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L’attivista Lgbt Cathy La Torre si candida sindaco di Bologna: “Me lo dice una voce dentro”

by Davide Romano
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Bologna, 6 lug – Dopo l’entusiasmante esperienza delle Sardine, Bologna potrebbe fungere da laboratorio per una nuova avventura politica: la candidatura a sindaco della città di Cathy La Torre. E’ la stessa attivista Lgbt ad annunciarlo in una intervista a Repubblica: “Potrei dirvi me l’hanno chiesto in tanti ma la verità è che me lo chiede una voce dentro. Renzo Imbeni diceva: se la politica non la fai tu, qualcun altro la farà per te”. Insomma l’avvocato La Torre, già animatrice della fallimentare campagna “odiare ti costa”, è pronta a lanciarsi in questa nuova sfida. L’obiettivo, non troppo nascosto, è quello di diventare una sorta di Ada Colau de ‘noantri, la “sindaca” femminista e pro Ong di Barcellona.

Non solo Lgbt

Già mesi fa Cathy La Torre aveva ammesso: “Fare la sindaca sarebbe il mio sogno”. Ovviamente il programma è abbastanza prevedibile, infarcito della solita retorica dell’estrema sinistra sul coinvolgimento dal basso, la vicinanza alle occupazioni e agli spazi autogestiti etc. Ci tiene però a sottolineare che non sarà “solo” la candidata della comunità Lgbt: “Non vorrei mai passare come la candidata di un mondo o di un movimento, sono anni che ho capito il valore della trasversalità, delle intersezioni. Io domenica (ieri ndr) vado in piazza a Roma con Aboubakar Soumahoro in difesa dei braccianti, degli invisibili. La vera sfida per me è conoscere quello che mi è lontano”. Insomma grazie al potere dell’intersezionalità la La Torre non sarà solo la candidata di gay etc ma anche degli Aboubakar Soumahoro. Il perimetro politico è sempre quello.

Cathy La Torre è critica ma resta vicina al Pd

Pur strizzando l’occhio a chi è fuori dalla politica, alle varie esperienze etc, Cathy La Torre pare intenzionata a giocare la partita delle ipotetiche primarie di centrosinistra: “Correrò solo se ci saranno delle primarie di coalizione, già sono una minoranza, fare anche una battaglia minoritaria non mi interessa”. Pur rimanendo vicina al Pd spiega: “In questo momento con tutti i partiti potrei definirmi una separata in casa. Non mi interessano i bastardi, i bastardini o i golden boys, l’unica alleanza che mi piacerebbe stringere è coi cittadini e le cittadine di Bologna. Mi fa sorridere quando il sindaco Merola parla di meticciato, poi fa il rimpasto di giunta e segue pari pari la logica delle correnti. Dare ricette è facile, il difficile è cambiare”.
Davide Romano

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3 comments

Sergio Pacillo 6 Luglio 2020 - 12:26

Io non ti voterò.
Non sono di Bologna..
Neppure mia moglie.
Non è di Bologna.
Neppure la mia amante.
Non c’è l’ho.
Neanche la mia amica Pina di Bologna.
Ha diciassette anni.
Quanti voti puoi prendere ?!

Reply
SergioM 7 Luglio 2020 - 12:15

Ascolta bene …. le voci dicono
vaffanculoooo !

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Mirko Cella 11 Luglio 2020 - 10:31

Quella voce di chi é? Dell’altro te… Dell’altra te… Di ciò che non sai di essere…del transgender che alberga in te… Boh… Ma chi è sta qui?

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