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Coprifuoco alle 23 da domani, in vigore fino al 21 giugno. Vince Speranza (e perdono gli italiani)

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 18 mag – Vince la linea del ministro della Salute Speranza: coprifuoco spostato soltanto di un’ora da domani – dalle 22 alle 23 – e resterà in vigore fino al 21 giugno. Le riaperture saranno graduali e per alcune attività ancora non ci sono date certe per la ripresa. Discoteche e sale da ballo restano chiuse, anche quelle all’aperto. Le piscine coperte riapriranno solo dal primo luglio. Resta il limite di quattro persone per le visite a parenti e amici. Una buona notizia: cambiano finalmente i parametri per le fasce di rischio, ossia i colori delle regioni.

Ieri la cabina di regia e il nuovo decreto in Cdm. Coprifuoco: vince Speranza

Con i numeri della pandemia tutti in netto miglioramento, come confermato anche dai vertici del Cts, Brusaferro e Locatelli, il governo non schioda dalla “gradualità” imposta da Speranza. Ieri la cabina di regia e poi il Consiglio dei ministri hanno dato il via libera al nuovo decreto legge sulle riaperture, che entra in vigore da domani. Nelle zone gialle, il coprifuoco sarà ritardato di un’ora già da domani, dal 7 giugno scatterà a mezzanotte e il 21 giugno sarà abolito. Una restrizione ormai senza senso e iniqua, visto il drastico calo di contagi, ricoveri e decessi. Eppure confermata per accontentare Speranza. Tornando alle riaperture, dal primo giugno inoltre si potrà prendere il caffè al bancone del bar e cenare al ristorante anche al coperto. La riapertura delle palestre è stata anticipata di una settimana, al 24 maggio. Torna il pubblico negli stadi e in tutte le competizioni sportive, con il limite di mille persone all’aperto e 500 al chiuso. E il 22 maggio riaprono gli impianti da sci.

Dal primo giugno riaprono bar e ristoranti al chiuso

Dal primo giugno sarà possibile andare nei bar e nei ristoranti anche al chiuso e sarà possibile consumare al bancone. Fino a quella data si potrà stare al bar e al ristorante soltanto all’aperto e soltanto seduti al tavolo. Al tavolo si potrà stare massimo in quattro persone a meno che non si tratti di un nucleo familiare. La distanza tra i tavoli dovrà essere di almeno un metro. Questa distanza può essere ridotta solo con barriere fisiche di separazione. I clienti dovranno indossare la mascherina quando non sono seduti al tavolo. Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, “si deve consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei locali, assicurando il distanziamento di 1 metro”, è spiegato nel decreto.

Il 24 maggio riaprono le palestre

Il 24 maggio riaprono dopo mesi e mesi le palestre. Il protocollo prevede che “sia assicurata la distanza interpersonale di almeno due metri e che i locali siano dotati di adeguati sistemi di ricambio dell’aria senza ricircolo”. I clienti devono indossare la mascherina quando non sono impegnati negli allenamenti. Si deve evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma bisogna riporli in zaini e borse personali o in contenitori sigillati. Il gestore “potrà disporre il divieto di accesso alle docce, invitando utenti e atleti a cambiare il costume bagnato o l’abbigliamento per l’allenamento, ad asciugare velocemente i capelli e a completare la vestizione nel più breve tempo possibile”, si legge nel decreto.

Dal primo luglio riaprono piscine al chiuso, terme e centri benessere

Dal primo luglio possono riaprire le piscine al chiuso, i centri termali e i centri benessere. In vasca si dovrà garantire un distanziamento di sette metri quadri. Negli spogliatoi e nelle docce “si dovrà prevedere l’accesso contingentato, evitare l’uso comune di asciugacapelli che al bisogno dovranno essere portati da casa”. Negli spogliatoi “si dovrà garantire il distanziamento di almeno 1 metro e l’obbligo di indossare la mascherina”. Gli spazi comuni dovranno essere “sottoposti a sanificazione e procedure di pulizia costanti”.

Dal primo giugno riaprono stadi e palazzetti

Gli stadi riaprono al pubblico dal primo giugno. Secondo quanto disposto dal decreto, poi, il primo luglio si potrà tornare sugli spalti anche all’interno dei palazzetti e in tutte le strutture sportive al chiuso. Ci saranno però dei limiti relativi alla capienza e agli accessi. Bisognerà prevede il distanziamento al momento dell’ingresso e controllare che la stessa misura sia rispettata al momento del deflusso. Sarà sempre obbligatorio indossare la mascherina e l’acquisto dei biglietti dovrà essere effettuato online. La “presenza di pubblico è autorizzata per tutti gli eventi e competizioni sportive per una capienza non superiore al 25% di quella massima e comunque non superiore a 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso”.

Dal primo luglio riaprono sale giochi e casinò

Dopo mesi e mesi dal primo luglio riaprono anche sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. All’ingresso dei locali deve essere misurata la temperatura. “La dislocazione delle apparecchiature (giochi, terminali ed apparecchi, tavoli del bingo, ecc.) deve essere predisposta al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti”. Accesso controllato e contingentato in tutte le aree. Il personale e i clienti “devono utilizzare la mascherina e procedere ad una frequente igienizzazione delle mani”. “Le apparecchiature devono essere sanificate ogni volta che vengono utilizzate. Non possono essere usati i giochi a uso collettivo in cui non sia possibile il distanziamento”.

Dal 15 giugno sì a ricevimenti e cerimonie per chi ha la “certificazione verde”

Tutte le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi saranno di nuovo possibili dal primo luglio. Dal 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, a condizione che si sia in possesso della “certificazione verde”. Ossia si dovrà essere guariti dal Covid, vaccinati o con tampone negativo nelle ultime 48 ore.

Dal 22 maggio riaprono i centri commerciali nel weekend

Dal 22 maggio i centri commerciali potranno essere aperti anche il sabato e la domenica, nei giorni festivi e prefestivi. All’ingresso dovrà essere rilevata la temperatura corporea. Si devono “prevedere regole di accesso in modo da evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti». Clienti e personale devono utilizzare i dispenser per l’igienizzazione delle mani. I clienti “devono sempre indossare la mascherina, così come i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti”.

Dal 15 giugno riaprono i parchi tematici e di divertimento

Dal 15 giugno riaprono i parchi tematici e di divertimento. Prenotazione e acquisto dei biglietti online per evitare assembramenti e “percorsi obbligati di accesso e uscita dalle aree delle attrazioni e modificare i tornelli oppure sbarre di ingresso e di uscita per permetterne l’apertura senza l’uso delle mani”. “Distanziamento minimo di almeno 1 metro” per i posti a sedere. Nei parchi acquatici “dove possibile si devono utilizzare gommoni e mezzi galleggianti singoli. Per i gommoni multipli è preferibile consentirne l’utilizzo a persone non soggette al distanziamento interpersonale”, come i nuclei familiari.

Cambiano i parametri per i colori delle regioni, via l’Rt

Sul fronte delle zone di rischio cambiano finalmente i parametri, che scendono da 21 a 12. L’incidenza dei contagi sostituirà l’indice Rt, mentre saranno determinanti il tasso di ospedalizzazione e quello di saturazione delle terapie intensive. Secondo quanto ha chiarito Speranza, “si sta in area rossa con oltre il 40% dell’occupazione dei posti letto in area medica e oltre il 30% in terapia intensiva; si resta in giallo se l’occupazione delle terapie intensive è sotto il 20% e l’area medica sotto il 30%; si sale da giallo ad arancione se in terapia intensiva si sale sopra il 20% e in area medica sopra il 30%”. Allo stato attuale, dunque, con i nuovi parametri ci saranno diverse regioni che passeranno nell’ambita zona bianca, dove è possibile riaprire tutto senza alcuna restrizione.

Nel complesso, la Lega che è stata in pressing costante per settimane e che chiedeva l’abolizione del coprifuoco, ha poco da esultare e non può intestarsi alcuna vittoria. Le riaperture graduali e soprattutto la conferma dell’odiosa e odiata restrizione di libertà, come se alle 23 il virus si scatenasse in barba a qualsiasi logica, sono piuttosto il terribile trionfo di Speranza.

Adolfo Spezzaferro

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