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Nuovo Dpcm e mini-lockdown? Ecco i divieti che Conte annuncerà (forse) stasera

by Alessandro Della Guglia
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Conte, Dpcm

Roma, 18 ott – Se c’è una cosa certa sul nuovo Dpcm è l’incertezza totale del governo. Riunioni su riunioni, incontri, vertici e alla fine di tutto ancora nulla è chiaro sulle nuove misure anti-contagio che l’esecutivo giallofucsia intende adottare. Così da giorni si sprecano le ipotesi, in attesa che stasera (probabilmente) il premier Giuseppe Conte annunci qualcosa. La stretta tanto invocato dal Cts è comunque dietro l’angolo e dovrebbe prevedere una sorta di mini-lockdown. Le restrizioni, rispetto a quanto ventilato ieri, potrebbero però essere parzialmente riviste così: chiusura anticipata di ristoranti e bar, con un massimo di 6 persone per tavolo, al blocco di tutti gli sport da contatto, fino a limitazioni per piscine e palestre. E poi il solito smart working, altra “magica” definizione che gli italiani si sentono ripetere da mesi, oltre a una capienza limitata nei mezzi pubblici. Ecco tutte le (probabili) misure nel dettaglio.

Bar e ristoranti

Se attualmente la chiusura per bar e ristoranti è prevista alle 24, sul tavolo del governo si discute se anticiparla alle 23. Qualcuno vorrebbe addirittura prevederla per le 22. Chiaro che si tratterebbe di un’ulteriore mazzata per queste attività. Anche perché nel Dpmc potrebbe essere introdotta anche un’altra limitazione: non più di 6 posti per tavolo. Oltretutto le attività di ristorazione sono consentite fino a mezzanotte per chi effettua servizio al tavolo e fino alle 21 in assenza di servizio al tavolo.

Sport e palestre

Tutti gli sport, a livello amatoriale, cosiddetti “da contatto” sono già vietati. Lo stop è dunque già in vigore ad esempio per calcetto e basket, ma le nuove misure dovrebbero prevedere un divieto anche per associazioni e società dilettantistiche, senza eccezioni. Si discute ancora sulle palestre, con il Cts che vorrebbe chiuderle. Stessa cosa per quanto riguarda le piscine. Ancora però il governo non ha deciso il da farsi, se cioè lasciarle aperte esigendo semplicemente il rigoroso rispetto delle norme anti-contagio già previste.

Smart working

Qui le idee sembrano più chiare: il 75% dei lavoratori dovrà restare in smart working. E’ ovvio che si parla di settori specifici, perché non tutti possono contemplare il lavoro a distanza. Il provvedimento difatti riguarderà i dipendenti pubblici e con accordi mirati si valuta di estenderlo anche al settore privato.

Scuola

La chiusura delle scuole, anche in questo caso invocata dai più allarmisti e da alcuni governatori, non dovrebbe essere presa in considerazione dal governo. Si parla però di ingressi scaglionati ed entrata per gli studenti delle scuole superiori posticipata alle 11.

Mezzi pubblici

In questo caso la confusione e l’incertezza regnano sovrane. Il Cts sostiene che il trasporto pubblico locale rappresenti “un’importante criticità” e chiede di “incentivare una diversa mobilità con il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali e dei mobility manager”. E’ probabile che le nuove misure prevedano una limitazione della capienza di autobus e metro. Ma non è detto che già da stasera il governo annunci questa restrizione. C’è l’ipotesi di valutare prima gli effetti dello smart working esteso e lo scaglionamento degli ingressi nelle scuole.

Alessandro Della Guglia

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