Roma, 12 mag – Slitta la cabina di regia: il premier Mario Draghi rimanda la decisione sul coprifuoco a lunedì 17, mentre governatori, centrodestra e Italia Viva sono in pressing per le riaperture. L’ennesimo rinvio su quella che è la restrizione più dura e principale ostacolo alla ripartenza del Paese arriva dopo che per giorni si era parlato di posticiparlo almeno di un’ora e il prima possibile. La maggioranza è spaccata tra “rigoristi” giallofucsia, che fanno capo al ministro della Salute Speranza e centrodestra e Italia Viva che invece chiedono l’abolizione del coprifuoco. In mezzo c’è Draghi, che prende altro tempo: vuole aspettare i dati del monitoraggio di venerdì.
Coprifuoco, Draghi rinvia la cabina di regia a lunedì 17
Insomma, il premier che – lo ricordiamo – aveva annunciato di fare il “tagliando” al decreto Riaperture ora vuole aspettare i dati aggiornati sulla base dei quali venerdì 14 l’Iss e il ministero della Salute elaboreranno il report sull’andamento dell’epidemia. Pertanto di riaperture e coprifuoco, si parlerà da lunedì 17 maggio, giorno in cui si riunirà la cabina di regia. Ma il centrodestra e Italia Viva chiedevano di fare il vertice già venerdì, proprio per evitare che l’allentamento delle restrizioni slitti ancora. Tuttavia allo stato attuale appare inevitabile che se ne parlerà non prima di martedì 18 maggio.
Maggioranza sempre più spaccata
La maggioranza dunque è sempre più spaccata. Il centrodestra di governo, che ha presentato una mozione al Senato specifica – un’altra l’ha presentata Italia Viva – sulle attività da far ripartire per imprimere un’accelerata alla ripresa economica del Paese, ha chiesto di spostare l’orario di inizio del coprifuoco almeno alle 23. E a partire dal 17 maggio. Speranza e i giallofucsia invece vorrebbero aspettare addirittura un’altra settimana, rinviando la decisione a lunedì 24 maggio, dopo aver valutato i dati del monitoraggio di venerdì 21 maggio. L’auspicio pertanto è che Draghi non accontenti fino in fondo e fino alla fine Speranza e decida sul coprifuoco non oltre lunedì 17.
FdI presenta una mozione per l’abolizione del coprifuoco e chiede alla Lega di votarla
Sul fronte dell’opposizione, intanto, Fratelli d’Italia sfida nuovamente la maggioranza e va in pressing sul centrodestra di governo. Infatti chiede alla Lega di votare la sua mozione per la cancellazione del coprifuoco, anche e soprattutto alla luce dello slittamento della cabina di regia. Ma, come è già successo in passato, il Carroccio ha una sua mozione, proprio per evitare di votare insieme all’opposizione contro la maggioranza di cui fa parte.
Ristoratori in pressing: con due ore di apertura serale in più si recuperano fino a 3 miliardi al mese
La situazione è grave. Ogni giorno che passa è un giorno di ritardo per far ripartire le attività e prepararsi adeguatamente alla stagione estiva e al rilancio del turismo. Dal canto loro, le imprese della ristorazione chiedono di far slittare il coprifuoco di un paio di ore, dalle 22 alle 24, o di eliminarlo del tutto. Anche perché con due ore in più di lavoro i ristoranti potrebbero incassare fino a 2-3 miliardi in più al mese. Due ore di aperture serali valgono, in un mese, 2,5 miliardi di consumi recuperati secondo la Confesercenti. Mentre per Coldiretti il superamento del coprifuoco e la possibilità di apertura all’interno dei locali per il servizio al tavolo e al bancone di bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi in tutta Italia, vale, in termini di fatturato, almeno 3,5 miliardi di euro al mese.
Turismo sulle spine: “Così non si può ripartire”
Anche gli operatori del turismo chiedono a gran voce di intervenire sul coprifuoco, che di certo non invoglia i turisti stranieri a tornare nel nostro Paese. Anche perché Spagna e Grecia per esempio hanno già riaperto tutto. “Un’ora in più di coprifuoco fa la differenza in un sistema basato sulla competitività con altri Paesi”, sottolinea Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi. In ta senso un danno grave per il settore è il caos sulle date. “Nel mondo del turismo i danni maggiori si fanno con gli annunci, basta un annuncio sbagliato o incauto per frenare centinaia di migliaia di persone e convincerle a scegliere un posto anziché un altro”, spiega. Un chiaro riferimento all’annuncio – poi smentito – del coprifuoco in vigore fino al 31 luglio.
Anche la Fiavet si scaglia contro il coprifuoco: “E’ odioso, va tolto quanto prima, i cittadini non comprendono, figuriamoci in una ambito turistico“. Sulla stessa linea Assoturismo-Confesercenti, secondo cui “servono coraggio e chiarezza bisogna rivedere immediatamente il coprifuoco. Le attività hanno bisogno di un cronoprogramma certo, conoscere subito le modalità con cui far ripartire il turismo nei prossimi mesi, diversamente non sarà possibile progettare il riavvio delle attività”.
Ma a tutt’oggi Palazzo Chigi prende altro tempo e rimanda ogni decisione. E meno male che Draghi voleva rilanciare il turismo. Un appunto: in teoria dal 15 maggio potrebbero tornare in Italia i turisti dei Paesi Ue. Ci verranno, con il coprifuoco alle 22?
Adolfo Spezzaferro
2 comments
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