La Torre è critica ma resta vicina al Pd

Pur strizzando l’occhio a chi è fuori dalla politica, alle varie esperienze etc, Cathy La Torre pare intenzionata a giocare la partita delle ipotetiche primarie di centrosinistra: “Correrò solo se ci saranno delle primarie di coalizione, già sono una minoranza, fare anche una battaglia minoritaria non mi interessa”. Pur rimanendo vicina al Pd spiega: “In questo momento con tutti i partiti potrei definirmi una separata in casa. Non mi interessano i bastardi, i bastardini o i golden boys, l’unica alleanza che mi piacerebbe stringere è coi cittadini e le cittadine di Bologna. Mi fa sorridere quando il sindaco Merola parla di meticciato, poi fa il rimpasto di giunta e segue pari pari la logica delle correnti. Dare ricette è facile, il difficile è cambiare”.
Davide Romano

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3 Commenti

  1. Io non ti voterò.
    Non sono di Bologna..
    Neppure mia moglie.
    Non è di Bologna.
    Neppure la mia amante.
    Non c’è l’ho.
    Neanche la mia amica Pina di Bologna.
    Ha diciassette anni.
    Quanti voti puoi prendere ?!

  2. Quella voce di chi é? Dell’altro te… Dell’altra te… Di ciò che non sai di essere…del transgender che alberga in te… Boh… Ma chi è sta qui?

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