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Mafia capitale, tensione in Campidoglio. Ma per il Pd il problema è CasaPound

by Filippo Burla
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mafia capitale roma campidoglio marino buzziRoma, 9 giu – Momenti di tensione oggi in piazza del Campidoglio, sotto al comune di Roma, dove era in programma un’assise del consiglio comunale capitolino, il primo dopo la valanga di arresti che hanno colpito da vicino il governo della capitale. In piazza erano infatti presenti centinaia di persone che chiedevano le dimissioni di Ignazio Marino, oggi presente in quell’aula Giulio Cesare finita lei stessa al centro di un presunto giro di appalti truccati per la sua ristrutturazione nel 2010.

La polizia ha bloccato i manifestanti che puntavano ad entrare in municipio, dove era in corso l’approvazione della surroga dei consiglieri comunali (Coratti e Pedetti del Partito Democratico, Caprari di Centro Democratico, Tredicine di Forza Italia) decaduti perché arrestati. Al termine del brevissimo incontro, il sindaco Marino si è allontanato passando da una porta secondaria.

Fra i manifestanti molti esponenti dei cinque stelle e di Sovranità, tra cui anche il vicepresidente di CasaPound Italia, Simone Di Stefano. Quest’ultimo è stato protagonista di un botta e risposta via twitter con Emanuele Fiano, espondente Pd, evidentemente poco in apprensione per le inchieste che riguardano membri di spicco del suo partito, probabilmente non preoccupato del fatto che Buzzi stipendiasse il Pd romano ma decisamente più indignato per la presenza in piazza dei militanti della tartaruga frecciata

Filippo Burla

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