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Esclusiva: vi diciamo chi vincerà i ballottaggi a Roma e Milano

by La Redazione
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ballottaggi roma milanoRoma, 19 giu – Ve lo diciamo noi chi vince i ballottaggi. Non serve che aspettiate la diretta fiume di Mentana questa sera. A Roma, per esempio, vincerà un candidato di sinistra. Il suo primo gesto simbolico, appena nominato sindaco, sarà recarsi in uno dei luoghi simbolo della Resistenza: il nuovo primo cittadino, infatti, sarà un convinto antifascista. Al primo posto della sua amministrazione ci saranno “l’accoglienza” e “l’integrazione”: il che significa che riempirà Roma di immigrati, con conseguente aumento vertiginoso dell’insicurezza, della criminalità, del degrado, dello sradicamento. Punterà molto sulla “legalità”, a parole. Ma farà consistenti strappi alla regola nei confronti dei centri sociali, con cui avrà comunque un canale aperto di dialogo costante. Sarà un candidato di basso profilo, una mezza tacca, malvisto all’interno del suo stesso partito, una personalità senza carattere, inadeguata al ruolo. Proprio per questo, al momento del dunque dovrà affidarsi a dei “tecnici”, dei “consiglieri”, insomma a tutta quella rete burocratico-amministrativa che “normalizza” e anestetizza anche i candidati con le migliori intenzioni – che comunque il vincitore di Roma non avrà. Per farla breve, a Roma vincerà Raggi. O al limite Giachetti. Tanto è uguale.

A Milano, invece, vincerà un manager. Avrà un volto rassicurante, un curriculum importante, un eloquio autorevole. Sarà il candidato della buona borghesia cittadina. Sarà un liberale e un moderato, comunque. Ciò non gli impedirà di essere smoderatamente filo-immigrazionista, con le conseguenze che abbiamo visto sopra. Il nuovo sindaco onorerà Milano “medaglia d’oro della Resistenza” e ci terrà a ribadire il profilo antifascista della città. Con costruttori e affaristi andrà d’amore e d’accordo, in compenso sarà un convinto assertore della legalità in tutti gli ambiti in cui questa non conta. Dovendo chiudere un’occhio, lo farà con la potente estrema sinistra cittadina. Insomma, a Milano vincerà Sala. O al limite Parisi. Tanto è uguale.

Stando così le cose, al cittadino non resta che fare diligentemente il suo dovere: andare al mare. Certo, le previsioni meteo non sono un granché. Ma quelle per la vostra città sono ancora peggiori.

Adriano Scianca

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7 comments

Andre 19 Giugno 2016 - 11:36

Sono d’accordo su tutto però secondo me almeno a Milano c’è un però …
Sui candidati nulla da dire, interscambiabili e inutili allo stesso modo ma, per alcune realtà di area che devono lottare costantemente per sopravvivere, per un banchetto, per un autorizzazione, per un torneo di calcetto, per un presidio in una piazza siamo sicuri che sia uguale confrontarsi con un assessore o un consigliere di forza Italia o della lega o di fdi piuttosto che con uno del pd o di sel ?
A volte i contoi con il sistema, senza farsi omologare, bisogna pur farli…

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giuseppe 19 Giugno 2016 - 11:45

Per dare una spallata a Renzi voterei anche la Raggi, filo droghe , filo immigrati.
A Milano, votare Parisi é un dovere, perché Sala (sinistra), ha due candidate musulmane vicine ai Fratelli Musulmani.
Ed io cristiano, europeo, i Fratelli Musulmani non li sopporto, mi FANNO SCHIFO, sono terroristi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Martino 19 Giugno 2016 - 1:38

Scianca, sa benissimo che la politica va vista sempre a più livelli, quindi non condivido il suo pensiero, almeno non fino in fondo. Dal punto di vista degli effetti sull’amministrazione delle città, ha perfettamente ragione, questa gente è tutta uguale; in merito invece agli effetti più generali sugli equilibri politici nazionali, penso invece che possano esservi delle differenze. Perso per perso, tentar non nuoce. Ergo, se vivessi a Roma o a Milano o a Torino anziché in culo al mondo dove mi trovo oggi, voterei.

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Marco Vannucci 19 Giugno 2016 - 7:47

No, non sono d’accordo. Fuori gioco la destra sociale non voterei mai per il PD. Tra il l’usato sicuro che ruba e il nuovo, preferisco l’incognita del nuovo. Piuttosto bisognerebbe chiedersi quando la destra sociale, che destra non è storicamente parlando, si ricompatterà mandando a spigare ducetti e approfittatori dei valori, degli ideali, cari a noi tutti.

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giuseppe 20 Giugno 2016 - 12:12

Se a Milano dovesse vincere il filo islamico e seguace di Che Guevara , Beppe Sala, auguro ai milanesi, di essere invasi da 500.000 musulmani, e che i Fratelli Musulmani obblighino le donne ad indossare il niqab.
Donne tenete pronte le valige. Scappate dall’Italia. Gli islamici , i Fratelli Musulmani, hanno conquistato Milano.

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arnaldo vitangeli 20 Giugno 2016 - 1:17

completamente in disaccordo con l’autore dell’articolo.
La vittoria del M5S non è una vittoria della “sinistra” che ormai storicamente non ha più alcun significato, ma del popolo che pretende di autogovernarsi e dunque, in finale, del sovranismo.
Nel video un’analisi opposta a quella presente in questo articolo.

https://www.youtube.com/watch?v=xrpAbvYlgKk

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giuseppe 21 Giugno 2016 - 2:16

non mi sembra che M5S sia Sovranista, inteso come il Front National:
M5S é a favore di: matrimoni gay, adozioni gay, uteri in affitto, abolizione reato clandestinità, immigrazione controllata(???), Ius Soli, liberalizzazione droghe, eutanasia libera, Gender, non uscita da Unione Europea e Euro.
M5S é un falso antisistema come Podemos e Syriza

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