Roma, 25 apr – Se come scriveva Orwell ne La fattoria degli animali “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri”, si potrebbe dire più o meno alla stessa maniera che tutti gli antifascisti sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri.
Italia Viva aggredita a Reggio Emilia da “presunti antifascisti”
Attraverso il proprio sito, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha fatto sapere che alcuni membri del suo partito sono stati aggrediti durante le celebrazioni per il 25 aprile: “A Reggio Emilia, un gruppo di presunti antifascisti ha attaccato una delegazione di Italia viva e Più Europa, nella quale c’era una bambina di otto anni con in mano una bandiera americana”. Ricapitoliamo, un gruppo di antifascisti è stata assalito da un altro gruppo di antifascisti, in nome – supponiamo – dell’antifascismo, durante le celebrazione della data simbolo dell’antifascismo.
Trapelano ancora poche notizie a riguardo e non è dato sapere l’entità dell’aggressione, ma certamente l’attuale situazione geopolitica ha, a dir poco, scaldato gli animi. Il fronte antifascista si è spaccato sulla questione della guerra fra Russia e Ucraina, con l’Anpi stessa che è stata accusata di avere posizioni filorusse o quantomeno ambigue. Nelle piazze la situazione si è rovesciata, con le componenti più moderate e atlantiste che sono diventate oggetto di dure critiche.
Anche Enrico Letta contestato a Milano
Quello di Italia Viva non è un caso isolato. Un altro episodio è quello che ha riguardato il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta. Quest’ultimo è stata pesantemente contestato al corteo del 25 aprile a Milano. “Letta servo della Nato”, “Fuori i servi della Nato dal corteo”, questi sono solo alcuni degli slogan che i manifestanti hanno urlato all’indirizzo di Letta. In suo soccorso è arrivato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha dichiarato perentoriamente: “Per me la contestazione alla Nato è assolutamente folle”. Insomma, mentre in piazza si agita il fantasma del fascismo, la sinistra italiana ci ricorda che non si è mai abbastanza antifascisti per essere al sicuro dall’antifascismo.
Michele Iozzino