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Compagni virologi allo sbaraglio: flop Pregliasco, non eletto in Lombardia

by Alessandro Della Guglia
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pregliasco, non eletto

Roma, 14 feb – Dall’onnipresenza televisiva al salto in politica, giusto il tempo che il Covid mollasse la presa. Non si contano più i virologi passati dalla medicina alla corsa elettorale, quasi sempre schierandosi a sinistra. L’ultimo del novero è stato Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi, che ha deciso di candidarsi alle elezioni regionali della Lombardia con Patto Civico, a sostegno del dem Pierfrancesco Majorino.

“Mi è stato chiesto di farmi avanti da diverse realtà del Terzo settore, vista la mia esperienza ultra decennale in Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) prima come volontario poi come presidente. E poi certo, ho parlato a lungo con Pierfrancesco Majorino. Ci ho pensato su un po’ di tempo e alla fine ho deciso: mi candido a consigliere regionale della Lombardia nella lista civica con il candidato presidente del centrosinistra”, disse Pregliasco a dicembre, annunciando la sua decisione.

Come gli è andata? Male. Pregliasco non è stato eletto, ha centrato un poco confortante quinto posto nella propria lista, con un totale 2.005 preferenze totali. Per assicurarsi un seggio nel Consiglio regionale avrebbe dovuto prenderne almeno il doppio.

Pregliasco non viene eletto e frigna

Surreale la reazione del virologo prestato, per qualche mese, alla politica.
Eravamo eroi, oggi forse ci considerano ingombranti”, ha detto Pregliasco. “Ci hanno impallinato perché eravamo quelli che raccontavano la verità, comprese le incertezze e i limiti della scienza”. Sì, incredibile ma vero, fa la vittima e accusa gli elettori di scarsa riconoscenza. “Fontana e la sua forza politica nonostante tutto oggi rappresentano la nuova normalità che la gente ha ritrovato e non vuole perdere. Non mi stupisce il trattamento che riceviamo come virostar. La pandemia in Lombardia è stato uno tsunami difficile da gestire per chiunque: diciamo che la matrice politica ha vinto su emozioni e dolori passati”, ha aggiunto Pregliasco.

Non sarà che semplicemente una virostar che decide di candidarsi non è credibile agli occhi degli elettori? Non è difficile da comprendere, eppure Pregliasco fa sapere che ci riproverebbe. “Lo rifarei: ho avuto modo di incontrare e confrontarmi con tanta gente nelle piazze e nei mercati. Ne esco arricchito”. Purtroppo però, a suo avviso, ha “pagato l’assenza di un partito alle spalle, oltre alla sconfitta della nostra coalizione”. Certo, certo.

Alessandro Della Guglia

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1 commento

Germano 14 Febbraio 2023 - 5:34

Ma questo è ancora libero ?

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