Home » Fedriga a valanga: sfiora il 65%. La sinistra sparisce dai radar anche in Friuli Venezia Giulia

Fedriga a valanga: sfiora il 65%. La sinistra sparisce dai radar anche in Friuli Venezia Giulia

by Alessandro Della Guglia
0 commento
fedriga friuli venezia giulia

Roma, 3 apr – Alzi la mano chi aveva sentito parlare, fuori dal Friuli Venezia Giulia, delle elezioni in Friuli Venezia Giulia fino a un paio di giorni fa? Mai voto regionale fu meno considerato a livello mediatico, vuoi per le continue notizie sulla guerra in Ucraina, vuoi per una colpevole distrazione giornalistica. Eppure era l’unica regione italiana chiamata al voto questo aprile, dunque aveva e ha tuttora una rilevanza indubbia dal punto di vista politico, non solo strettamente locale. Certo, a chi ha seguito la campagna elettorale, i sondaggi e più in generale la tendenza degli ultimi mesi, il risultato non è mai sembrato in bilico: la riconferma del presidente uscente Massimiliano Fedriga pareva decisamente scontata. E così è stato, perché non servirà attendere le percentuali ufficiali, gli exit poll parlano già da soli.

Stravince Fedriga, tracollo della sinistra (Pd-M5S) 

In questo caso sono insomma più che sufficienti: il candidato del centrodestra avrebbe ottenuto consensi nella forchetta 61-65%. Vittoria schiacciante in Friuli Venezia Giulia per Fedriga, con la sinistra unita che scompare dai radar. Il principale avversario del presidente leghista, Massimo Moretuzzo (sostenuto da Pd e M5S), si fermerebbe infatti al 28-32%. Ininfluenti e al contempo piuttosto risibili le percentuali che dovrebbero centrare gli altri due contendenti: Alessandro Maran del Terzo polo (3-5%) e Giorgia Tripoli di Insieme liberi (2-4%).

Piuttosto bassa, ma non così tanto rispetto alla precedente tornata elettorale, l’affluenza. Alle 15 di oggi, con quasi tutte le sezioni rilevate (1331 su 1360), aveva votato il 45% degli aventi diritto. Leggero calo rispetto a cinque anni fa, quando votò il 49,65% degli aventi diritto.

Piuttosto surreale il commento di Debora Serracchiani, già presidente Pd del Friuli Venezia Giulia, secondo cui il risultato ottenuto dalla sinistra non è poi da buttare: “Massimo Moretuzzo è riuscito in condizioni difficili a tenere unita la coalizione di centrosinistra ed è cresciuto molto. Lo ringrazio, era una partita non facile ma abbiamo messo in campo una coalizione credibile“, ha detto commentando i dati degli exit poll durante uno speciale su Rai3. Talmente tanto credibile da non arrivare neppure al 30%.

“Faccio un augurio di buon lavoro da parte mia e di tutta la mia forza politica a Massimiliano Fedriga. Massimo Moretuzzo ha operato in condizioni proibitive, difficili, lo ringrazio”, ha invece dichiarato il pentastellato Stefano Patuanelli, nel corso dello stesso speciale. “Credo sia giusto partire da qui – ha poi aggiunto Patuanelli – Fedriga ha governato per cinque anni e dunque ha avuto modo di farsi conoscere; Moretuzzo ha avuto poco tempo e ha tentato di recuperare, ma ha fatto un gran lavoro in prospettiva”. Della serie: se governi per cinque anni, la tua rielezione è pressoché scontata. Inutile dire che le cose non stanno affatto così, come ovvio e risaputo. Eppure a Pd e M5S in questo momento sembra andar bene tutto, anche rimediare continue batoste elettorali.

Alessandro Della Guglia

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati