A Milano, invece, i candidati fotocopia, Giuseppe Sala e Stefano Parisi, riescono a essere uguali in tutto, persino nei voti presi: divisi da una manciata di voti, anche loro si danno appuntamento al 19 giugno, giorno dei ballottaggi. Anche a Torino, per la prima volta dopo 15 anni, si va al ballottaggio: Piero Fassino si ferma al 40% e sfiderà la pentastellata Chiara Appendino, che supera il 30%. Ballottaggi anche a Bologna, fra il sindaco uscente Virginio Merola e la candidata del centrodestra Lucia Bergonzoni, e a Napoli, con Luigi De Magistris che sfiderà Gianni Lettieri al secondo turno (fuori dal secondo turno la candidata del Pd, quindi).
Quanto all’affluenza, il dato finale parla di un 62,14% di aventi diritto recatisi alle urne. Un dato nettamente più basso di quello di cinque anni fa, quando si era registrata una percentuale di votanti pari al 72,59%.
3 comments
E’ da un po’ che si era deciso a favore del 5 stelle ,si capiva da mesi , le “scaramuccie” per caso dello pseudo centro destra ,hanno fatto il resto
Certo che vedere come a Napoli, un buffone del calibro di de Magistris (che teoricamente avrebbe dovuto non vedere nemmeno un voto) riesca ad andare al ballottaggio con Lettieri, la dice tutta.
Senza offesa, ma è l’ ennesima dimostrazione di come i Napoletani vivano in una realtà tutta loro, completamente avulsa dal resto dell’ Italia, forse del mondo.
L’Italia è solo una porzione geografica ed il controllo del suo mar mediterraneo è il sovrano geopolitico da sempre