Roma, 26 ott – Il ddl Zan torna al Senato e il leader dem Enrico Letta lancia un appello contro la richiesta di Lega e FdI di “non passare all’esame degli articoli”: “Una tagliola per affossare la legge“. Dopo la pausa estiva, la legge-bavaglio contro l’omotransfobia che vuole imporre l’ideologia gender e punire chi non la pensa come la lobby Lgbt torna in Aula, con una differenza. Ora il Pd è disposto a modificare il testo, a patto che la legga sia approvata. Il punto è che sui temi più divisivi – a partire dall’identità di genere – Letta non intende cedere. In questo clima, il leader dem auspica che domani non passi la proposta di Lega e FdI, che prevede il voto segreto. Occasione propizia per eventuali franchi tiratori tra le file del centrosinistra.
Ddl Zan, appello di Letta: “Evitare la tagliola di Lega e FdI, vogliono affossare la legge”
“L’impegno che il Ddl Zan diventi legge qua lo prendo e lo confermo. Domani c’è un voto tagliola in Senato, chiesto da Lega e FdI: nelle loro intenzioni vuole affossare il provvedimento. L’appello che faccio è di evitare questo, che sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi cui il ddl Zan risponde. Questa risposta la vogliono tutti i giovani”. Così Enrico Letta, intervenendo alla direzione nazionale del Pd. Intanto, fa presente il leader dem, Alessandro Zan sta portando avanti un dialogo per vedere se “se ci sono possibilità di intesa su alcune parti per arrivare a una approvazione rapida. Per noi è fondamentale questo tipo di passaggio. Noi potremmo anche prendere la bandiera e andare in fondo”, ma non ci sarebbe la legge. Il leader dem sa che i tempi sono strettissimi, dopo di che il ddl slitterebbe a dopo la manovra e forse pure dopo l’elezione del presidente della Repubblica.
Ostellari (Lega): “Accordo possibile ma via identità di genere, libertà di espressione e gender a scuola”
Dal canto suo, il leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia al Senato invita il deputato Zan al confronto. “Ringrazio per la disponibilità i presidenti dei gruppi d’aula che hanno risposto positivamente alla convocazione inoltrata ieri. Oggi pomeriggio alle 17 ci riuniremo per verificare se c’è davvero spazio, come auspico, per una mediazione responsabile. Gli accordi si fanno insieme e alla luce del sole. Il nostro obiettivo è migliorare il testo del ddl sull’omofobia. Alessandro Zan non abbia paura: la sede naturale del confronto è questa. Non vedo ostacoli alla sua partecipazione all’incontro, insieme al capogruppo al Senato del Partito Democratico”. In una intervista alla Stampa, Ostellari ha ribadito che l’accordo si può trovare, “lasciando fuori quello che non c’entra. Garantendo libertà di pensiero ed educativa, lasciando perdere definizioni che rischiano di creare confusione, come identità di genere“. Definizione che secondo il senatore leghista va tolta dal testo. Così come l’articolo sulla libertà di espressione e quello sulle lezioni gender a scuola.
Zan si straccia le vesti: “Almeno si voti con voto palese”
Non è escluso (anche se è davvero improbabile) che alla luce di una possibile intesa nella riunione di oggi Lega e FdI ritirino la proposta di voto di domani in Senato. Zan intanto si straccia le vesti: ha chiesto a Salvini e alla Meloni di ritirare la proposta. E in subordine alla presidente del Senato Casellati di poter votare eventualmente la richiesta con voto palese, in modo che “ciascuna forza politica ci metta la faccia”.
Adolfo Spezzaferro
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