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Tu chiamala se vuoi decadenza

by Francesco Pezzuto
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Silvio BerlusconiRoma, 27 nov – Si è conclusa senza colpi di scena la votazione a Palazzo Madama dove il Senato ha appena votato la decadenza di Silvio Berlusconi. La partita politica odierna, giocata sui due campi dell’aula e di piazza Plebiscito, non sembra, però, avere i crismi della battaglia finale, lasciando presagire che al di là delle dichiarazioni di facciata, e dell’abusata definizione di “giornata storica”, la parola fine sul ventennio berlusconiano appare ancora lontana.

 

La stessa modalità di voto ha contribuito a togliere pathos all’evento, la decadenza di Berlusconi è arrivata dopo che sono stati respinti 9 ordini del giorno in difformità dalla decisione della Giunta delle elezioni che si era espressa a favore. Il primo ordine del giorno è stato bocciato con 192 voti contrari, 114 a favore e due astenuti. Hanno votato a favore Fi, Ncd, Gal e Lega, contro Pd, Sel e M5s. L’illusione di una svolta definitiva viaggia lungo i canali dei social network, ma non fa presa negli ambienti parlamentari dove regna l’incertezza sia nel centrodestra, diviso ormai in tre tronconi, sia nel Pd minato dalle lotte interne in attesa del voto dell’otto dicembre per l’elezione del nuovo segretario. La paura principale, per Letta e per i sostenitori delle larghe intese, appare proprio quella di dover governare con Berlusconi e Grillo all’opposizione e già in campagna elettorale. Le prossime settimane aiuteranno a chiarire il quadro della situazione e porteranno a capire quanto influirà il nuovo ruolo “extraparlamentare” di Berlusconi nella politica nazionale.

Francesco Pezzuto

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